martedì 31 gennaio 2012

Tanta voglia di Ranking (31/1/2012)


AP Top 25
RK
TEAM
RECORD
PTS
1
Kentucky (63)
21-1
1,623
2
Syracuse (2)
22-1
1,550
3
19-3
1,498
4
20-2
1,363
5
18-3
1,331
6
19-2
1,310
7
18-3
1,250
8
17-4
1,178
9
17-4
1,098
10
21-0
979
11
20-3
936
12
17-4
861
13
20-2
803
14
16-4
762
15
18-4
682
16
17-3
578
17
18-3
566
18
21-2
472
19
17-5
415
20
17-5
395
21
14-6
375
22
17-5
329
23
16-6
305
24
17-3
141
25
16-5
102


di Claudio Pavesi

Fine gennaio, stagione nel vivo più assoluto, tornei di conference sempre più competitivi, ranking in continua evoluzione, come stare dietro a tutto ciò? Ovviamente leggendo Tanta voglia di Ranking!
Ma non perdiamoci in parole inutili e passiamo direttamente all’analisi delle squadre più in forma del momento, in particolar modo Kentucky che si conferma numero uno assoluta senza perdere un colpo, irraggiungibile per tutti soprattutto in SEC, conference in cui ormai ha staccato chiunque, da Mississipi State a Florida che in settimana ha battuto proprio i già citati Bulldogs dello Stato del Mississipi che non a caso sono crollati fino alla posizione 22 nel Ranking.
Al secondo posto nella Top 25 troviamo Syracuse che in settimana vince contro West Virginia facendo vedere ciò che di meglio offre la Big East di cui è leader incontrastata nonostante l’incredibile striscia positiva di Marquette, giunta ormai alla sesta vittoria consecutiva che gli permette così di scavalcare nelle classifica di conference la sempre ottima Georgetown che scende però alla posizione numero 14 per la sconfitta contro la disastrata Pittsburgh che con le ultime tre vittorie cerca almeno di salvare la faccia dopo le clamorose otto sconfitte consecutive. Restiamo però in Big East perchè è proprio in questa conference che troviamo la vera sorpresa della settimana, sorpresa negativa dato che UConn, nonostante la presenza di Jeremy Lamb, mette in archivio la terza sconfitta consecutiva, contro Cincinnati, Tennessee e Notre Dame, cosa che relega gli Huskies del Connecticut alla nona posizione nella conference e soprattutto che li costringe ad uscire dalla Top 25.
Al terzo posto nel Ranking possiamo trovare la sempre più convincente Ohio State che batte anche Michigan grazie alla coppia Sullinger - Buford e si porta in testa alla Big10 davanti a Michigan State che però potrà raggiungere i Buckeyes proprio stanotte contro Illinois, ormai ufficialmente fuori dal ranking dopo aver perso contro la squadra più in forma della Big10, Wisconsin, che riesce ad affondare anche Indiana allungando la propria striscia vincente a cinque partite di cui le ultime due contro squadre di Ranking ma ciò non fa altro che confermare la crisi di Indiana con la quarta sconfitta in sei partite.
Dalla posizione 4 alla 8 del Ranking troviamo una vera e propria sfilata della Big12 guidata da Missouri che in settimana gioca addirittura tre volte ed è forse per questo motivo che arriva la sua seconda sconfitta dell’anno, quella contro una sorprendente Oklahoma State guidata da un super LeBryan Nash che finalmente sfoggia il talento di cui tutti parlavano a inizio stagione mettendo a segno 27 punti. Questa sconfitta permette a Kansas di mantenere la testa della Big12 nonostante l’inaspettata sconfitta contro una delle sorprese dell’anno, Iowa State, che con un record di 15-6 e il quarto posto nella conference delle Grandi 12 attenta ad un posto nelle Top 25 del Ranking. Per restare in Big12 segnaliamo l’uscita dal Ranking di Kansas State dopo la sconfitta con Oklahoma, i poveri Wildcats infatti non possono essere molto incoraggiati da questo dato che nonostante 10 vittorie consecutive è bastata una sola sconfitta per uscire dalle migliori 25.
La conference più combattuta resta l’ACC in cui il primo posto è tenuto contemporaneamente da tre squadre, North Carolina, Duke e Florida State con quest’ultima però incredibilmente avvantaggiata dato che è stata l’unica in grado di battere le due già citate teste di serie. La questione ACC però non va limitata a queste tre squadre dato che anche la Virginia dello strepitoso Mike Scott va presa in considerazione per il titolo finale della conference considerando che, se non fosse stato per l’inaspettata sconfitta contro Virginia Tech, ora sarebbe la quarta squadra al primo posto nell’Atlantic Coast Conference, infatti, non per niente, occupa la piazza numero 16 nel Ranking.
Il bello dell’NCAA però arriva ora, cosa c’è di meglio di vedere nel Ranking squadre come Murray State, unica imbattuta rimasta in America? Semplice, l’unica cosa migliore è vedere altre squadre che non provengono dalle grandi Conference nella Top 25. La Creighton dello strepitoso McDermott, figlio del coach, è ormai in quella posizione da mesi ed è una sicurezza ma ormai si sono confermate squadre come UNLV e San Diego State, da tenere d’occhio soprattutto la prima guidata dalla straripante Mike Moser, ma senza dimenticarsi di Saint Mary’s, ormai da anni in grado di superare le venti vittorie a stagione e con pochi rivali nella West Coast Conference. A questo punto non è riduttivo definire queste squadre come Cenerentole, cioè squadre destinate al massimo al ruolo di sorpresa nel grande ballo del torneo NCAA? Se avessero il potenziale e il carattere per puntare molto più in alto? Potremmo vedere delle nuove Butler, piccolo college per due anni consecutivi nella finale nazionale? Solo il tempo potrà dirlo quindi continuate a seguire l’NCAA su Basketzone RTP, where college basketball happens.

Virtus Roma, è in arrivo un "Tornado"

di Luca Ngoi


Manca soltanto l'ufficialità per l'arrivo di Jarvis Varnado alla Virtus Roma. La squadra allenata da coach Lardo ha infatti concluso l'affare con il lungo che questa stagione stava giocando con la maglia dell'Hapoel Migdal in Israele, dove vestiva la maglia numero 5 e totalizzava 9.3 punti conditi da 4.9 rimbalzi di media. Cifre non esorbitanti dunque, ma che sono bastate a convincere la Acea a puntare su un ragazzo che l'anno scorso ha dominato la Legadue con la maglia di Pistoia mettendo insieme cifre ottime (15.7 punti più 8.9 rimbalzi a gara in stagione regolare che sono poi diventati 12.3 ma con 9 rimbalzi nell'unico turno di playoff disputato).
La squadra capitolina quindi vuole scommettere su un giocatore ultimamente un po' in calo ma che aggiunge una grande quantità di fisico sotto le plance, dove il solo Slokar non poteva bastare dopo l'infortunio di Crosariol e per questo motivo avere una presenza atletica ed intimidatoria come quella del "Tornado" (così era stato soprannominato l'anno scorso per le sue roboanti stoppate) può sicuramente fare comodo. Restano comunque diversi dubbi sulla sua completezza come giocatore a tutto tondo, data la mancanza quasi totale di un tiro affidabile dalla media che ad un piano superiore rispetto al campionato cadetto può fare la differenza tra un giocatore di medio livello ed una super star, così come in parte evidenziato nell'esperienza israeliana. Detto ciò Varnado va visto sul campo, e chissà che l'aria italiana non possa giovargli nuovamente e restituire agli occhi dei tifosi romani e non solo quell'onda d'urto osservata per tutto l'anno scorso in Toscana.

lunedì 30 gennaio 2012

Con un Furlanetto immenso, la Paul Mitchell batte Chieti 71-60

di Davide Quaranta

Torna alla vittoria la Paul Mitchell Pavia, e lo fa tra le mura amiche del PalaRavizza contro una Chieti che esce un minimo ridimensionata dalla sfida della 21esima giornata di DNA.
Le due squadre arrivano con stati d'animo opposti, e forse è proprio questo che farà la differenza nel finale: Chieti è prima nella propria divisione con 22 punti, mentre Pavia deve lottare per mantenere quel penultimo posto che significherebbe salvezza assicurata.
Chieti entra subito in campo cercando di dimostrare che il primato è cosa ben meritata, e con i colpi di Raschi e Feliciangeli (tanto positivo nel primo tempo,quanto deleterio nel secondo) tocca addirittura il +8 (12-20) all'undicesimo, quando Pavia fà fatica a costruire in attacco contro una ottima difesa di Chieti. Passato questo momento di buio, la Paul Mitchell comincia ad affidarsi all'MVP di giornata Luca Furlanetto; il "Furla" riporta a contatto i suoi con canestri di rara difficoltà che permettono di chiudere i primi 20 minuti in sostanziale pareggio (34-35).
I ragazzi di Baldiraghi rientrano dagli spogliatoi molto motivati, e per i primi 8 minuti del secondo tempo riescono a tenere la scia di una squadra ospite che vede i propri ingranaggi pian piano incepparsi. A tre minuti dalla fine del terzo periodo avviene la svolta psicologica del match: rimbalzo difensivo di Bozzetto, Maggio si butta in penetrazione e scarica per Cissè, che dall'angolo manda a bersaglio la tripla del sorpasso pavese (48-45). Il primo vantaggio per Pavia (se si esclude il 4-0 iniziale) è anche quello che poi si conserverà fino alla fine, con una Paul Mitchell che riesce a stringere le maglie in difesa fino ad asfissiare l'attacco degli Abruzzesi e un con un Furlanetto che vede una vasca da bagno al posto del canestro, segnando tutto (o quasi) quello che gli passa tra le mani.
Il terzo quarto di gioco che si conclude con Pavia avanti 54-46, e l'ultimo si riapre sulla falsariga del precedente: Furlanetto che tira e segna tutti i palloni che tocca e dà ai ragazzi di Baldo un rassicurante vantaggio che risulterà poi decisivo. Al 32esimo è Roberto Maggio a dare il colpo del K.O, con una tripla degna del suo "beccati questa stupido", che mette fine ai sogni di rimonta Chietini.
Gli ultimi minuti servono solo a stabilire quale sarà il risultato finale, che verrà fissato sul 71-60 che può solo far esultare i tifosi (molto caldi anche ieri) accorsi al palazzetto.

L'appuntamento per la Paul Mitchell è per sabato 4 febbraio alle ore 20.30 sul parquet di Latina.
Basketzone tornerà poi domenica dalle 17.30 con una novità nella formazione, che sarà una grande per tutti gli ascoltatori.
Non mancate!

Tabellini:

Paul Mitchell Pavia:
Furlanetto 24, Borgna 4, Mink 3, Migliorini, Bozzetto, Maiocco 7, Maggio 10, Cazzaniga 10, Cissè7, Pederzini 6.

BLS Chieti:
Feliciangeli 10, Raschi 14, Rajola 2, Rossi 11, Diomede 3, Gialloreto 13, Porfido 7, Martelli. N.E: De Gregorio, Di Emidio.

Billups chiama K-Mart a Lob City, i Sixers interessati ad Amar'e

di Luca Ngoi


Il mercato NBA entra sempre più nel vivo ed inizia a dipanarsi la situazione che vede ancora "intrappolati" i tre ex Nuggets (Wilson Chandler, Kenyon Martin e JR Smith) in Cina. In particolare oggi vi rendiamo conto di una voce che vedrebbe il playmaker dei Los Angels Clippers Chauncey Billups richiedere la sua ex ala grande (stiamo parlando ovviamente di Martin) per aggiungere difesa e leadership ad una squadra che necessita di grande aiuto proprio in queste due fasi cruciali del gioco. L'autorità dell'ex Knicks infatti sembra non bastare e dunque Mr Big Shot ha cercato di raggiungere telefonicamente il suo ex compagno per convincerlo a firmare con LA appena gli sarà possibile; intanto anche a mezzo stampa Billups non ha fatto mancare parole di elogio per il suo grande amico: "Se c'è una cosa che so a proposito di Kenyon è che è un vincente. Farebbe qualsiasi cosa per vincere." ha dichiarato il playmaker, incalzato anche dal suo allenatore, Vinny Del Negro che ne ha dato una descrizione anche sul piano puramente tecnico: "Kenyon è un uomo d'esperienza, che sa come si gioca. Può giocare da 4, e anche un po' da 5. Porta molto atletismo alla squadra" ha affermato il coach che sarebbe molto interessato ad averlo come back up di Blake Griffin.
Una voce che vi riportiamo e che è nata nelle ultime ore è quella secondo la quale i Philadelphia 76ers avrebbero effettuato un sondaggio per testare la disponibilità di Amar'e Stoudemire. L'ala-centro si trova in difficoltà dal punto di vista tecnico a New York, dove la convivenza con Anthony e Chandler si sta rivelando molto più difficile del previsto e allora Philly vorrebbe provarci, così come capitato ai tempi di Phoenix, quando i Sixers avevano cercato di mettere sul piatto diverse offerte per arrivare al ragazzo nativo di Atlanta. Sul piano tecnico Philadelphia potrebbe fare un ottimo affare con Stat, affidandogli il ruolo da superstar assoluta della squadra, cosa che sicuramente gioverebbe al rendimento in crisi del giocatore, ma che potrebbe compromettere gli equilibri di una squadra in rampa di lancio, giovane, atletica e che sta giocando una delle migliori pallacanestro dell'intera lega dunque la questione sarà sicuramente da tenere d'occhio fino alla deadline (che ricordiamo essere il 15 Marzo prossimo), ma sarà altrettanto da considerare per entrambe le squadre soprattutto per le contropartite coinvolte nell'eventuale scambio.

JR Smith in Cina, la sorella coinvolta in una nuova rissa in campo



di Claudio Pavesi

Guarda un po' chi si rivede, torna con la vendetta come nel più classico dei film di Steven Segal, la sorella di JR Smith che ormai in Cina è di gran lunga più famosa del fratello giocatore dei Denver Nuggets. Questa volta però non dovrebbe essere solo uno scatto d'ira come fu a inizio gennaio ma pare che sia stata provocata da alcuni tifosi avversari che hanno pesantemente insultato il fratello una volta avvicinatosi alla prima fila di spettatori. Gli insulti non sono piaciuti nemmeno alla tatuatissima fidanzata di Smith che è stata la prima a uscire di testa e a minacciare i tifosi cinesi che a loro volta hanno risposto lanciando contro la "comitiva-Smith" numerosi oggetti gonfiabili che hanno però provocato la reazione della vulcanica sorella di JR Smith che ha pensato bene di riempire di botte chiunque incontrasse sul suo cammino. La famiglia Smith è sempre più nota per le sue follie e sregolatezze che rischiano di compromettere la carriera dello stesso JR, più volte criticato per il poco impegno e per aver finto infortuni che gli avrebbero concesso di rompere l'accordo con lo Zhejiang e di tornare in NBA come Free Agent dato che voci di mercato sembrano essere certe nel dire che i Nuggets non rinnoveranno il talento 26enne.


Restate collegati con Basketzone RTP per aggiornamenti sulle follie della famiglia Smith.

domenica 29 gennaio 2012

Basketball Jones: The Clunkers


di Claudio Pavesi


Innanzitutto chi siete e come siete nati?
Noi siamo i Clunkers, cinque studenti di Pavia con la passione comune per la musica; siamo Martino Finotelli, Francesco Bertolotti , Andrea “Menne” Alberizzi, Matteo Croce e Guglielmo Zilio. Ci siamo formati cinque anni fa dall’incontro fra due amici, siamo cresciuti nel tempo proponendo sempre musica nostra e partecipando a numerosi eventi. Abbiamo poi avuto una crisi fisiologica che ci ha portato ad una lunga pausa ed ad un cambio di formazione; e da quando abbiamo ripreso stiamo vivendo un unico grande crescendo.
A chi vi ispirate musicalmente parlando?
Le nostre influenze possono essere ricondotte a due filoni. Il primo è quello del rock classico anni 70 e 80, da cui prendiamo la ritmica, alcuni suoni e le armonie. Il secondo, più importante, è quello dei gruppi dell’ultimo decennio, con cui abbiamo in comune il sound e il gusto decisamente più moderno. Detto questo, non ci limitiamo a copiare artisti precedenti, ma ne traiamo ispirazione con l’obbiettivo di creare sempre qualcosa di nuovo ed originale.
Avete già registrato pezzi originali? Avete intenzione di farne altri?
Abbiamo registrato una demo di due canzoni a marzo dell'anno scorso nel Pop&Roll Studio che ci ha aiutati a farci conoscere, ora vogliamo registrarne un’altra con alcuni dei pezzi che abbiamo scritto nell’ultimo anno sia per dare un idea ai nostri fan del modo in cui il nostro progetto si sta evolvendo sia per avere una demo più completa da spedire a locali e case discografiche da cui vorremmo farci notare.
Come definireste il vostro genere?
Il nostro genere è un Rock-Pop abbastanza sofisticato. Avendo poi una line-up completa(Batteria, Basso, Tastiere, Chitarra e Voce) riusciamo anche a svariare in generi che non ci appartengono inserendo magari in una canzone prettamente pop un intermezzo funk o un finale che richiama quello delle suite anni ‘70.
Qual'è stata la vostra miglior esperienza come gruppo?
Crediamo di doverne citare due a pari merito, entrambe nel contesto dell’Emergenza Rock Festival a cui abbiamo partecipato nel 2009 e nel 2011. La prima è la semifinale del concorso di 3 anni fa all’Alcatraz, in cui ottenemmo una schiacciante vittoria contro gruppi molto più navigati di noi e approdammo alla finale come band più giovane della manifestazione. La seconda riguarda la fase eliminatoria dell’anno scorso al Legend 54, dove nonostante alcuni problemi che ci erano occorsi(il nostro cantante aveva passato il mese precedente malato e senza voce) riuscimmo a vincere grazie a quella che finora a nostro parere è stata la prova migliore della nostra ancor breve carriera.
L'essersi piazzati sempre bene all'emergenza rock festival vi ha in qualche modo reso maggiormente consapevoli del vostro talento? vi ha fatto capire che siete tra i migliori emergenti d'Italia oppure al contrario pensate che sia un'occasione come un'altra di suonare con gente nuova e date poca importanza al concorso?
Sicuramente i due ottimi piazzamenti a quel contest ci hanno galvanizzato e dato una misura della dimensione musicale con cui dobbiamo confrontarci per crescere ulteriormente. È stato anche bello vedere come il nostro pubblico non solo ci abbia seguito in tutte le prove ma fosse appassionato quanto noi all’esperienza che stavamo affrontando. Tornando a noi, non sappiamo se possiamo o meno elencarci fra i migliori esordienti d’Italia, sappiamo solo che abbiamo ancora molto da imparare e che dobbiamo avere da una parte l’umiltà di guardare con occhio critico i nostri lavori precedenti per poterci migliorare e dall’altra la voglia di fare sempre qualcosa di nuovo.
Progetti futuri?
Come già detto vogliamo registrare altre canzoni per avere una demo di 5 o 6 pezzi da mandare in giro. Vogliamo inoltre andare avanti a scrivere belle canzoni per riuscire a fare il salto di qualità ed entrare nella musica che conta.


Ringraziamo i Clunkers per questa bella chiacchierata e gli auguriamo tutto il meglio possibile in campo musicale e non, speriamo di vederli presto sui migliori palchi e vi lasciamo elencandovi i modi per seguirli: su Facebook potrete seguirli tramite il gruppo The Clunkers o il profilo Clunkers Rock. Su Soundcloud potrete trovarli su soundcloud.com/clunkers-rock e anche su MySpace è possibile visionare un loro profilo su www.myspace.com/clunkersmusic quindi cercateli, ascoltateli e andate a sentirli dal vivo.

sabato 28 gennaio 2012

Mercato NBA, Arenas ai Lakers? I Raptors cedono Calderon?

di Luca Ngoi


Il mercato NBA, si sa, è la meno esatta delle scienze inesatte, e come tale riserva sempre sorprese. Le ultime notizie di questi giorni riguardano una vecchia superstar caduta un po' in disgrazia e un playmaker spagnolo che forse si è stufato di rimanere in un contesto perdente.
Stiamo parlando di Gilbert Arenas e Josè Calderon, rispettivamente free agent e giocatore dei Toronto Raptors che si stanno prendendo le prime pagine e le home page di siti e giornali in queste piovose giornate di Gennaio.
Partiamo dall'ex Agent Zero, che sarebbe stato richiesto dai prestigiosi Los Angeles Lakers, da alcuni anni alla ricerca di un regista per sostituire il sempre più anziano Derek Fisher. Arenas si sarebbe detto ben entusiasta di unirsi ai Lakers, dove ritroverebbe il suo vecchio compagno a Washington, Steve Blake, attualmente una delle limitate opzioni nel back court angeleno che lui potrebbe arricchire con la sua fantasia, la sua creatività e anche il suo dinamismo, soprattutto se ritornasse quello dei bei tempi. Dopo che i Magic hanno esercitato la famosa "amnesty clause" su di lui, il ragazzo nativo di Tampa ma cresciuto a Los Angeles (ecco un altro dei motivi per cui sarebbe entusiasta di diventare un gialloviola) ha continuato ad allenarsi al sole della Florida perdendo notevolmente peso, particolare importante per lo staff tecnico dei Lakers che sarebbe disposto a puntare sull'ex Wizard soltanto se in condizioni fisiche decenti.
L'altra storia di mercato che vi proponiamo oggi riguarda, come detto, Josè Calderon, playmaker che i Raptors vorrebbero cedere nonostante alcuni dichiarazioni ufficiali degli scorsi giorni che sostenevano l'esatto contrario. Quello tra lo spagnolo e la franchigia canadese infatti è un rapporto che si trascina da qualche anno, e più precisamente dall'estate del 2010, quando i Raptors avevano praticamente concluso lo scambio che avrebbe portato il playmaker a Charlotte in cambio di Tyson Chandler. Da lì in poi le due parti si sono sempre sopportate ma mai troppo amate, tra infortuni e problemi di vario genere, fino ad arrivare ad oggi, quando Calderon è sì un playmaker da 10.6 punti e 8.7 assist di media ma l'anno prossimo andrebbe a guadagnare ben 11 milioni di contratto, che Toronto non vorrebbe accollarsi; ecco dunque la volontà di scambiarlo, possibilmente per un altro playmaker in vista del draft del prossimo anno in cui i "dinosauri" dovrebbero avere una delle primissime scelte. Non si è ancora parlato concretamente di quali potrebbero essere le squadre interessate, ma seguendo l'identikit di ciò che i Raps richiederebbero potrebbero essere coinvolti i Knicks o i Lakers. Ovviamente sono ancora voci non confermate, così come quella che potrebbe vedere il club usare la "amnesty" in estate per liberarsi dell'oneroso contratto del nazionale iberico nel caso non riuscissero a piazzarlo prima della deadline del 15 Marzo.
Insomma, teniamo gli occhi aperti su questa e su molte altre situazioni di un mercato che fino alle idi di Marzo ci terrà col fiato sospeso.

venerdì 27 gennaio 2012

Edimes Pavia: il nuovo coach è Massimo Fiume


Il nuovo tecnico dell'Edimes Bridge sarà Massimo Fiume. Ad annunciarlo è stata la società pavese per bocca di Gabriele Ripa. Dopo la sfida con Alessandria infatti, "Cico" Sacchi si era dimesso dall'incarico di coach. Il nome di Fiume era circolato da subito negli ambienti vicini alla società pavese. Fiume infatti ricopre già un incarico all'interno del settore giovanile del Bridge, che nel limite del possibile continuerà a svolgere. Un uomo di basket che recentemente è stato insignita anche dell'incarico di talent scout da Federbasket come referente tecnico provinciale.

John R. Wooden Award, ecco i migliori dell'anno in NCAA


2011-12 John R. Wooden Award
Midseason Top 25 List
NAME
YEAR
UNIVERSITY
POSITION
Harrison Barnes
Sophomore
North Carolina
Forward
Will Barton
Sophomore
Memphis
Guard
William Buford
Senior
Ohio State
Guard
Anthony Davis
Freshman
Kentucky
Forward
Marcus Denmon
Senior
Missouri
Guard
Draymond Green
Senior
Michigan State
Forward
John Henson
Junior
North Carolina
Forward
John Jenkins
Junior
Vanderbilt
Guard
Orlando Johnson
Senior
UC Santa Barbara
Guard
Darius Johnson-Odom
Senior
Marquette
Guard
Kevin Jones
Senior
West Virginia
Forward
Perry Jones III
Sophomore
Baylor
Forward
Kris Joseph
Senior
Syracuse
Forward
Michael Kidd-Gilchrist
Freshman
Kentucky
Forward
Jeremy Lamb
Sophomore
Connecticut
G/F
Damian Lillard
Junior
Weber State
Guard
Scott Machado
Senior
Iona
Guard
Kendall Marshall
Sophomore
North Carolina
Guard
Doug McDermott
Sophomore
Creighton
Forward
Mike Moser
Sophomore
UNLV
Forward
Arnett Moultrie
Junior
Mississipi State
Forward
Thomas Robinson
Junior
Kansas
Forward
Mike Scott
Senior
Virginia
Forward
Jared Sullinger
Sophomore
Ohio State
Forward
Cody Zeller
Freshman
Indiana
Forward












































di Claudio Pavesi

“Mettetevi il vestito buono e preparatevi per la serata di gala”, ecco cos’hanno detto a questi 25 giovani candidati al premio più prestigioso che il campionato NCAA possa offrire, il John Wooden Award che prende il nome dal leggendario ex-coach di UCLA vincitore di ben nove titoli nazionali come allenatore e di uno come giocatore quando nel 1932 era la stella di Purdue.
Ricordiamo però che a marzo la lista verrà ridotta di qualche nome e nell’assegnazione del premio non verranno valutate solo le prestazioni in campo ma anche i progressi in campo accademico tanto che per essere tra i candidati bisogna avere una media di almeno 2.0 punti GPA.
In testa alla lista dei 25 c’è sicuramente Sullinger, non tanto per le cose che sta mostrando quest’anno ma principalmente perché l’anno scorso era già stato premiato come All American e si era giocato il Wooden Award fino all’ultimo voto con Jimmer Fredette, alla fine vincitore.
Da segnalare North Carolina che porta addirittura tre giocatori nella Top 25 seguita da Kentucky che ne porta due tra cui però sorprendentemente manca Terrence Jones, giocatore al secondo anno già tra i candidati la passata stagione mentre fa quasi impressione non vedere nessun giocatore di Duke in questa prestigiosa lista. Quella di Terrence Jones non è certamente l’unica sorpresa infatti non sono pochi i giocatori in questa lista che erano assenti in quella della pre-stagione, composta di ben 50 giocatori in cui però mancano i freshman anche se ci si aspettava un Anthony Davis già pronto a dominare, uno tra tutti è Lillard di Weber State, cannoniere d’altri tempi purtroppo colpevolmente snobbato a inizio stagione, ma anche la rivalità in famiglia degli Zeller è interessante, infatti nella lista prestagionale erano incluso Tyler Zeller, senior di North Carolina, ma in quella di metà stagione (quella che conta) è segnalato il fratello Cody, al primo anno a Indiana University che, nonostante il brutto momento delle ultime due settimane, può dirsi soddisfatta dai progressi fatti rispetto all’anno passato.
Oltre a Anthony Davis e Cody Zeller il terzo freshman è, quasi un po’ a sorpresa, Kidd-Gilchrist mentre tutti si aspettavano Austin Rivers e Andre Drummond anche se non penso ci sarà alcuna polemica dato che l’ala di Kentucky ha dimostrato, oltre a grande costanza, anche il sengue freddo per essere l’uomo decisivo nei momenti importanti di molte partite.
Tra gli snobbati di inizio anno possiamo trovare anche Scott Machado di Iona, senza dubbio uno dei migliori playmakers visti recentemente in NCAA, che fa della sua abilità di regalare assist il suo piatto forte ma che a inizio anno non era stato considerato quanto il suo compagno Michael Glover, incluso nei primi 50, la stessa sorte è stata riservata anche a Mike Moser e Arnett Moultrie, il primo infatti è il leader della sorprendente UNLV che ha battuto squadre come Illinois e North Carolina mentre il secondo è la sorpresa dell’anno, alla prima esperienza a Mississipi State in cui ha raddoppiato le cifre mostrate nei primi due anni a UTEP prima di trasferirsi nello stato del fiume più lungo d’America. Da citare anche Mike Scott che con la sua leadership ha riportato i Cavaliers nel Ranking e ha dimostrato di essere tornato lo stesso giocatore che era prima di subire l’infortunio che gli ha fatto saltare tutta la passata stagione permettendogli però di usare un medical-redshirt così da poter tornare a giocare quest’anno che tecnicamente è il suo quinto a Virginia.
Solo il tempo potrà dirci chi sarà il vincitore infatti durante le Elite Eight del torneo NCAA verranno annunciati i quintetti All American, quindi le squadre composte da i migliori giocatori del panorama NCAA, mentre il vincitore del premio verrà proclamato nel weekend delle Final Four e sarà premiato nella serata di gala di venerdì 6 aprile 2012 insieme ai membri dei quintetti All American e al leggendario coach della squadra femminile di Connecticut Geno Auriemma, vincitore del Legends of Coaching Award.