mercoledì 13 giugno 2012

Oklahoma City Thunder e Kevin Durant: buona la prima


di Claudio Pavesi
Il logo "The Finals" sulla maglia vale più di qualsiasi MVP per KD35
Photo by Associated Press Photo

E' Giugno, le scuole finiscono, l'estate si avvicina ma soprattutto ci sono le Finals NBA, il più grande spettacolo per qualsiasi appassionato di pallacanestro sul pianeta e quest'anno il menù ci offre un fantastico scontro tra gli Oklahoma City Thunder e i Miami Heat. La sfida più attesa di tutte però è quella tra i due leader: Kevin Durant e LeBron James, senza molte perifrasi i due migliori giocatori di basket sul globo terracqueo, due fenomeni che in questa serie si giocheranno il trono di re della NBA.
Senza molti indugi trasferiamoci mentalmente all'interno della Chesapeake Arena per Gara 1. Il primo episodio di una serie è sempre particolare, le due squadre devono ancora studiarsi e spesso sono ancora appesantite dalle serie precedenti anche se Miami sembra smentire questa diceria, pur venendo da una gara 7 infatti gli Heat incominciano la sfida a un ritmo paurosamente alto mettendo in mostra anche una difesa di squadra impressionante in grado di ingabbiare e mettere in crisi gli uomini di coach Brooks che nei primi minuti sono troppo Durant-dipendenti. Anche in attacco Miami riesce a sorprendere le aspettative di ogni tifoso dei Thunder, anche il più pessimista, con un Wade molto più playmaker del solito in grado di piazzare 4 assist in pochi minuti e con un James che riesce a portare avanti i suoi pur segnando solo 6 punti tirando 1-5 dal campo nel primo quarto. Il primo quarto si chiude quindi sul 29-22 per Miami, solo il canestro di Harden sulla sirena, consueto e puntuale come i regali a Natale, permette a OKC di evitare la doppia cifra di svantaggio.
Il secondo quarto continua con lo stesso iter del primo con i due scorer inaspettati degli Heat sempre più caldi: Chalmers e Battie, rispettivamente con 10 e 13 punti all'intervallo, non male se pensiamo che il massimo in stagione di Battier è stato di 18 punti. L'attacco dei Thunder sembra sconvolto dalla prestazione degli Heat e di James, protagonista del quarto con un parziale di 8-0 che porta gli Heat ad un massimo vantaggio di 13 punti, come dimostra l'azione-simbolo del momento: lo schema di OKC è lento a svilupparsi, Durant fermail palleggio e fa partire un passaggio lento intercettato successivamente da James che chiude il coast-to-coast schiacciando in faccia all'idolo di casa con il numero 35. A tenere a galla i Thunder ci pensano prima Fisher, mini parziale di 4-0 per lui, e poi Serge Ibaka, vero e proprio leader su entrambi i fronti che riesce a liitare i danni e permet a Oklahoma City di chiudere il secondo quarto mantenendo i 7 punti di svantaggio sul 54 a 47 per Miami, un vero lusso per come stava giocando al momento la squadra di casa. Interessanti nei primi due quarti gli accoppiamenti difensivi che vedevano LeBron James per lunghi tratti anche su Perkins mentre a Battier tocca la fatica di marcare Durant; OKC dal canto suo prova a lungo la difesa a zona che però risulta spesso disattenta come dimostrano i buchi sul perimetro che permettono a Chalmers e a Battier di prendersi molte triple con spazio.
Dopo l'intervallo i Thunder tornano sul parquet casalingo con una faccia decisamente diversa come dimostra la giocata iniziale di Durant il quale schiaccia sulla difesa schierata degli Heat, un'azione da poster davvero incredibile che riesce a trasmettere energia al pubblico e a tutti gli uomini di Brooks, in particolare a Westbrook e a Sefolosha che si dimostreranno i veri leader del terzo parziale. Il già citato Sefolosha inizia a difendere come non mai su Wade anche se quello che stupisce più di ogni cosa è la sua prestazione offensiva, costringe infatti Wade a commettere un paio di falli e realizza alcuni canestri tra cui la rovesciata che porta al pareggio. Miami torna usare il suo criticatissimo attacco statico che però è l'unico possabile dato che la difesa dei Thunder è davvero perfetta, l'unico giocatore in grado di rispondere a OKC è, tanto per cambiare, LeBron James che firma un parziale di 5-0 che riporta in vantaggio i suoi, il tutto impreziosito da una giocata speciale: LBJ infatti prima taglia fuori nientemeno che Perkins, prende il rimbalzo e conclude il coast-to-coast realizzando in entrata con la mano sinistra in faccia a Durant, davvero l'equivalente di un'opera d'arte. L'altro protagonista del terzo quarto è Westbrook il cui atletismo fuori dal comune fa letteralmente impazzire Chalmers anche se l'eccessiva carica lo porta a commettere un fallo tecnico per una reazione leggermente eccessiva a seguito di un canestro. Il numero 0 dei Thunder però non si perde d'animo e continua a guidare i suoi fino a realizzare un'acrobatico canestro negli ultimi secondi che porta Oklahoma City in vantaggio per 74-73, alla fine per l'ex UCLA ci saranno 27 punti, 11 assist e 8 rimbalzi.
La coppia James-Wade non è riuscita a portare a casa la
vittoria nonostante i 49 punti combinati
Photo by Jonathan Daniel / Getty Images 
Il quarto e ultimo periodo è la celebrazione di coach Scott Brooks. L'allenatore della squadra di casa infatti decide di rischiare e parte con un quintetto particolarmente basso con Westbrook, Fisher, Sefolosha, Durant da 4 e Nick Collison da 5, una decisione rischiosa dato che prevede l'assenza di Harden anche se quest'ultimo non è sembrato particolarmente ispirato nel corso della serata. La decisione paga più del previsto, Sefolosha continua a difendere benissimo anche su LeBron James mentre Collison, forse posseduto da qualche spirito, si getta su ogni pallone e cchiude con 8 punti, 10 rimbalzi e tante piccole cose non segnalabili tramite le statistiche. Negli ultimi minuti Kevin Durant prende letteralmente fuoco e inizia a segnare a ripetizione compreso un fantastico appoggio a circa cinque minuti dalla fine che porta i Thunder sul +6, James prova a rispondere con un paio di miracoli ma il quintetto base di coach Brooks non tradisce e permette alla squadra di casa di portarsi sul +10 a circa 3 minuti dalla fine anche se non si può non parlare delle colpe degli Heat che non sfruttano i centimetri di James, Bosh e Haslem e si limitano a tirare sempre da otto o nove metri con scarsi risultati. Gli ultimi minuti servono solo a LeBron per provare a tenere a galla i suoi ma l'obbiettivo non viene centrato, i Thunder chiudono Gara 1 sul 105-94 portandosi in vantaggio nella serie.
Che dire? La partita è stata molto bella e spettacolare ma una stella ha brillato più di ogni altra, quella di Kevin Durant che ha messo a referto 4 assist, 8 rimbalzi e 36 punti, 17 dei quali nel quarto periodo tirando tra l'altro 12/20 dal campo, 4/8 da 3 punti e 8/9 ai liberi. Avete letto bene: 17 punti nel quarto periodo, non male per essere la prima gara di Finale in carriera. LeBron James ha risposto con 30 punti, 9 rimbalzi, 4 assist e 4 rubate tirando 11/24 dal campo, 1/3 da 3 e 7/9 ai liberi anche se nel quarto periodo si è limitato a segnare 7 punti alimentando le continua critiche sul suo clutch gaming. Il vero vincitore della serata è Scott Brooks che ha deciso la partita con gli adjustments presi durante l'intervallo, la scelta del quintetto basso nel finale e di non raddoppiare LeBron James nell'arco di tutto il match limitando la sua abilità di passatore. Sempre fondamentale anche il pubblico dei Thunder capace, soprattutto nel finale, ha trasformato il palazzetto in una polveriera come testimoniano le parole del giornalista de "La Gazzetta dello Sport" Massimo Oriani, quest'ultimo, presente in loco, ci ha personalmente descritto, tramite twitter, l'ambiente come "pazzesco e assordante, unico in NBA"
Dopo una Gara 1 del genere è illegale perdere il secondo episodio, ci si rivede nella notte tra giovedì e venerdì sempre alla Chesapeake Arena di Oklahoma City.

Oklahoma City Thunder - Miami Heat 105-94 (22-29; 47-54; 74-73; 105-94)
Oklahoma City Thunder: Durant 36, Westbrook 27, Ibaka 10, Sefolosha 9, Collison 8, Fisher 6, Harden 5, Cook.
Miami Heat: James 30, Wade 19, Battier 17, Chalmers 12, Bosh 10, Haslem 4, Miller 2, Anthony.

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