di Claudio Pavesi
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Continuiamo a macinare chilometri con il nostro furgoncino alla scoperta dei campus all'interno dei college americani, più o meno famosi che siano. Oggi abbiamo deciso di fermarci nel centro degli USA, precisamente a sud di Downtown Columbia, sede dell'università del Missouri o, come gli americani solo soliti chiamarla, Mizzou, un college pubblico nato nel lontano 1839 e famoso per essere la prima università pubblica della storia nata a ovest del Mississippi oltre che per contenere la prima vera e propria scuola di giornalismo al mondo, fondata nel 1908 da Walter Williams. Il primo impatto non è niente male dato che, ad accogliere i quasi 34000 studenti, c'è un ricchissimo e curatissimo giardino botanico il quale circonda uno dei luoghi storici più importanti d'America, il David R. Francis Quadriangle, anche chiamato The Quad, al cui interno troviamo anche e soprattutto la lapide di Thomas Jefferson, terzo presidente degli USA. Quello di Jefferson non è l'unico richiamo ad un presidente presente nel campus, dovete sapere che la mascotte del college, una tigre, si chiama Truman The Tiger proprio per citare il nome di un ex studente del college: Harry S. Truman, trentatreesimo presidente americano; probabilmente c'erano modi migliori per onorare un presidente ma anche dare il suo nome a una gigantesca tigre peluche che salta sculettando per stadi e palazzetti gridando "go Tigers" non è male. Ormai l'avrete intuito, la squadra prende il nome di Tigers, le tigri del Missouri, non certo originalissimo ma comunque un evergreen, sempre di moda.
Una parte della scatenata "Zou Crew" Photo by Jamie Squire / Getty Images |
Non pensiate che Mizzou sia sempre stata così vincente come negli ultimi dieci anni, per saperne di più infatti bisogna tornare al 1906, anno in cui nacque il programma di basket su iniziativa di coach Isadore Anderson, primo allenatore della storia dei Tigers. Per alcuni anni si alternarono stagioni vincenti e perdenti fino all'arrivo di coach George Edwards, allenatore che restò al comando per 20 stagioni con il merito di aver dato un'identità vera e propria al programma oltre che quello di aver raggiunto per la prima volta il Torneo NCAA nel 1944. Successivamente arrivò il "ventennio nero" segnato da infinite sconfitte sotto la guida di coach Wilbur Stalcup e coach Bob Vanatta salvo poi cambiare tutto all'arrivo dell'uomo che rivoluzionò definitivamente il destino dei Tigers: coach Norm Stewart. Stewart fu in precedenza giocatore a Mizzou, un ottimo giocatore, tanto che la sua maglia numero 22 fu ritirata anche se la storia la scrisse come allenatore, 32 stagioni ininterrotte a Columbia, 28 delle quali vincenti in cui portò nel campus anche 8 titoli della regular season di conference, la Big 12, e 6 titoli del Torneo della Big 12 oltre che ben 16 presenze al Torneo NCAA. La miglior stagione di sempre però, quella del 1994 in cui i Tigers conclusero la stagione con 28 vittorie e 4 sconfitte oltre che l'imbattibilità nelle sfide di conference e conclusasi con il raggiungimento delle Elite Eight, fu resa vacante dalla NCAA per irregolarità sul recruiting.
La coppia Sundvold-Stipanovich in panchina Photo by Mizzou Alumni Magazine |
Missouri è sempre stata una squadra mediocre ma mai come in questi ultimi anni è sembrata migliorare, ha infatti iniziato un trend vincente notevole, negli ultimi quattro anni Mizzou ha chiuso un record di 107 vittorie e 34 sconfitte riuscendo a raggiungere sempre il Torneo NCAA arrivando anche una volta alle Elite Eight (quinta volta nella storia dell'ateneo), massimo traguardo mai raggiunto da Missouri.
Il futuro quindi sembra essere radioso per Missouri, ha da poco chiuso una stagione stupenda, anche se la sconfitta al primo turno del Torneo NCAA per mano di Norfolk State non è stata onerevolissima dopo un anno da 30 vittorie e 5 sconfitte, anche coach Frank Haith, alla prima stagione a Columbia, ha dimostrato di essere l'uomo giusto al posto giusto, un allenatore capace di vincere senza vere e proprie stelle usando il caro vecchio gioco di squadra, difesa intensa, il tutto guidato da giocatori esperti, è molto difficile infatti vedere a Mizzou un cosiddetto "one-and-done" cioè un giocatore così forte che può permettersi di giocare un solo anno in NCAA dal momento che è già pronto per i professionisti. La recruiting class di quest'anno, il cui top player è l'ala piccola Negus Webster-Chan, conferma quest'ultima riflessione, possiamo notare infatti solo giocatori di medio livello che difficilmente avranno un grande minutaggio già alla prima stagione ma che, a lungo termine, potrebbero diventare delle stelle.
Coach Frank Haith si sente a casa a Mizzou Photo by gazellegroup.com |
Ricapitolando: la storia dell'ateneo non è male, il posto è molto bello, il palazzetto è stupendo, il tifo è sempre caldo, il coach è quello giusto e la nuova conference sembra poter dare il giusto stimolo al programma, che sia possibile vedere a breve Mizzou festeggiare un Titolo NCAA? Se dovesse succedere, quando lo vedrete durante i festeggiamenti, ricordatevi di Truman The Tiger.
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