di Luca Ngoi
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Il primo giorno di Final Four ci ha regalato da subito grandi emozioni, e del resto non poteva che essere così quando in campo c'erano squadre del calibro di CSKA Mosca, Panathinaikos, Barcellona e Olympiacos: la crème de la crème del basket europeo.
Partite non bellissime e ad alto punteggio quelle disputate in questo venerdì sera, ma ad alto contenuto di intensità. Soprattutto la prima delle due: quella tra russi e greci che ha visto uscire vincitori Andrei Kirilenko e compagni soltanto nelle ultime battute della partita e dopo essere stati a rincorrere i ragazzi di coach Obradovic per quasi tutta la durata del match, grazie all'immortale Jasikevicius, 19 punti alla fine, compresa la tripla del +4 a poco più di un minuto dalla sirena che sembrava aver fatto spostare l'inerzia dalla parte degli ellenici. E invece il CSKA ne ha avuto di più: decisiva la classe del solito Kirilenko, sempre più MVP del torneo e protagonista di una prova da 17 punti e 9 rimbalzi ma da giudicare ben al di là dei numeri. Non solo Kiria però per quelli che sono adesso i favoriti a portarsi a casa la vittoria finale, perchè è da segnalare anche quello che di fatto è il playmaker della squadra pur essendo sulla carta un lungo: Viktor Khryapa, che chiuderà con soli 3 punti ma corredati da 5 assist e da una regia molto più illuminata rispetto a quella di Teodosic, autore di 5 palle perse e in generale di una prova caratterizzata da troppi alti e bassi.
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Molta continuità l'ha invece dimostrata per tutti i 40 minuti l'Olympiacos di coach Dusan Ivkovic, alla sua ennesima finale di Eurolega in carriera, questa volta raggiunta con la squadra in teoria meno quotata e dotata di talento, sia fisico che tecnico e che contro il Barcellona dei fenomeni avrebbe dovuto soffrire le pene dell'inferno. Se andiamo a controllare il dato dei rimbalzi in effetti notiamo il +10 a vantaggio dei catalani, i quali però sono stati tenuti a 3\19 dall'arco, statistica che se opposta al sontuoso 45 e passa percento della squadra del Pireo può raccontare tanto di una partita controllata sin dalle fasi iniziali dai biancorossi, raggiunti al Sinan Erden Dome di Istanbul da una marea di tifosi greci, i quali hanno spinto i loro idoli a gestire il ritmo nel modo da loro voluto e a concedere poco alle offensive di un Barca nervoso e impreciso mentre dall'altra parte i 21 punti di un immortale Spanoulis (anche 6 assist per lui in una gara da 10 in pagella) e del redivivo Giorgios Printezis facevano male. Se a tutto ciò aggiungiamo anche la perfetta esibizione balistica del giovane Papanikolaou, autore di un 2\2 per quelle che sono risultate essere la nona e la decima tripla della sua stagione in Eurolega allora il quadro è completo e ci porterà alla finale di domenica, ore 20.00, quando il decano del basket Ivkovic cercherà di fermare la straripante corsa del CSKA dei talenti con il suo Olympiacos della classe operaia
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