di Claudio Pavesi
E' LeBronJames il vero protagonista di Gara 2 Photo by Ronald Martinez / Getty Images |
Definire Gara 2 importante è dire poco, LeBron James e gli Heat arrivano alla Chesapeake con un atteggiamento mai visto, incredibilmente serio, stessa cosa vale per i Thunder che guidati meravigliosamente dai loro ormai famosi tifosi, vorrei fare qualsiasi cosa tranne che deludere il proprio pubblico. Ora basta parole e prepariamoci alla palla a due.
Miami parte benissimo, tutti sembrano molto carichi e decisi tanto che gli uomini di coach Spoelstra arrivano anche sul 16-2 con giocate anche poco prevedibili come l'entrata in palleggio di Bosh che segna in entrata su Durant guadagnandosi addirittura il fallo. Tutti sembrano essere caldi, anche Battier, sempre preciso dall'arco, ma soprattutto la coppia Wade-James, decisa come non mai a cambiare la partita: per loro 15 punti con il 50% dal campo, qualche assist e più di un canestro dal post basso. La coppia d'oro di casa Durant-Westbrook invece è stata limitata perfettamente, tenuta a 5 punti di coppia con 2/10 dal campo e 2 falli a testa. L'unico dato positivo per i Thunder lo regala un'altra coppia, Harden-Ibaka, il barbuto infatti sembra essere un nuovo giocatore rispetto a quello dei 5 punti di Gara 1 mentre lo spagnolo di origine congolese inizia lo show di stoppate fermando quella che sarebbe stata una delle schiacciate più clamorose che LeBron James abbia mai fatto, proprio negli ultimi secondi del primo quarto.
OKC comincia il secondo quarto dal -12 con una faccia diversa, Ibaka continua a stoppare e Harden continua a costruire gioco, il numero 13 prende in mano la squadra costringendo anche al fallo James, il secondo, che lo obbliga alla panchina forzata. Senza James sono altri Heat e i Thunder tornano così sotto la doppia cifra di svantaggio anche con Durant e Westbrook a mezzo servizio. Quando torna in campo James la partita cambia di nuovo: più spazio per Bosh in attacco che viene ben ripagato dai compagni degli ottimi sforzi difensivi, stessa cosa vale per Battier che segna da 3 punti come fosse Larry Bird. Il secondo quarto segue un trend particolare per tutti i 12 minuti, non appena i Thunder si avvicinano sotto la doppia cifra di svantaggio Miami piazza subito un parziale importante come dimostra il risultato all'intervallo di +12 per gli Heat sul 55-43 con un Bosh da 10 punti, un LeBron da 14 tirando quasi il 50% dal campo e uno strepitoso Wade da 13 punti, 5 rimbalzi e 4 assist. Per i Thunder 9 punti per Westrook che però mostra una brutta gestione di palla, solo 6 punti invece per Durant con 3/9 dal campo. L'unico a salvarsi per gli idoli di casa è Harden con i suoi 17 punti, 15 in più rispetto a tutta Gara 1. Oltre alle statistiche la differenza l'ha fatta la gestione della palla, ottima infatti quella degli Heat che possono contare su molti realizzatori diversi e un ottima circolazione da parte di tutti, lenta e macchinosa invece per i Thunder. L'altra differenza sostanziale la offre il già citato Bosh, per lui una Gara 1 da 10 punti e 5 rimbalzi dalla panchina mentre oggi all'intervallo il tabellino segna 10 punti e 10 rimbalzi più qualche stoppata e un'ottima presenza difensiva, forse la partenza in quintetto ha dato morale.
Nel terzo quarto servirebbe una scossa per OKC, squadra quasi in crisi come dimostra la statistica da 0 punti in contropiede nel primo tempo, è la prima volta infatti che accade una cosa del genere in tutta la stagione, c'è poco da dire, al momento gli Heat sono superiori guidati da LeBron James che continua ad attaccare nonostante il terzo fallo commesso nei primi minuti che lo obbliga a dover marcare Perkins per lungo tempo per evitare ulteriori falli. Interessante vedere per un periodo nel terzo parziale Durant marcare Wade che però sembra davvero imprendibile anche se il leader di giornata è ancora lui, Shane Battier, l'ex Duke continua a segnare triple senza sbagliare mai. Durant prova a tornare in partita prendendosi qualche tiro salvo poi dover abbandonare il campo per il quarto fallo che la maestria di James lo obbliga a commettere, al suo posto entra Fisher per un quintetto sperimentale con Harden, il già citato ex Lakers, Sefolosha, Westbrook e Perkins. La fotografia della partita fino ad ora la regala Haslem che stoppa dal nulla Westbrook, recupera la palla e lancia il contropiede, sembra che gli Heat stiano guidando un'auto da formula uno e i Thunder inseguano con il motorino. Il quarto finisce 78-67 per gli Heat grazie ad un canestro di Westbrook nel finale, il -11 non è di certo un brutto affare per quello che si è visto sul parquet della Chesapeak Arena, se in un quarto come questo però James segna 12 punti c'è poco da fare.
Il pubblico della Chesapeake Arena è tra i migliori in NBA Photo by Bryan Terry / The Oklahoman |
La partita è stata strana, OKC ha inseguito per 48 minuti e negli ultimi secondi ha rischiato anche di vincere. Miami è stata superiore soprattutto in difesa chiudendo ogni spazio ai Thunder e non cencedendo loro ripartenze o contropiedi e rendendo il centro dell'area un territorio molto più difficile da frequentare rispetto a Gara 1. Le stelle di Miami hanno dominato come dimostrano le statistiche: per James 32 punti, 8 rimbalzi e 5 assist con il 12-12 ai liberi, Wade ha messo a segno 24 punti, 6 rimbalzi e 5 assist con un super primo tempo e Bosh ha inciso con 16 punti e 15 rimbalzi di cui 7 offensivi, il tutto ovviamente senza dimenticare Battier e i suoi 17 punti con 5-7 da tre punti. OKC dal canto suo risponde con i 21 punti di Harden anche se solo 4 di questi sono stati segnati nel secondo tempo, Durant ne segna 32 con 12-22 dal campo mentre Westbrook risponde con 27 punti, 8 rimbalzi e 7 assist.
Oklahoma City Thunder - Miami Heat 96-100 (15-27; 43-55; 67-78; 96-100)
Oklahoma City Thunder: Durant 32, Westbrook 27, Harden 21, Ibaka 7, Perkins 4, Sefolosha 3, Fisher 2, Collison.
Miami Heat: James 32, Wade 24, Battier 17, Bosh 16, Chalmers 3, Haslem 2, Cole 2, Jones 2, Miller 2.
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