di Luca Ngoi
Dopo 66 faticosissime partite cominciano i playoff nella NBA, è il momento di fare veramente sul serio e quello in cui le varie star sono motivate più che mai a dare il massimo per trascinare le loro squadre alla vittoria.
Nella notte tra sabato e domenica si giocavano quattro partite, tre per la Eastern e una sola per la Western Conference nella quale gli Oklahoma City Thunder hanno avuto la meglio per solo un punto (98-99) sui Dallas Mavericks al termine di una partita giocata per 48 minuti punto a punto e risolta soltanto negli ultimi secondi da un tiro di Kevin Durant, autore alla fine di 25 punti e 6 rimbalzi (top scorer di gara assieme a Nowitzki). I Mavs comunque hanno fatto corsa di testa sin da inizio partita, dimostrando di potersi giocare apertamente la serie già a partire dalla prossima gara ancora ad Oklahoma City.
Ad Est si è invece consumata la prima sorpresa di questa post season, ad opera degli Orlando Magic che si sono imposti sul campo dei Pacers col (basso) punteggio di 77-81 grazie ad un'ottima prova di Glen Davis, ripresosi per l'occasione dall'infortunio patito nella penultima gara di regular season e autore di una doppia doppia da 16 punti e 13 rimbalzi unita alle altre due buone prestazioni di Jameer Nelson e Jason Richardson, entrambi con 17 punti a referto. Indiana dall'altra parte trova soltanto i 19 e 9 rimbalzi di David West, ma dovrà operare diversi aggiustamenti nelle prossime partite per portare a casa una serie che sembrava scontata ma che forse durerà più del previsto.
Poche sorprese invece nelle altre due gare, in cui la numero 1 del tabellone, Chicago. ha avuto la meglio per 1013-91 dei Philadelphia 76ers grazie ai 23 punti di Derrick Rose poi infortunatosi molto gravemente (come vi abbiamo raccontato in un articolo precedente) nel finale in cui tutto era già scritto. Ancora meno fatica hanno fatto i Miami Heat per liberarsi dei New York Knicks, di fatto assenti dal match dalla metà del primo quarto in poi complici anche le difficoltà offensive di Carmelo Anthony, completamente annullato da un Lebron motivato più che mai sui due lati del campo soprattutto dopo il flagrant foul subito per mano di Tyson Chandler. Da lì in poi la partita non ha più avuto storia, con James che fa letteralmente quello che vuole con la difesa newyorchese e che alla fine metterà a referto 32 punti conditi da 4 rimbalzi vincendo come detto il duello con Melo che chiuderà da par suo con 11 punti e 10 rimbalzi ma un 3\15 complessivo al tiro: impossibile pensare che tutta la serie vedrà gli Heat spadroneggiare, ma di sicuro sarà necessaria un'inversione di tendenza radicale per la truppa di coach Woodson se non vorrà uscire molto velocemente da questa post season.
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