di Claudio Pavesi
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Kentucky e Louisville distano pochi chilometri una dall'altra e la rivalità tra le loro tifoserie è quantomeno incandescente e la sfida a livello tecnico tra Calipari e Pitino, i due coach, aggiunge motivazioni alla sfida. Il primo tempo inizia controllato da Kentucky, più precisamente da Anthony Davis che in post, in ricezione statica o in movimento sembra in ogni caso inarrestabile anche per Dieng, il lungo africano di Louisville. Il primo tempo scorre abbastanza veloce e nonostante lo strapotere di Kentucky, Louisville riesce a restare a galla grazie soprattutto alle palle rubate di Russ Smith poi da lui convertite in punti o in brillanti assist per Craigh Smith e Dieng, giocate ch permettono ai Cardinals di chiudere il primo tempo a -7 sul 28 a 35. Inizia il secondo tempo e la difesa di Louisville inizia a fare sul serio, Kentucky ha problemi nella circolazione di palla e nell'effettuare le rimesse per cui è obbligata a sprecare anche un timeout e, come se non bastasse, Dieng porta alla causa un paio di stoppate notevoli. Anche in difesa Kentucky sembra avere qualche amnesia ad esempio quando abbandona sul perimetro Chris Smith, fratello di J.R. dei New York Knicks, regalandogli 3 punti facili. I Cardinals tornano così sul -5 ma Calipari chiama a raccolta i suoi che in tre minuti piazzano un ottimo parziale che li riporta sul +12 guidati dalle giocate di Lamb e Miller, i due giocatori più esperti, anche se l'immagine simbolo di questo momento la regala Anthony Davis quando rifila una clamorosa stoppata su una debole penetrazione di Peyton Siva, giocatore in continua difficoltà nel trovare il canestro (0 punti a dieci minuti dalla fine). La partita sembrerebbe indirizzata verso i Wildcats ma tutto cambia quando Dieng obbliga Kidd-Gilchrist ad un fallo di sfondamento che rigenera il morale dei Cardinals. Allo sfondamento seguono ottime difese, capitanate da Dieng che continua a rifilare stoppate e palle rubate, tutte situazioni che portano a buoni attacchi e, anche quando non si dovesse riuscire a segnare, Louisville trova sempre una seconda opportunità di tiro controllando i rimbalzi d'attacco (17 a 4 i rimbalzi d'attacco a favore di Louisville a otto minuti dalla fine). Riescono a segnare quasi tutti i Cardinals, perfino Siva che mette a segno i 5 punti consecutivi necessari per raggiungere il pareggio a nove minuti dal termine, i suoi ultimi 3 punti sono la fotografia perfetta del momento dei Cardinals: una fantastica tripla fronte a canestro eseguita dopo un crossover che manda al tappeto Teague.
Anthony Davis stoppa Peyton Siva photo by Mark Humphrey / AP |
Louisville ha mostrato grande cuore e un'ottima pallacanestro, sono rimasti in gioco fino all'ultimo minuto grazie soprattutto ai rimbalzi in attacco. Anthony Davis chiude da leading scorer con 18 punti a cui aggiunge anche 14 rimbalzi e 5 stoppate mentre per i Cardinals il miglior realizzatore è Peyton Siva con i suoi 11 punti, tutti realizzati negli ultimi 10 minuti, forse con più continuità Louisville avrebbe avuto più possibilità di vincere come dimostra il fatto che ha avuto un solo vantaggio in tutta la partita: il 2 a 0 iniziale. Kentucky è ufficialmente in finale e può così iniziare a studiare il futuro avversario che sarà il vincente tra Kansas e Ohio State.
Kansas e Ohio State, Thomas Robinson contro Jared Sullinger, Bill Self contro Thad Matta. Nei primi minuti Thomas Robinson ha le idee chiare, vuole segnare, concetto dimostrato dai 3 tiri presi in pochissimo tempo anche se riesce a realizzarne solo uno. Kansas sembra avere le mani fredde come dimostrano i continui errori di Elijah Johnson e Tyshawn Taylor, errori che permottono a Ohio State di portarsi sul 7 a 2 obbligando Bill Self a chiamare il primo timeout. Interessante la decisione di coach Matta di non mettere Sullinger in marcatura su Robinson preferendogli Deshaun Thomas che però, oltre a essere più basso, ha notoriamente il suo punto debole nella difesa, vedremo quindi come si svilupperà. Intuibile invece l'idea di Bill Self che sceglie Jeff Withey su Sullinger, scelta che nei primi minuti sembra abbastanza azzeccata considerando la stoppata che l'ex pallavolista rifila alla stella di Ohio State. Verso la metà del primo tempo decide di salire in cattedra Aaron Craft, playmaker dei Buckeyes che tra le altre cose riesce a finire il cubo di Rubik in un minuto e cinque secondi ma è principalmente un super giocatore di basket come dimostra prima con un canestro da 3 punti, poi con un magnifico assist che regala a Sullinger una facile schiacciata e infine procurandosi uno sfondamento su Tyshawn Taylor. Il primo tempo scorre con poche interruzioni, Thomas Robinson continua a fare fatica mentre Ohio State inizia a perfezionare il tiro da 3 punti con Buford e Deshaun Thomas e comincia così a prendere il largo portandosi sul 26 a 13 a sei minuti dalla fine del primo tempo. Le difficoltà di Robinson permettono a Kevin Young di avere più minuti del solito ma la vera notizia per Kansas arriva a quattro minuti dalla fine del primo tempo quando finalmente si sblocca Robinson che infila il suo secondo canestro della serata. Il primo tempo continua con i Buckeyes in controllo ma si conclude con una grande azione di Kansas: stoppata di Withey su Craft, ribaltamento di campo e canestro di Releford sulla sirena, giocata fondamentale per il morale dei Jayhawks che chiudono il primo tempo sotto la doppia cifra di svantaggio, 34 a 25.
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Ho la netta sensazione che ci sarà da divertirsi a New Orleans.
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