martedì 31 luglio 2012

L'Edimes Pavia ufficializza Alessandro Villa e Gianluigi Prestini

Alessandro Villa 
Gianluigi Prestini



















Il mercato dell’Edimes Pavia entra nel vivo e, dopo l’ufficializzazione di Michele Roselli avvenuta nella giornata di ieri, la società rossonera annuncia due importanti colpi: in riva al Ticino arriveranno infatti Alessandro Villa e Gianluigi Prestini.

Il primo, classe 1990 e scuola Olimpia Milano, è un play/guardia, la scorsa stagione in forza al Bakery Cortemaggiore, in precedenza ha giocato due anni a Domodossola. “E’ certamente un onore giocare in una città come Pavia, con una storia di basket importantissima – afferma Villa – Devo dire che da subito mi hanno colpito la serietà della società e gli obiettivi importanti per cui scenderemo in campo”. Il neo acquisto pavese conosce bene la forza del gruppo nella categoria e spiega: “In DNC è fondamentale avere uno spogliatoio unito e forte, non solo in partita ma anche e soprattutto durante gli allenamenti. E’ certamente più importante questo dei grandi nomi o delle stelle”. L’ex Cortemaggiore non vede l’ora di cominciare a afferma: “Saremo una squadra giovane ma che conosce bene la categoria, con tanto entusiasmo e voglia di fare”. Mentre, a proposito di coach Petitti, Villa dice: “Sono contentissimo di lavorare ancora con lui: cura alla perfezione qualunque aspetto, sia in campo che fuori, è un coach super che quest’tanno potrà esprimere al meglio le sue idee di pallacanestro”.

Gianluigi Prestini, ala grande/centro, lo scorso anno tra le fila di Bluenergy Novara, in precedenza è stato a Iseo in B2. Il neoacquisto rossonero arriva a Pavia dopo una splendida annata in cui è riuscito a portare Novara in finale promozione a gara 3 contro la corazzata Tortona, con una media di 10.6 punti e 6.4 rimbalzi (che arrivano a 7.7 nei play-off) a partita. Prestini, vero e proprio colpo di mercato, dice: “Sono carico per questo anno sportivo che comincia. So bene che Pavia è una grande piazza, che credo si meriti anche categorie superiori. Sono felice di aver firmato con l’Edimes e di poter lavorare con coach Romano Petitti che, anche se non conosco di persona, so essere un tecnico serio e molto preparato, un lusso per la categoria”.

Edimes Pavia, arriva Michele Roselli

Prosegue l’allestimento dell’Edimes Pavia versione 2012/2013: dopo l’ufficializzazione della panchina di Romano Petitti la società del presidente Gabriele Ripa non si ferma e annuncia l’ingaggio di Simone Bianchi come secondo allenatore. Bianchi, pavese doc, può vantare una già buona carriera fra le fila della Pallacanestro Pavia, sia a livello giovanile che come assistente allenatore della prima squadra: un innesto importante quindi per Pavia Basket, che potrà contare dunque su una figura che conosce bene l’ambiente e la città, due fattori determinanti nella gestione del gruppo durante l’anno sportivo.

La società rossonera inoltre non perde tempo e comincia ad allestire la squadra che parteciperà al campionato di DNC 2012/2013: il primo nome ufficiale è quello di Michele Roselli. Classe 1982 Roselli è un’ala piccola d’esperienza, lo scorso anno in forza al Bakery Cortemaggiore, in carriera ha giocato anche a Brindisi in B1, oltre a diverse esperienze in B2 (Pesaro, Reggio Calabria, Benevento).

“Somo molto contento di questa scelta – afferma Roselli – In questi giorni ho parlato tanto con l’allenatore e mi ha fatto capire che sarò l’uomo di maggior esperienza della squadra: è proprio il tipo di situazione che preferisco, perché mi dà tanta motivazione. Credo che potremo fare bene, non vedo l’ora di iniziare.”

Il neo acquisto rossonero conosce bene coach Petitti e, a tal proposito, afferma: “Credo che, al di la della preparazione tecnica che non si discute, sia una grande persona a livello umano. Sa capire bene le situazioni e le affronta con estrema intelligenza: penso che farà tante cose positive”.

Edimes Pavia, il coach sarà Romano Pettiti



Comincia a formarsi l’Edimes Pavia targata 2012/2013: dopo il rinnovo dell’iscrizione al campionato di Divisione Nazionale C la società rossonera è lieta di annunciare ufficialmente l’approdo in riva al Ticino di coach Romano Petitti, che nella prossima stagione guiderà la prima compagine pavese della città. Un acquisto importante, a dimostrazione della serietà e della professionalità del progetto firmato Edimes, che porterà certamente quella dose di esperienza e preparazione determinante nei momenti cruciali della stagione.

Coach Petitti, lo scorso anno sulla panchina di Bakery Cortemaggiore in DNC, inizia la propria carriera da allenatore nel settore giovanile del Banca Popolare di Milano nella stagione 1976-77, per poi diventare nelle due stagioni successive il responsabile del settore giovanile della Xerox Milano. Dopo aver maturato diverse esperienze da primo allenatore in C2 e in D, dal 1985 al 1989 diventa assistente allenatore della prima squadra e responsabile del settore giovanile di Desio (A1 e A2). Nei primi anni novanta l’allenatore milanese diventa presenza fissa in B1 e in B2 sulle panchine di Avellino, Pozzuoli, Rieti e Vigevano. Nella stagione 1997-98 allena proprio a Pavia (B1), cui seguono ancora numerose panchine in B1 e B2 (Fidenza, Castelletto, Saronno) e alcune esperienze nel basket femminile.

Non servono presentazioni dunque per Romano Petitti, una vita dedicata alla pallacanestro e una carriera invidiabile. Ecco le prime parole del neo coach pavese: “Questo per me è un gradito ritorno a Pavia. Ho ottimi ricordi sia della città che del pubblico; credo che il nostro primo obiettivo debba essere far tornare la gente al palazzetto facendola divertire. Voglio una squadra che lotti su ogni pallone e che dia sempre il 100% - prosegue coach Petitti – Conosco bene la categoria, avendola frequentata per diversi anni, e so che non servono i grandi nomi o le star, ma un gruppo unito e tanta voglia di vincere”. Mentre, a proposito delle esperienze nel basket rosa, Petitti afferma: “Sono state esperienze meravigliose, che mi hanno arricchito e fatto crescere molto, soprattutto per quanto riguarda i rapporti interpersonali”.

In Punta di Penna...a volte ritornano; da Team USA alla perturbazione Circe passando per Fabio Caressa

di Luca Policastro

Photo by: blogo

Il pensiero che poteste essere andati in vacanza senza ascoltare la mia opinione su argomenti, oserei dire, random non mi faceva dormire la notte quindi rieccomi. Devo precisare che per una serie di motivi che non sto qui a elencare ma che appartengono alla sfera personale e accademica, ho dovuto rinunciare a scrivere su questo blog. Devo anche dire che la mia assenza non si è sentita per la bravura e la maestria dei miei colleghi.
Come da tradizione, il primo tema del mio “pezzo” è la palla a spicchi, il basket o il baloncesto ( tre lingue perché noi siamo cosmopoliti) :
Capitolo Olimpiadi di Londra : sembra proprio che il Team USA (non dei sogni per non scomodare MJ, Magic e compagnia cantante di Barcelona ’92) sia venuto giù e nemmeno troppo con intenzioni amichevoli; anche per il fatto che è arrivata la First Lady americana (il cui marito, nonché uomo più influente al modno, si muoverà solo per la finale) le nostre stelle NBA hanno sconfitto la Francia del redivivo Tony Parker(che indossava occhiali molto fashion dopo aver rischiato di perdere un occhio per una rissa in discoteca) con un marchio che non passerà inosservato. Peggiori in campo due protagonisti del mercato del paese dello Zio Sam : Deron Williams che si è fatto convincere dai dollari-rubli del magnate sovietico Prokorov a restare in quel di Brooklyn (ex New Jersey Nets) anche perché affiancato dall’eterno incompiuto Joe Johnson ma non dal Centro del ventunesimo secolo (Anthony ”monociglio” Davis permettendo)  Howard che pare invece relegato a Orlando. Probabilmente la Disney lo rallegrerà con quel mega-parco a tema che è presente nella città della Florida.
 Nelle file francesi male male Batum anch’egli forse attratto dalle sirene del Minnesota e dei conseguenti milioni di dollari (pluriennale a 56). Guardando, per la verità poco, le altre partite possiamo sicuramente affermare che la stella di Carlos Delfino si sia riaccesa in maniera perentoria nella vittoria dei companeros argentini contro la Lituania. Anche il Nasone decisamente in palla anche se ogni tanto in amministrazione controllata.
Non possiamo non rammaricarci nel vedere alle Olimpiadi formazioni semi-dilettantistiche mentre la nostra Nazionale guidata dal nuovo “profeta” in Turchia (curiosissimo di vedere l’epilogo di questa stagione incoming) è obbligata a spareggiare sempre, e perdere ahimè, con le peggio formazioni del vecchio Continente. Questo nonostante possiamo schierare la miglior squadra dopo quella che a Mosca nell’80 prese l’argento; siamo anche superiori ai ragazzi di Atene che si arresero dopo una magnifica cavalcata ai predetti argentini nella finale olimpica.
Capitolo Extra-basket: in tutti questi mesi di assenza avrei l’imbarazzo della scelta circa le cose che potrei raccontarvi, però preferisco sempre restare in tema olimpico o comunque su avvenimenti della recente cronaca. Il mio primo pensiero va a Fabione Caressa, adesso prestato al nuoto. Immancabile la sua “poesiola” di apertura prima di ogni serata olimpica. La domanda nasce spontanea: perché? Altra cosa immancabile sono le sue digressioni sempre molto precise per carità ma anche molto saccenti riguardo a uno sport che non l’ha mai visto protagonista (chi l’ha visto dal vivo lo può ben immaginare il motivo). Stasera si è anche cimentato in un excursus medico circa i benefici dell’arte natatoria che ci saremmo volentieri risparmiati. Tutto questo a scapito di Rosolino che, nonostante possa battere il record di parole al minuto tanto è rapido nel turpiloquio, è sempre costretto in seconda fila. Nonostante tutto viva SKY che ci dà una copertura olimpica mai vista prima con moltissimi canali dedicati.
Qui però non posso non riportare una nota dolente, soprattutto per noi adepti dell’Avvocato: lo stesso, come da sue parole su Facebook, ha affermato che a Londra “avrebbe fatto perfino l’interprete”. Ora, io mi domando, perché non sfruttare la sapienza e la quasi onniscienza di Federico Buffa il quale avrebbe avuto ascolti top anche se messo a commentare il badminton o il tennistavolo di turno? Perché trattarlo sempre come l’ultima ruota del carro preferendogli gente come Pessina o Casalini che hanno avuto regolarmente il loro biglietto di business class per la capitale inglese? Ecco l’emittente satellitare con più abbonati in Italia dovrebbe fornire agli stessi una spiegazione in merito.
 La chiusura la dedico a un tema che mi sta tanto a cuore : l’informazione radio-televisiva. Non penso ci voglia un fisico quantistico né un ingegnere nucleare per capire che, ebbene sì, di inverno fa sempre freddo e talvolta (ma tu pensa) nevica mentre d’estate c’è caldo e l’afa è opprimente e la colonnina di mercurio schizza verso i 40 C. Adesso l’ultima manìa che appassiona l’italiano medio (imboccato dagli organi di informazione) è quella di dare appellativi mitologici(Ulisse, Caronte, Circe ecc) alle perturbazioni o ai fenomeni anticiclonici. Tutto questo può avere un senso nel ventunesimo secolo e nel paese considerato l’ottava potenza mondiale? Con questo spunto, vi lascio a rimuginare e colgo l’occasione per augurare a tutti buone vacanze. Ci ribecchiamo su questi “lidi” al più presto.

venerdì 27 luglio 2012

Olimpiadi, preview del Girone B; Spagna favorita, ma regna l'equilibrio

di Luca Ngoi


Dopo aver analizzato nella giornata di ieri gli scenari del girone A oggi Basketzone vi presenta le squadre che prenderanno parte al girone B, con l'equilibrio che la farà da padrone in un raggruppamento che presenta l'elite del basket mondiale, dalla Spagna al Brasile, dall'Australia alla Russia e con l'incognita Cina. Non perdiamo dunque altro tempo e iniziamo a prendere in esame squadra per squadra.

SPAGNA. I campioni d'Europa in carica sono i grandi favoriti della vigilia, non solo per la vittoria del gruppo ma anche per dare del filo da torcere a Team USA alla caccia all'oro. Coach Sergio Scariolo ha messo insieme un gruppo profondo ai limiti dell'impossibile, che ha grandissime punte di talento nei tre NBA (i due Gasol e il naturalizzato Serge Ibaka), ma che potrà contare anche sui soliti veterani come Navarro, Calderon e Sergio Rodriguez che garantiscono grande versatilità nel settore guardie, spaziando dall'ordine del giocatore dei Raptors alla creatività di "Chocolate Blanco" Rodriguez per arrivare alla concretezza di Navarro, giocatore che sa sempre essere decisivo nei grandi eventi.  Per non parlare poi del talento di Rudy Fernandez, insomma ancora una volta questa Spagna si presenta come un "Dream Team" made in Europe, e nonostante la batosta presa in amichevole a Barcellona dagli americani una riedizione della finale di Pechino è ben più che uno scenario possibile.

RUSSIA. Come in quasi tutte le ultime competizioni internazionali i russi sono la più probabile mina vagante. La squadra ha il giusto mix di chili e centimetri per giocarsela alla pari con la Spagna sotto le plance (Kaun, Khryapa, Monya, Mozgov), unito alla variabile Kirilenko che per conformazione fisica e doti tecniche può giocare tranquillamente in tre ruoli e che ha dimostrato nell'ultima edizione di Eurolega di valere ancora un alto livello competitivo. Il settore meno ricco è quello degli esterni, dove pure spiccano i nomi di Shved (grande protagonista col CSKA quest'anno) e Vitaliy Fridzon, altro giocatore solido e utile. L'impressione è che tanto passerà dal gruppo dei lunghi e dall'ispirazione di Kirilenko, ma azzeccando la giusta combinazione un'eventuale medaglia non appare così lontana.

BRASILE. Il roster dei sudamericani non è di quelli più giovani, ma bensì si punta su un gruppo ben rodato da diversi anni di competizioni disputate tutti insieme. Per questo anche loro sono da considerare per una delle squadre che possono superare questo girone eliminatorio e, perchè no, fare anche una discreta strada all'interno del torneo. Le punte sono i soliti Leandro Barbosa, Tiago Splitter, Nenè e Varejao, che insieme daranno vita ad una coppia di centri ben assortita e pericolosa per tutti. Da non sottovalutare anche elementi dalla provata esperienza in campo europeo come Marcelinho Huertas, che avrà in mano la regia, Alex Garcia che sarà il cambio di Barbosa nel ruolo di guardia e un vecchio lupo di mare come Gui Giovannoni, ormai uscito dal giro del grande basket ma che potrà dare una mano ai lunghi per una decina di minuti di qualità a partita.

GRAN BRETAGNA. I padroni di casa non hanno una squadra molto talentuosa, ma proprio per questo non sono da sottovalutare. Le gerarchie interne infatti sono ben stabilite, con Luol Deng che sarà il go to guy designato e gli altri che lotteranno con impegno per aiutarlo il più possibile. A parte il giocatore dei Bulls comunque i britannici possono mettere in campo uomini di buona esperienza in Europa come l'ex fortitudino Kieron Achara, lungo dinamico ma dal tiro ondivago, oltre al centro di Malaga Joel Freeland, protagonista di un'ottima annata in Eurolega prima di infortunarsi e ovviamente l'altro lungo Pops Mensah Bonsu, atleta di primo livello che si è affinato al Besiktas dove quest'anno ha vinto anche una Eurochallenge. Il resto della squadra ha poco da dire, e sicuramente passare il primo turno sarà già un'impresa ma non scartiamoli a priori.

AUSTRALIA.  Come la Gran Bretagna anche l'Australia non è una delle candidate a passare il turno, ma nonostante questo potrà dare filo da torcere a tutti dall'alto di un roster ben equilibrato e tutto sommato completo. Manca il giocatore più rappresentativo, Andrew Bogut, ma al suo posto ci sono giocatori che disputano da anni le principali competizioni europee come Matt Nielsen, Aleks Maric e Brad Newley, i quali non avranno il talento e il fisico del neo Warrior ma che sanno come si gioca contro i migliori giocatori d'Europa. Anche il reparto esterni è ben fornito, con il playmaker Patty Mills, da diversi anni in NBA, Joe Ingles che si è fatto notare come buon realizzatore nel Barcellona e Matt Dellavedova, guardia di St.Mary's in NCAA che partirà come riserva ma che è in grado di segnare e dirigere i compagni. Anche per l'oro l'obiettivo massimo sarà passare il turno, ma all'interno del gruppo possono dare fastidio a tutti.

CINA. Nonostante il livello del basket cinese sia cresciuto negli ultimi anni grazie ai tanti giocatori dalla NBA che si sono trasferiti in Asia la rappresentativa giallorossa parte un gradino indietro rispetto alle altre protagoniste di questo girone B. La punta di diamante è quell'Yi Janlian che si era messo in luce in NBA con le maglie di Milwaukee, New Jersey e Dallas, ma ora anche lui ha fatto ritorno in patria portando così a zero il numero di giocatori cinesi che sibattono oltre i confini interni. Proprio per questo sono i più indicati ad essere la squadra materasso del girone, anche se le doti misteriose di alcuni elementi potrebbero sorprendere.

giovedì 26 luglio 2012

Secondo successo per la Nazionale, Aradori sugli scudi contro la Bosnia

di Luca Ngoi


Ventiquattr'ore dopo la vittoria contro la Finlandia l'Italia si ripete avendo la meglio sulla Bosnia Erzegovina per 84-81.
Dopo un primo tempo di ottimo livello, durante il quale gli azzurri scavano un vantaggio anche di 13 punti e mostrano azioni ad alto ritmo, buone spaziature, voglia di giocare di squadra e intensità in campo aperto la squadra si perde un po' nella seconda frazione in cui i bosniaci, mai domi, rientrano guidati dall'ex romano Nihad Dedovic, autore alla fine di 28 punti, ma sempre in controllo. In particolare a convincere poco è la fase difensiva, con zona e uomo alternati continuativamente ma mai convincenti fino in fondo. Soprattutto nelle fasi a zona i ragazzi di coach Pianigiani hanno dimostrato di poter fare molto meglio, date le triple troppo facili concesse ai vari Dedovic, Teletovic e Mazic che quasi sempre ne hanno approfittato ricucendo i vari svantaggi per arrivare anche ad avere il pallone per il vantaggio. Difesa a parte ad essere carente è ancora la presenza a rimbalzo, nettamente inadatta per i grandi livelli europei con i quali legittimamente ci si dovrà confrontare l'anno prossimo. Poca convinzione ed intensità sotto le plance si pagano anche in amichevole, figuriamoci con i colossi della palla a spicchi europea, e necessariamente questi difetti andranno appianati: non si possono acquistare i centimetri, ma la cattiveria e l'intensità sì.
Non solo note negative ovviamente in questa seconda serata trentina, ma anche un ottimo Pietro Aradori per la seconda volta consecutiva. Dopo i 15 punti registrati ieri contro la Finlandia sono infatti arrivati i 20 contro un avversario tecnicamente più valido; numeri che dimostrano un pensiero che in molti avranno: non si capisce in base a che cosa l'ex giocatore di Siena sia inferiore a Marco Belinelli, anzi in alcuni frangenti può essere anche considerato migliore. Il neo giocatore di Chicago ha infatti snobbato la Nazionale mesi e mesi prima del dovuto, affermando di voler prima sistemarsi in NBA e poi se mai di poter prendere in considerazione l'estate azzurra, e comunque nelle precedenti apparizioni con questa maglia (soprattutto in quella dell'Eurobasket scorso) si era dimostrato più un peso che un valore aggiunto per la squadra, presentandosi in evidente sovrappeso e forzando qualsiasi cosa in campo. L'umile Aradori invece ha provato una volta di più che può tranquillamente essere la prima punta (o se non altro la seconda) offensiva in una Nazionale che se la gioca a livello europeo. Del resto la capacità di segnare è il suo ultimo problema, difensivamente non va mai in difficoltà, conosce alla perfezione il sistema di Pianigiani e si sa muovere all'interno di certe regole, se può concentrarsi solo sulla parte realizzativa non ha assolutamente nulla da invidiare all'ex Hornets.
Per il resto registriamo un'altra solida prova di Stefano Mancinelli, ancora una volta miglior passatore del lotto, coadiuvato da un buon Chiotti, che continuando così potrà a buona ragione superare Marco Cusin nelle gerarchie per il ruolo di centro titolare. Il neo canturino ed ex pesarese da parte sua ha mostrato qualche distrazione di troppo nel finale, ma ha comunque segnato 10 punti e dato il suo apporto fisico sotto canestro, dove anche Angelo Gigli è parso costante rispetto a ieri. Note negative individualmente invece per Daniel Hackett, ancora non perfettamente a suo agio nel ruolo di playmaker, probabilmente anche lui può mostrare il meglio come numero 2, nel quale potrà essere più concentrato sul suo gioco tutto penetrazioni e accelerazioni evitando forzature inutili. Anche per Jeff Viggiano non sono state due ottime partite: coach Pianigiani gli chiede di entrare per fornire intensità in difesa, ma finora non è ancora stato in grado di garantirlo. 
Il tempo per migliorare c'è per tutti, l'estate è ancora lunga e domani sarà il turno dell'ultima gara di questa Trentino Basket Cup contro il Montenegro, altra formazione che ultimamente è riuscita a prendersi un suo spazio all'interno del panorama europeo e che ha tra le sue punte di diamante un certo Nikola Pekovic. Si prospetta un test probante per i lunghi azzurri, staremo a vedere come lo affronteranno.

Road to London 2012: preview del girone A


di Davide Quaranta


Alla vigilia della cerimonia d'apertura dei giochi olimpici di Londra 2012, Basketzone vi propone una piccola presentazione dei due gironi del torneo di pallacanestro maschile.

TEAM U.S.A: I grandi favoriti per il primo posto del gruppo (e anche per il gradino più alto del podio) sono loro, che proveranno a difendere l'oro di Pechino 2008. Per tentare di bissare il successo cinese, lo staff tecnico e coach K hanno deciso di affidarsi ai grandi nomi già presenti quattro anni fa, con l'aggiunta di qualche volto nuovo: alle superstar come Kobe, LeBron, Melo, Paul e Deron, ccnfermatissimo il pilastro difensivo Chandler, che avrà il compito di fare da guida alla prima scelta Anthony Davis, convocato senza neanche una partita NBA alle spalle. Il volto, o meglio la barba, più nuovo è quello di James Harden che, insieme a Durant e Westbrook, torna a formare i big three già visti ad OKC.

ARGENTINA: Alla guida del generale Manu Ginobili (alla sua ultima olimpiade), Luis Scola, Andres Nocioni, Pablo Prigioni (fresco di firma con i Knicks) e Carlos Delfino cercheranno in tutti i modi di infastidire le stelle NBA, forti del piccolo scarto subito nella sconfitta contro gli U.S.A in amichevole a Barcellona (86-80 il finale). I sudamericani sono duri a morire, e ben se lo ricordano proprio gli statunitensi, memori dell'eliminazione patita alle olimpiadi di Atene 2004 da Ginobili e soci, poi campioni contro l'Italia; se quest'anno l'oro sembra lontano, l'obiettivo di salire sul podio potrebbe non essere così utopico.


FRANCIA: Dopo tante attese, la Francia arriva alla manifestazione come una delle favorite per i primi tre posti, forte della finale europea giocata (e persa) contro la Spagna dei fratelli Gasol. Condottiero dei bleus sarà Tony Parker che, coadiuvato da De Colo (approdato anche lui in NBA),Diawara, Diaw, Turiaf e Batum, vorrà imporsi come uno dei playmaker del torneo portando la sua nazionale alla conferma anche in ambito mondiale.

LITUANIA: Vera e propria veterana delle olimpiadi, questa volta la nazionale di Jasikevicius è dovuta passare da Caracas per disputare il preolimpico che ha permesso a Kaukenas e compagni di staccare il biglietto per Londra. Mancano i Lavrinovic, ma spiccano i nomi di Songaila, il neosenese Maciulis e il talento Valanciunas, che la prossima stagione la disputerà in NBA. I giovani non mancano, ma con i veterani a guidare la squadra, i baltici vorranno fare valere il proprio prestigio nel mondo del basket che, in Lituania, è una vera e propria religione.


NIGERIA: Per gli africani essere alle Olimpiadi vale già quanto una medaglia, se si considera che nel preolimpico hanno eliminato la ben piú quotata Grecia in una partita al cardiopalma decisa negli ultimi secondi. Il go to guy dei verdi è Al Farouq Aminu, che insieme a Ike Diogu avranno il compito rendere ancora più memorabile questa spedizione già di per sè incredibile.


TUNISIA: Le incognite su questa nazionale sono francamente molte: mai vista giocare in manifestazioni anche solo simili ai Giochi, il roster non presenta nomi di spicco. Come per la Nigeria anche per i Tunisini il successo sta nella sola qualificazione all'Olimpiade. Saranno quasi certamente la squadra materasso del girone, ma non avendo nulla da perdere, tutto puó succedere.


A breve arriverà anche il preview del girone B, per preparare i nostri lettori alla prima palla a due di queste tanto attese Olimpiadi che, anche se non vedranno impegnata la nazionale Italiana, verranno comunque seguite con grande interesse e impegno.

mercoledì 25 luglio 2012

Primo successo per l'Italbasket, bene Mancinelli e Aradori, ma che fatica con la Finlandia

di Luca Ngoi

photo by: libero.it

Prima uscita per la nuova Italia di Simone Pianigiani e prima vittoria. Nell'ambito della Trentino Basket Cup, competizione amichevole che vedrà coinvolte oltre agli azzurri e ai finnici anche Bosnia e Montenegro, l'Italia ha la meglio proprio sui nordici guidati da Petteri Koponen per 79-73 in una partita non bella ma che ha mostrato diverse indicazioni al neo coach del Fenerbahce.
Nel primo tempo la squadra subisce e non poco la precisione al tiro degli avversari, che infatti a fine primo tempo oltre ad essere sopra di 5 hanno anche un clamoroso 6\12 dalla lunga distanza. Ciò che si vede sul parquet non è molto confortante, con un gioco che stenta a decollare, troppe iniziative solitarie e pochissima intensità sia a rimbalzo sia le poche volte che riesce a ripartire in contropiede. Insomma, sembra la solita Italietta che prende sotto gamba un avversario tecnicamente meno preparato ma determinato e comunque solido.
Nella seconda frazione però qualcosa cambia sin dall'inizio con una prestazione più determinata da parte di tutti. In particolare è il neo capitano Mancinelli a prendersi diverse responsabilità offensive e a ricoprire di fatto anche il ruolo di play occulto dispensando servizi deliziosi per i canestri di un ispirato Pietro Aradori (autore alla fine di 15 punti). Anche in difesa la storia cambia, con i finlandesi molto meno in stato di grazia dall'arco e stranamente inconsistenti anche in frangenti molto semplici come nelle situazioni di tiro sotto canestro. Gli azzurri allora ne approfittano mettendo in campo un'intensità tutta diversa, rubando palloni e andando in contropiede con cattiveria e continuità. Anche a rimbalzo tutto sommato si evidenziano dei miglioramenti, anche se non ancora sufficienti per competere ad un piano superiore rispetto ad un match contro la Finlandia.
Alla fine coach Simone Pianigiani può essere moderatamente contento, se non altro per ciò che si è visto nel terzo e nel quarto quarto, con una squadra determinata che ha cercato di mettere in pratica le esercitazioni dei primi allenamenti in ritiro a Folgaria, dove l'ex tecnico di Siena ha posto l'accento sul movimento continuo in attacco e nel non esitare in situazioni di tiro aperto (cosa ancora non molto chiara ad alcuni). Da tenere buone, oltre alle positive prove di Mancinelli ed Aradori anche alcune sorprese come Chiotti, guerriero determinato ma anche dotato di una discreta tecnica (addirittura migliorata dalla stagione a Casale) e sorprendentemente Daniele Cavaliero, sul quale ero personalmente piuttosto scettico ma che ha dimostrato di saper stare in campo sui due lati anche ad un livello maggiore rispetto a quello del campionato italiano.
Ora il gruppo è atteso a qualche ora di riposo, ma non ci sarà neanche il tempo di riprendere completamente le forze che domani saranno nuovamente attesi in campo per un test leggermente più probante come quello con la Bosnia, anch'essa dotata di qualche elemento di grande talento, uno su tutti Mirza Teletovic, in queste ore in contatto con i Brooklyn Nets che potrebbero decretare il suo passaggio in NBA.

domenica 22 luglio 2012

DNC, ecco il girone dell'Edimes Pavia

di Davide Quaranta 




Sono stati resi pubblici i gironi del campionato di C nazionale 2012/13 nel quale militerà anche il Pavia Basket targato Edimes.
Oltre alle già note Alessandria, Mortara, Biella, Savigliano e Sestri, per Pavia si prospetta un ritorno al passato nel derby contro quell'Aurora Desio che tanto infiammava i cuori pavesi ai tempi della serie A1.
La squadra rossonera punterà senza dubbio alla promozione in DNB, cercando di ridare lustro ad una città che, con la perdita della Pallacanestro Pavia ad alti livelli, vuole ancora partecipare al basket che conta.


Ecco tutte le 15 squadre partecipanti al girone A:

Alessandria
Biella
Brà
Crocetta Torino
Desio
Domodossola
EDIMES PAVIA
Gazzada
La Spezia
Mortara
Oleggio
Saronno
Savigliano
Sestri Levante


lunedì 9 luglio 2012

Russia, Lituania e Nigeria completano l'elenco delle squadre partecipanti ai giochi olimpici

                                 di Davide Quaranta
il logo ufficiale dei giochi Olimpici
photo by: www.london2012.com




Si è concluso a Caracas il torneo preolimpico che ha fornito gli ultimi tre nomi delle squadre che prenderanno parte al torneo di Basket dei giochi olimpici: oltre alla Lituania di Jasikevicius e Kaukenas, hanno staccato il biglietto per Londra anche la Russia di David Blatt e, a sorpresa, la Nigeria guidata da Aminu e Diogu, che nella finale 3-4 posto ha battuto la Repubblica Dominicana per 88-73.

La vera sopresa è e rimane l'esclusione della Grecia, che in una semifinale eroica è stata battuta dalla compagine africana in un finale al cardiopalma, che ha visto trionfare i verdi con il punteggio di 80-79.

Uno sconsolato Bourousis assiste alla festa della Nigeria
nella semifinale del preolimpico
photo by: www3.lastampa.it
Con la conclusione del torneo in Venezuela è stato possibile anche comporre i due giorni da sei squadre ciascuno che rappresentano il primo passo verso l'oro olimpico.



Team USA sembra pronta a trionfare ancora
photo by: www.gettyimages.com
Nel girone A sono stati inseriti i campioni in carica di U.S.A Team insieme ad Argentina, Francia, Lituania e le due sorprese Tunisia e Nigeria. 
Proprio gli Stati Uniti hanno ufficializzato la "sporca dozzina" (come titola nba.com) che sbarcherà nel vecchio continente: oltre ai "veterani" James, Bryant, Durant, Anthony, Williams, Paul, Chandler e Iguodala, sono stati aggiunti Harden, Griffin, Love, Westbrook e la prima scelta del 2012 Anthony Davis, per un roster che sembra non poter trovare degni rivali che possano ostacolare l'ascesca verso il secondo oro olimpico consecutivo.



La Spagna durante i festeggiamenti dopo la vittoria 
dell'Europeo 2011
photo by: www.fiba.com
Se i vincitori sono stati inseriti nel gruppo A, l'altra finalista di Pechino 2008 è nel gruppo B; infatti oltre ad Australia, Gran Bretagna, Russia, Cina e Brasile, svetta tra tutte la Spagna di Scariolo, campione d'europa e determinata a rompere il dominio americano per vendicare la bruciante sconfitta di quattro anni fa.
In un girone nettamente più semplice, Navarro e compagni dovranno difendersi dalle insidie di squadre quasi sconosciute al panorama olimpico che, non avendo nulla da perdere, potrebbero rivelarsi scomode da affrontare.


Le olimpiadi non sono ancora cominciate, ma già la febbre è altissima, per una manifestazione circondata da un alone di fascino che non ha eguali in tutto il panorama sportivo.
Per gli aggiornamenti riguardo al torneo di basket maschile (ma non sono esclusi anche quelli sul basket femminile) continuate a seguire il blog di Basketzone.

L'arena di Londra che ospiterà la finale e le partite 
più importanti dell'olimpiade




venerdì 6 luglio 2012

Basketball Jones: Ghemon "L'Hip-Hop mi ha insegnato a essere originale"


intervista realizzata da Claudio Pavesi
Photo courtesy of Ghemon Staff

Oggi la nostra rubrica di interviste musicali vi regala le parole di Ghemon, uno degli artisti migliori della nostra penisola come ha dimostrato il successo del suo ultimo lavoro "Qualcosa è Cambiato".


Cominciamo con la musica, precisamente con l'inizio della tua carriera. Come ti sei avvicinato al rap e come si è evoluta la tua passione durante l'esperienza con i Sangamaro? Come è cambiata la scena da quando hai iniziato a oggi?
Ho iniziato ad ascoltare rap nel 1994 e a farlo nel 95, ero molto molto giovane. Poi ho conosciuto un po’ di persone interessate alla faccenda, ci riunivamo in cantina e di lì abbiamo formato il nostro primo gruppo, appunto i Sangamaro. Era tutto diverso all’epoca, non avevamo internet e quindi ci siamo inventati un sacco di cose, è stato bello e rimane nei miei ricordi come una cosa positiva.

A proposito dei cambiamenti della scena hip-hop negli ultimi anni, se dovessi dare dei consigli ai giovani rapper alle prime armi cosa diresti?
Chiaro, semplice, pulito: LAVORATE. Non cercate scorciatoie.

Da che cosa è nata l'ispirazione per fare un disco profondo come "Qualcosa è Cambiato"? E soprattutto: da "Qualcosa Cambierà" a "Qualcosa è Cambiato", che filo conduttore hai tratto tra questi due lavori? E' davvero cambiato qualcosa?
L’ispirazione nasce dalla vita e dalla realtà. Io non invento nulla, o giù di lì. Perciò era tanta roba accumulata nella mia testa, nel mio cuore, nel mio stomaco. Ma non è finita perché c’è ancora un disco che fa parte dello stesso troncone di vita. Ovviamente il titolo “Qualcosa è Cambiato” non è causale. Le cose che non sono più uguali sono tante, è difficile riassumerle qui, ma nel disco ne le ho raccontate tutte.

Il tuo rap è sempre stato molto particolare, fine ed elaborato, pieno di influenze soul. A tal proposito i tuoi testi sono frutto di intuizioni e sensazioni istantanee oppure sono molto più ragionati e rielaborati?
Come dico sempre, non esiste uno metodo che sia quello. Gli spunti sono tanti, a volte ti costringono a fare di getto a volte a limare all’infinito. Cambia di volta in volta.

Da tempo si affianca al termine "rapper" anche un certo stereotipo di stile (dal vestiario al modo di porsi), stereotipo da cui sembri essere abbastanza lontano. Da cosa nasce l'esigenza di questo distacco?
Dagli inizi, quelli che erano nell’Hip Hop hanno fatto sempre la gara a chi aveva le scarpe più belle o la catena più lucida e più pesante. A me piace vestire bene e a modo mio, l’Hip Hop mi ha insegnato a essere originale, e non a portare la divisa. Altrimenti è stereotipo, e con quelli ho chiuso nel 94 !

I tuoi testi svariano tra argomenti sempre molto diversi tra loro, da quelli più profondi a fotografie della vita quotidiana come ad esempio "Voci nella Testa (Stentoree)". Quali sono le cose che ti ispirano di più nella tua vita quotidiana per scrivere i tuoi testi?
Tutto, credimi. “Ogni cosa è illuminata” (titolo di un bel film). Intendo dire, ogni cosa luccica al punto tale da diventare uno spunto, anche una carta sporca per strada. Perché le immagini sono un link che apre ad altro. Vi è capitato mai di vedere una cosa e per associazione di immagini finire a pensare in un minuto a tutt’altro? E poi dire “Come ho fatto ad arrivare a questo?”. Ecco, a me capita più o meno sempre!

Da tempo fai parte del collettivo Blue Nox, ormai una certezza dato che da tempo sforna prodotti di qualità sempre più alta. Com'è nato questo progetto? Si è mai pensato di fare un album della Blue Nox sfruttando tutti i membri del collettivo?
E’ nato perché volevamo trovare un luogo comune, un insieme in cui riunirci. Si in realtà avevamo pensato sia a un mixtape Blue Nox che a un album “Blue Nox Vs Unlimited Struggle”. Non so se ci sarà tempo di fare una cosa del genere, siamo in tanti e siamo impegnati. Non ci interessa fare troppe cose a scapito della qualità. Le persone si attendono molto da entrambe le crew, meglio fare il massimo sempre.

Su Blue-Nox.com, tu e gli altri membri, consigliate l'ascolto di artisti molto interessanti postando video delle loro canzoni. In un anno così pieno di produzioni musicali come questo 2012 quali sono i prodotti, italiani e non, che ti hanno colpito maggiormente e che, di conseguenza, consiglieresti?
Per una volta diciamo quelli italiani: Mecna, Johnny Marsiglia, Big Joe, Louis Dee, Egreen. Disco preferito per ora, senza offesa per gli altri, Bypass di Stokka & Madbuddy

Noi che ci occupiamo di questo blog siamo anche i conduttori di un programma radiofonico su una radio locale. Come noi anche tu conducevi un programma: Radio Fantasma, come è nata questa avventura? Ti piacerebbe un futuro nel mondo della radiofonia?
E’ nata per scherzo. Facevo tutto da solo. E ovviamente quando dico tutto intendo TUTTO. Non ho avuto più tempo di proseguire. Se mi chiedessero di rifarlo in etere, sarebbe un’esperienza che porterei avanti volentieri ma solo su un network nazionale. O il massimo o niente!

Concedimi la classica domanda riguardo i progetti futuri, cosa dobbiamo aspettarci da 440/Scritto nelle Stelle? Hai anche dichiarato che questo sarà il tuo ultimo lavoro hip-hop, hai per caso intenzione poi di dedicarti al ruolo di autore?
Parlo poco volentieri di questo disco per un solo motivo: voglio che le persone lo giudichino quando lo ascoltano. Parlarne prima è come spiegarti come è fatto un figlio che nascerà tra qualche mese. Ti posso dire il sesso, ma non il colore dei capelli, né che voti prenderà a scuola. Quello lo vediamo insieme tutti!

Photo courtesy of Ghemon Staff

Cambiamo ora argomento. Come si può capire facilmente dal nome del nostro blog la cosa di cui ci occupiamo maggiormente è la pallacanestro. Come è nata la tua passione per il basket?
Ho iniziato a giocare a 6 anni e ho alternato questo sport col calcio e il Karate, per tantissimi anni. Lo adoro, ma in generale mi piace lo sport tantissimo. Mi sarebbe piaciuto fare l’altleta!

Hai una passione particolare per qualche squadra, NBA o italiana che sia? Quali sono i tuoi miti cestistici di sempre e quali i giocatori che ammiri di più adesso? 
Ovviamente la mia squadra del cuore è la Scandone Avellino. Ho iniziato ad andare al palazzetto in B2, e tuttora seguo la squadra, dopo tanti anni di A1, sofferenze e grandi gioie come la Coppa Italia e la partecipazione all’Eurolega. In Nba non ho una squadra preferita o almeno non l’ho più avuta dopo la Orlando di Penny e Shaq. Mi piace molto Westbrook, mi piace Shumpert. Mi piace la gente che salta due metri ecco! Negli ultimi playoff ero per OKC.

C'è qualcuno nel mondo della musica con cui ti piace discutere di questa tua passione? Qualcuno che sia anche abbastanza competente.
Basket? Ce ne sono diversi che lo seguono. Calcio, assurdamente, di meno. Comunque i miei collaboratori stretti, come Kira (il ragazzo che cura i miei social network)  e Weps (il mio webmaster) e miei amici come Lustro dei Microphone Killarz , Eko 121 (grandissimo intenditore), Sumo, sono persone con cui parlo spesso di sport in generale, e soprattutto di basket. I rapper in ogni caso non sono molto per lo sport, con pochi colleghi posso parlare di sport…fa un po’ ridere ma è così.

All'interno di 440/Scritto nelle Stelle potresti regalarci una canzone a sfondo cestistico così da fondere due delle tue passioni.
Sarebbe bello, ma mi limiterò ad andare al campetto qua sotto a sistemare il mio tiro dalla lunetta che mi ricorda le percentuali di Shaq ai bei tempi.


Ringraziamo davvero di cuore Ghemon, molto disponibile nel rispondere alle nostre domande nonostante i tanti impegni. Un grazie di cuore va anche al suo intero staff e a Filippo Giorgi, anche loro molto disponibili e fondamentali nella realizzazione di questa intervista.
Ovviamente per altre interviste, musicali e non, sapete dove cercare: ovviamente su Basketzone RTP.

Il ritorno di Brandon Roy per i T'Wolves che pensano in grande, Kidd sceglie i Knicks, continua il caso Ray Allen

di Luca Ngoi

Photo by: Sportsillustrated
Finalmente è successo. Brandon Roy è tornato in NBA dopo un anno di assenza dai parquet d'America e la sua scelta finale è caduta sui Minnesota Timberwolves, che hanno deciso di puntare fermamente sul ragazzo facendogli firmare un contratto di due anni per 10 milioni di dollari. I T'Wolves dunque aggiungono un tassello importante ad una squadra sempre più interessante e che con Ricky Rubio in regia e Kevin Love nel settore lunghi punta decisa verso i playoff. Il pezzo mancante era proprio una guardia realizzatrice in grado di sfruttare gli assist del playmaker spagnolo e allo stesso tempo di rappresentare una doppia minaccia per le difese avversarie, che dovranno concentrarsi allo stesso tempo su di lui e sul sopra citato Love. Ma i Lupi del Minnesota potrebbero non aver terminato qui il loro mercato in quanto potrebbe arrivare in seguito ad un sign and trade che porterebbe a Portland Derrick Williams e Martell Webster (per lui sarebbe un ritorno), Nicolas Batum al quale lo staff di Minny ha presentato un'offerta che i Blazers però possono sempre pareggiare.
Si muove molto il mercato dei playmaker intanto perchè dopo l'arrivo a Hollywood di Steve Nash nella nottata italiana di ieri anche un altro grande vecchio del basket NBA ha trovato una nuova sistemazione. Parliamo di Jason Kidd, che in seguito ad un clamoroso voltafaccia ha deciso di rifiutare l'offerta dei Dallas Mavericks per firmare un triennale con i New York Knicks ed andare alla ricerca di un alloro assieme a Carmelo Anthony e Amar'e Stoudemire. 
Per un play che arriva un altro potrebbe lasciare la Grande Mela, visto che Jeremy Lin, il fenomeno mediatico (ma non solo) della scorsa stagione, ha ricevuto un'offerta da parte degli Houston Rockets i quali hanno offerto un contratto da 30 milioni alla guardia di origine taiwanese, ma anche in questo caso New York ha la possibilità di pareggiare l'offerta e di trattenere il suo numero 17. I Rockets ad ogni modo si vedono costretti ad operare in maniera cospicua sul mercato, visto che hanno già perso Dragic tornato a Phoenix e adesso potrebbero seriamente perdere anche Kyle Lowry in direzione Toronto (dove è sempre più vicino Landry Fields, offerti 20 milioni di contratto) in cambio di una prima scelta futura.
Parliamo per concludere del mercato che riguardia le shooting guards, con il caso Ray Allen che continua a tenere banco. Il miglior tiratore da 3 della storia della Lega sta sempre vagliando diverse offerte, tra quella di rinnovo con i Celtics (peraltro quasi sfumata visto l'arrivo di Terry), quella di Miami che però può offrire soltanto 3 milioni di dollari e quella di Memphis, la squadra che ora come ora può offrire di più e che anche per questo sembra la favorita. La vicenda sembra comunque poter volgere alla conclusione nelle prossime ore, esattamente come si è concluso l'affare che ha portato Jamaal Crawford ai Los Angeles Clippers, dove tornerà anche Chauncey Billups che sta sempre recuperando dall'infortunio.

Sorteggi Eurolega: Siena trova il Maccabi, per Cantù si parte con Sofia, Milano pesca i campioni e...firma Basile

di Davide Quaranta

Le urne di Barcellona hanno riservato sorprese
photo by: www.euroleague.net


Si sono svolti alle 12.00 i sorteggi per i gironi dell'Eurolega 2012/13, nella quale l'Olympiacos orfana di Papanikolaou tenterà di difendere la coppa vinta ad Istanbul.

Il tabellone del Qualfication Round, c'è anche Cantù
photo by: www.euroleague.net






L'urna di Barcellona ha subito accoppiato la Bennet Cantù con Sofia, per il primo round di qualificazione che vale l'accesso al tabellone principale. La vincente dei preliminari sarà inserita nel girone A insieme a Panathinaikos, Real Madrid, Khimki, Fenerbahce e Lubiana, in quello che è sicuramente il girone più complicato di tutti.


Nel gruppo B la prima squadra sorteggiata è il Maccabi Tel Aviv, che viene subito seguito dalla Montepaschi Siena e dall'Unicaja Malaga, alle quali si aggiungono le meno quotate Alba Berlino, Prokom e Chalon.

I campioni in carica dell'Olympiacos sono stati piazzati nel girone C, in compagnia di Efes, Caja Laboral, Zalgiris, Zagabria e Olimpia Milano che, vista la campagna acquisti messa in piedi, sembra puntare quantomeno ai quarti di finale mai raggiunti nel recente passato.

Barcellona e CSKA Mosca svettano invece nel girone D, che oltre alla possibile sorpresa Besiktas contiene Partizan Belgrado, Lietuvos Rytas e la cenerentola Bamberg.


Il tabellone dei quattro gruppi di Eurolega
Photo by: www.euroleague.net

Il cammino per le Final Four di Londra è lungo, ma parecchie squadre si stanno già muovendo facendo di tutto per arrivare pronte alla prima palla a due della stagione. Una di queste è l'Olimpia Milano, che dopo i vari acquisti e le conferme di Hairston e Bourousis, in serata ha firmato Gianluca Basile, in uscita da Cantù, come sostituto dell'infortunato Gentile (che non rientrerà prima di novembre), andando a rinforzare quel parco guardie che, se fosse arrivato anche Hackett (firmato da Siena), avrebbe potuto competere con le migliori squadre d'Europa.

Ovviamente le notizie di mercato, fasi salienti e le partite più emozionanti verranno raccontate qui sul blog di Basketzone. Stay tuned!

giovedì 5 luglio 2012

Steve Nash sbarca ai Lakers mentre i Suns ripartono da Dragic e Beasley.


di Claudio Pavesi
Nash e Kobe sembravano già in sintonia da avversari.
Photo by bleacherreport.com

Si sapeva che Steve Nash avrebbe abbandonato Phoenix, inizialmente si era detto che sarebbe andato a Toronto, nel suo Canada, con un triennale da 12 milioni di dollari all'anno mentre poi si era detto che la destinazione certa del numero 13 sarebbe stata New York, in cui avrebbe riabbracciato l'ex compagno Amar'e Stoudemire e avrebbe cercato di regalare un minimo di gioco ai Knicks di Melo e J.R. Smith, ormai conosciuti per l'assenza di ordine e di schemi offensivi. Tutto già scritto? Ovviamente no, arriva nell'Arizona l'offerta dei Lakers e viene accettata senza indugi: Nash arriverà ai gialloviola tramite il più classico dei sign-and-trade, a Phoenix andranno due prime scelte al Draft (quella del 2013 e quella del 2015) e due seconde scelte (2013 e 2014) mentre Nash firmerà un contratto triennale per 27 milioni di dollari complessivi. Considerando che l'ex giocatore di Santa Clara University non ha avuto in squadra giocatori di altissimo livello negli ultimi anni sarà per lui una grande occasione giocare con Kobe, Bynum, Gasol e compagni a cui dovrebbe aggiungersi nei prossimi giorni anche Grant Hill, ormai praticamente certo infatti il suo arrivo a L.A. dopo l'abbandono dei Phoenix Suns, ormai nel pieno della ricostruzione. Nash attualmente ha 38 anni e il suo contratto scadrà quando ne avrà 41 mentre Hill raggiungerà in Ottobre i 40 anni, i Lakers non diventeranno di certo la squadra più futuribile della NBA ma sicuramente si candidano al titolo per le prossime due stagioni.
Beasley cerca un nuovo
futuro a Phoenix
Photo by wikipedia.org
Come già accennato prima, i Suns stanno proseguendo la loro rivoluzione all'insegna dei giovani infatti hanno firmato sul mercato free agent l'ex ala di Miami e Minnesota Michael Beasley, in passato seconda scelta assoluta al Draft. Beasley ha accettato un contratto triennale da 18 milioni di dollari complessivi, un ottima spesa per un giocatore che, se realizzasse di mettere la testa a posto e di concentrarsi maggiormente, potrebbe sfruttare al meglio il suo clamoroso potenziale offensivo, comunque già discretamente utilizzato come dimostrano i 15.1 punti di media mantenuti nei suoi quattro anni di NBA.
Dragic è tornato in Arizona
Photo by Getty Images
A Beasley si aggiungerà anche Goran Dragic il quale, dopo la parentesi a Houston, tornerà quindi definitivamente a Phoenix con un contratto davvero ricco: 34 milioni di dollari in 4 anni. Inutile dire che il talento di Dragic è immenso infatti è uno dei giocatori più migliorati nel corso della stagione appena conclusa ma forse un contratto del genere è leggermente eccessivo, soprattutto perchè al Draft i Suns hanno puntato su Kendall Marshall con la tredicesima chiamata assoluta. Che non si fidino così ciecamente dell'ex North carolina?
Phoenix punta anche ad una vera stella, Eric Gordon, il giocatore di New Orleans infatti è un restricted free agent e quindi, una volta ricevuta un'offerta quest'ultima potrà essere pareggiata dagli Hornets che potrebbero così tenerlo. I Suns hanno offerto il massimo salariale a Gordon, 58 milioni di dollari in 4 anni, una proposta che sembra davvero irrinunciabile. Gli Hornets hanno fatto sapere che è loro intenzione trattenere Gordon ad ogni costo anche se, dopo due giorni, non hanno ancora pareggiato l'offerta dei Suns, che ci stiano ripensando? Non ci vorrà molto per scoprirlo dato che il termine per pareggiare l'offerta dei Suns è l'11 Luglio.

mercoledì 4 luglio 2012

Siena passa all'HD, si muove il Cincia, Hairston resta a Milano e Mazzarino a Cantù, mentre la Virtus...

di Luca Ngoi

Photo by: Yahoosports
Anche nella giornata di oggi sono state molte le trattative di mercato, tra addii, conferme e idee nuove. Cominciamo da Siena, che come vi avevamo già anticipato ieri ha completato l'ingaggio del playmaker della nazionale Daniel Hackett, firmato con un contratto biennale e con un ingaggio da grande giocatore. L'addio a Pesaro è avvenuto nelle scorse ore con le lacrime agli occhi, mentre ora comincia l'avventura senese, in un club che si aspetta molto da lui sia in qualità di cambio di McCalebb sia affiancandolo allo stesso leader offensivo in posizione di guardia, forse il ruolo che più gli calza a pennello. Non era una novità che sul pesarese d'America ci fosse da qualche tempo anche l'Olimpia Milano, rimasta colpita dalle gesta del ragazzo nella combatutta serie playoff disputata quest'anno, ma la differenza l'ha fatta l'attenzione che la squadra toscana ha riposto in lui per tutto l'anno dunque sarà ancora una volta Hackett contro Milano, ma in questo caso potrebbero rivedersi in finale.
Continuiamo con le notizie relative a Milano riportandovi quella del rinnovo contrattuale di Malik Hairston, a differenza di quello che avevamo scritto nelle scorse ore quando l'ex Oregon University sembrava vicinissimo a cambiare casacca in favore di un club più blasonato come poteva essere il CSKA di Messina o inseguendo i ponti d'oro offerti dalle squadre turche. Hairston invece ha accettato la proposta dell'Olimpia firmando per altri due anni e ha anche rilasciato qualche dichiarazione, seppur di circostanza: "Sono molto felice di tornare a Milano e proseguire nel progetto che abbiamo avviato tutti insieme. L'obiettivo è vincere sia in Italia che in Europa". Non si pone dunque limiti la guardia\ala, che andrà a comporre insieme a Langford la coppia di esterni più atletica, dinamica e versatile del campionato. I due infatti saranno intercambiabili e potranno fornire a coach Scariolo una serie di opzioni sul perimetro pressochè illimitata, alternando quintetti piccoli e atletici ad altri alti e fisici. Se Siena non scherza sicuramente Milano non sta a guardare.
Altre news arrivano da Cantù, soprattutto in uscita poichè è di queste ore il forte interessamento della Trenkwalder Reggio Emilia su Andrea Cinciarini, il quale è fortemente in rotta col club biancoblu a causa della volontà della squadra stessa di cederlo ma soltanto in prestito, soluzione a lui decisamente sgradita. Qualche tempo fa vi avevamo raccontato di un interessamento anche di Varese, ma la soluzione preferita dell'ex playmaker di Pavia sarebbe proprio Reggio, dove sarebbe al centro del progetto tecnico e dove potrebbe ritrovare l'amico Michele Antonutti, oltre a coach Max Menetti, guida tecnica per lui perfetta. In questo modo tra l'altro Reggio potrebbe riuscire a prendere un americano in un ruolo diverso dalla regia, e magari andare su un lungo che faccia da chioccia al giovane Riccardo Cervi (che dovrebbe rimanere in rosa) così da liberare l'attuale esterno USA Dawan Robinson. Sempre in uscita Cantù ha praticamente ufficializzato la separazione da Gianluca Basile, che ritornerà sul mercato degli svincolati e sarà sicuramente appetito da diversi club di Serie A, primo tra tutti Milano che proprio nei secondi in cui scriviamo sembra vicinissima all'acquisto della guardia ex simbolo della Fortitudo, e contestualmente ha confermato anche per l'anno prossimo il capitano Nicolas Mazzarino, diversamente da quelle che erano le indicazioni di coach Trinchieri, che nelle scorse ore non ha escluso di voler provare un'esperienza all'estero.
Chiudiamo con due grosse notizie riguardanti la Virtus Bologna, che nella giornata di ieri aveva manifestato un discreto interesse nell'ala Matt Howard, che qualcuno ricorderà trascinatore di Butler a una finale NCAA ma nell'ultimo anno protagonista della sua prima stagione europea in Germania con la maglia di Ludwingsburg. Se ieri la pista sembrava interessante ma poco percorribile oggi ha ripreso piede, insieme a quella che porta ad un'altra idea del presidente Sabatini: portare in Virtus una bandiera storica della Fortitudo ovvero Stefano Mancinelli, ormai sempre più lontano da Milano e che interessa anche a squadre turche come Besiktas e Fenerbahce. Sicuramente la trattativa, se poi portata a termine, non farà che infuriare i tifosi dell'altra metà di Bologna, ma allo stesso tempo potrebbe portare molte gioie alla parte bianconera di Basket City che acquisirebbe il capitano della Nazionale nonchè un giocatore ancora in grado di dare tanto al nostro movimento cestistico.

Deron Williams rifirma con i Brooklin Nets. Su Nash e Howard piombano i Lakers. Terry vicinissimo ai Celtics

Di Davide Quaranta
Deron ha appena rifirmato un contratto faraonico con i Nets
photo by www.nba.com


Il mercato NBA è in costante fermento, ma questa notte è arrivata la notizia più inattesa e importante di tutte: Deron Williams rimarrà ai Brooklyn Nets, avendo firmando un contratto che lo porterà a guadagnare 100 milioni di dollari in 5 anni. La scelta è stata "molto difficile", come comunica lo stesso Williams tramite il suo profilo Twitter, ma la point-guard della nazionale americana alla fine ha preferito la squadra di Prokhorov ai Dallas Mavericks, titolari di un'offerta di "soli" 75 milioni in 4 anni. Dopo l'acquisto di Joe Johnson di ieri, a Brooklyn si sono assicurati due ottime guardie pericolose sia dal perimetro che in penetrazione, vedendo però ampiamente calare le possibilità di far approdare nel sobborgo newyorkese Dwight Howard, visto il grande spazio salariale che l'ingaggio del centro richiede.
photo by: www.magic.com

Proprio su Howard sembrano essere piombati i Lakers che, oltre all'interessamento per Steve Nash, in uscita da Phoenix, sarebbero disposti a sacrificare Bynum per arrivare al pivot dei Magic.
In realtà le voci dell'interesse della squadra di Kobe sembrano piuttosto infondate, mentre trovano molto più riscontro i rumors riguardo l'interesse degli Hawks, che con la cessione di Joe
Johnson e Marvin Williams in cambio di giocatori marginali (oltre che Devin Harris), hanno liberato un po' di quello spazio spazio salariale che sarebbe necessario per arrivare al centro della nazionale americana trionfante a Pechino

Asik e Noah saranno ancora compagni a Chicago.
photo by: www.bulls.com

 Anche da Chicago arriva la notizia di un rinnovo quantomeno discutibile; è quello di Omer Asik, che dopo essere stato ad un passo dai Rockets ha deciso di restare in maglia Bulls, firmando un contratto che al terzo anno lo porterà a guadagnare 15 milioni (a fronte dei 10 distribuiti equamente nei primi due anni).

Il "Jet" sembra destinato a volare lontano da Dallas
photo by: www.dimemag.com
L'ultimo rumors della notte riguarda Jason Terry, che viene accostato ai Boston Celtics, freschi del rinnovo di Kevin Garnett. Con l'eventuale arrivo del "Jet", sarà probabilmente Ray Allen a partire, trovando destinazione a Memphis o a Miami, dove verrebbe accolto a braccia aperte dopo il ritiro di Mike Miller.



L'unico modo per restare sempre aggiornati sul mercato NBA è quello di seguire il blog di Basketzone RTP, dove trovere sempre le ultime voci sulle trade e sui free agent del campionato più spettacolare del mondo.







martedì 3 luglio 2012

Rivoluzione in casa Hawks, Joe Johnson e Marvin Williams lasciano Atlanta


di Claudio Pavesi
Joe Johnson dovrà iniziare a cercare casa a New York
Photo by zimbio.com

Gli Atlanta Hawks sono una di quelle squadra che, dopo una buona stagione regolare, arrancano sempre nei Playoffs e di conseguenza la dirigenza ha pensato che fosse ora di cambiare qualcosa.
Il primo movimento sul mercato riguarderebbe nientemeno che la stella della squadra Joe Johnson, proprio il numero 2 degli Hawks sarebbe diretto ai Brooklyn Nets in cambio di Jordan Farmar, Anthony Morrow, DeShawn Stevenson, Johan Petro, Jordan Williams e una futura scelta al Draft, questa trade manca solo dell'ufficialità ma ormai è praticamente certa. Johnson, guardia di 31 anni, ha chiuso la stagione con medie da 18.8 punti, 3.7 rimbalzi e 4 assist, a Brooklyn porterà anche il suo clamoroso contratto da 19.8 milioni l'anno per i successivi quattro anni, al contratio Atlanta si libererebbe di quel pesantissimo contratto ma si priverebbe del miglior realizzatore della squadra ottenendo solo giocatori "da panchina", non certo in grado di sostituire le prestazione dell'ex Phoenix Suns.
Brooklyn sarà la quarta squadra in 8 anni per Harris
Photo by Ron Hoskins / Getty Images
Gli Hawks però non hanno intenzione di limitarsi a questo scambio, sono infatti pronti a cedere l'ala Marvin Williams agli Utah Jazz in cambio del playmaker Devin Harris. Lo scambio alla pari lascia qualche dubbio dato che ad Atlanta hanno già un ottimo playmaker in Jeff Teague, ritenuto uno dei giocatori più migliorati nell'ultima stagione, mentre Utah si ritroverebbe priva di un point man titolare. Nonostante tutto gli Hawks otterrebbero un playmaker da 11.3 punti e 5 assist di media con anche piedi velocissimi in difesa e un contratto da un solo anno mentre Utah si ritroverebbe con un'ala da 10.2 punti e 5.2 rimbalzi di media ma in aggiunta dovrebbe prendersi sulle spalle il suo pesantissimo contratto biennale.
Con questi due scambi, non ancora ufficiali, Atlanta si libererebbe di due contratti onerosissimi creando così enorme spazio salariale per poter portare a in Georgia un grande giocatore dal mercato Free Agent o per acquistare giocatori necessari ad un altro grande scambio: che si punti su un nativo di Atlanta come Dwight Howard?

Milano prende Langford e Chiotti, ma il mercato non si ferma; Zisis a Bilbao

di Luca Ngoi

Photo by: daylibasket.it

Arriva anche l'ufficialità per Keith Langford a Milano. L'americano ex Virtus ha firmato un contratto biennale che lo legherà ad un'Olimpia che non pensa minimamente di smobilitare dopo la finale raggiunta quest'anno. La guardia ha militato nell'ultima stagione al Maccabi Tel Aviv, dove ha prodotto 10.8 punti di media sommati a 2.0 assist a gara, tirando male da tre (32.5 percento) e nettamente meglio da due (49.4 percento). A Milano garantirà quella dinamicità e quella versatilità che forniva anche Malik Hairston, il quale sta valutando offerte soprattutto dal CSKA di Ettore Messina (fino a ieri la favorita ad aggiudicarselo), dal Fenerbahce di Pianigiani e, notizia fresca fresca, anche dall'Efes di OKtay Mahmuti, tutte pronte ad offrirgli ponti d'oro visto che sembra ormai palese che l'ex Siena non rinnoverà con la società di Giorgio Armani. Sempre sul fronte acquisti è di qualche giorno fa l'ingaggio del centro passaportato David Chiotti, uscito da Casale e che sarà probabilmente il sostituto di Mason Rocca, sempre più indirizzato verso la cessione. In questo caso Milano guadagna un lottatore al pari dell'ex giocatore della Nazionale italiana, ma con molto più impatto fisico e in grado di non soffrire anche contro centri di Eurolega, inoltre pur non essendo uno specialista sa anche tirare i liberi meglio dell'ormai ex capitano biancorosso e quest'avventura in maglia milanese potrebbe rappresentare per lui il definitivo salto di qualità dopo l'ottima stagione a livello personale vissuta a Casale. Parlando ancora del mercato in entrata Sergio Scariolo vorrebbe ingaggiare un sostituto nel ruolo di playmaker per Omar Cook, e visto che il secondo spot per l'extracomunitario è stato speso per Langford si dovrà forzatamente andare su un europeo oppure su un americano passaportato. E allora ecco tre nomi principali: l'usato sicuro rappresentato da Earl Calloway, ex Valencia (come Cook) e di provata esperienza europea anche di alto livello; Taurean Green, ex grande talento a livello collegiale con Florida e poi passato per Gran Canaria dove ha disputato una stagione di buon livello uscendo dalla panchina ma ancora a secco di esperienza in Eurolega, e infine Andrew Albicy, francese e talento purissimo che sarebbe perfetto per entrare a partita in corso e fornire un cambio di passo sfruttando le sue doti atletiche di primo livello. Anche in questo caso l'esperienza di Eurolega è praticamente assente, ma il ragazzo ha già giocato e vinto un Europeo under 20 con la sua Nazionale ed era nella rosa che conquistò l'argento europeo l'anno scorso in finale contro la Spagna, dunque preparato a giocare su palcoscenici di grande spessore.
Sul fronte cessioni, oltre all'ormai quasi sicura partenza di Hairston, è da registrare anche il prossimo prestito di Juan Fernandez, playmaker argentino ma di passaporto italico uscito da Temple e che Milano aveva opzionato sul finire della stagione collegiale come vi avevamo già anticipato mesi or sono. Per regolamento infatti le squadre italiane non possono avere più di un giocatore passaportato in quota italiani e dunque il giovane regista verrà girato per una stagione in Serie A, con Pesaro, Cremona e Brindisi tra le squadre più accreditate ad accaparrarselo.
Si continua col mercato in uscita anche a Siena, che in attesa di formalizzare l'acquisto di Daniel Hackett dà l'addio a Nikos Zisis, il quale approderà a Bilbao per sostituire Aaron Jackson e cercare di riportare i Men In Black sul tetto di Spagna dopo una stagione di alti e bassi ma tutto sommato positiva.

domenica 1 luglio 2012

Inizia la free agency, D-Will il più ambito, Garnett resta a Boston, e Nash...

di Luca Ngoi


La free agency ha avuto ufficialmente inizio. Dopo l'appuntamento del Draft infatti le varie franchigie stanno trattando per prolungare i contratti dei loro giocatori in scadenza oppure per accaparrarsene altri già usciti dai loro accordi. Tra questi il più appetito dall'intera NBA è senza ombra di dubbio Deron Williams, che nei giorni scorsi ha rescisso con i Nets ed ora sembra essere vicino ai Dallas Mavericks con le due parti che comunque si incontreranno in settimana per cercare di trovare un accordo.
Intanto nella giornata di ieri è arrivata un'ottima notizia per i Boston Celtics, che hanno rinnovato Kevin Garnett per ben tre anni a 34 milioni di dollari in totale; accordo che consentirà a Garnett di diventare il vero simbolo dei Celtics della nuova era ed importante anche perchè potrà insegnare tutti i trucchi del mestiere alle due prime scelte Sullinger e Fab Melo. Sempre a Boston ci si guarda in giro per trovare la prossima guardia titolare. Dato il mancato accordo tra i Grizzlies e OJ Mayo l'ex USC resta la prima opzione (con i Lakers alla finestra), ma altrettanto vive sono le piste che portano a Jason Terry, liberatosi da Dallas che però potrebbe ancora aver voglia di rinnovarlo, e a Nick Young, guardia dal sicuro talento offensivo che però ai Clippers non si è espresso sui livelli sperati.
La notizia del giorno è comunque quella dell'allontanamento quasi definitivo tra i Phoenix Suns e Steve Nash, che sarebbe in questo momento molto vicino ai Toronto Raptors, i quali sono pronti a offrire un contratto da 12 milioni di dollari a stagione. Nash ci sta pensando ma in settimana incontrerà ancora la dirigenza di Phoenix, che però parte da dietro potendo offrire "solo" 10 milioni per tre anni. La vicenda comunque potrebbe non chiudersi entro breve, dunque ci si può aspettare qualunque tipo di sviluppo in merito.
Altro free agent importante per quest'estate è Eric Gordon, guardia degli Hornets (che possono comunque pareggiare qualsiasi offerta) che sta ricevendo una corte serrata da diverse squadre, e non da poco. L'ex Clippers infatti si incontrerà proprio nella giornata di oggi con gli Indiana Pacers (che punteranno sul fattore affettivo, essendo Eric un nativo dell'Indiana), domani invece è in programma un meeting con gli Houston Rockets (pronti a mettere sul piatto Luis Scola) e infine martedì si vedrà con i Phoenix Suns. Il giocatore vorrebbe riuscire a prendere una decisione prima del primo giorno di training camp con Team USA programmato per il 6 Luglio a Las Vegas, ecco il perchè di un calendario così serrato, che prevede a questo proposito un altro incontro con Portland il 5 Luglio e probabilmente anche altri summit con Dallas e Charlotte.
Altra guardia dal talento strepitoso è Brandon Roy, che è sulla via di un clamoroso ritorno e che si sta attrezzando in tal senso. L'ex Blazer infatti si è già incontrato con la dirigenza dei Timberwolves e coach Rick Adelman, e nelle prossime ore incontrerà emissari di diverse squadre quali Dallas, Chicago e Golden State, come riporta Yahoo. Roy si era già offerto nei giorni scorsi ai Lakers, i quali sembrano aver gentilmente rifiutato la proposta visti i dubbi sulle sue condizioni di salute, nonostante le quali il prodotto dell'università di Washington crede che potrà ottenere un contratto pluriennale.
Dell'ultim'ora anche la notizia secondo la quale Orlando avrebbe messo ufficialmente sul mercato Dwight Howard, per il quale sono pronti ad ascoltare tutte le offerte. La destinazione preferita del centro rimane sempre Brooklyn, come confermato anche dal suo agente, ma l'unica offerta reale e già pronta sul piatto sarebbe quella di Houston, che dispone di un pacchetto di giocatori solidi da offrire ai Magic, un pacchetto che comprende Luis Scola, Kyle Lowry e Kevin Martin, che arriverebbero ad Orlando colmando diverse lacune e risolvendo tanti problemi in una squadra che, per un possibile dopo-Howard avrà bisogno di rifondare. Tra tutte le trattative fin qui esposte questa sembra comunque la più lunga e complicata, ma rimanete con Basketzone per ogni aggiornamento.