di Luca Ngoi
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In occasione dell’inizio dei playoff nella nostra Serie A
cerchiamo di analizzare ciò che sta accadendo durante questi primi turni a mo’
di pensieri sparsi e un po’ schematici. Cercheremo di tenervi aggiornati su
tutto ciò che succederà giorno per giorno formando una sorta di diario di una
post season che si sta già dimostrando piuttosto emozionante. Non perdiamo
dunque tempo e buttiamoci subito nell’analisi dei primi giorni di partite dei
playoff 2012.
La profondità di Milano è impressionante. Vista dal vivo la
squadra di coach Scariolo è apparsa superiore in tutto e per tutto all’Umana
Venezia, con una panchina sconfinata. Il terzo lungo è di fatto Niccolò Melli,
alternato ad un sempre solido Mason Rocca. Per ora questi due cambi sembrano
bastare ed è chiaro che andranno testati col passare del tempo, ma comunque è
chiaro che la chimica di questa squadra va crescendo giorno per giorno, inoltre
l’innesto di Justin Dentmon sta riuscendo alla perfezione a dispetto dei dubbi
dello stesso coach. Si può solo migliorare.
Complimenti a Venezia e in particolare a Guido Rosselli, top
scorer in gara 1 e autore di soli 6 punti in gara 2 ma sempre importante nel
dare una chance ai suoi col suo impatto fisico contro gli esterni milanesi. Dopo
anni e anni di lungo praticantato nelle serie inferiori sta arrivando pian
piano la riscossa per un ragazzo che dimostra di poter stare benissimo anche in
Serie A. Chapeau a lui e a tutta la squadra, che probabilmente uscirà tra poco
ma è stata protagonista di un grande ritorno nella massima serie dopo la finale
di Legadue l’anno scorso. RISULTATO SERIE: MILANO 2 VENEZIA 0
Il tiro all’ultimo secondo di Drake Diener in gara 2 a
Sassari che condanna la Virtus è già tra le migliori immagini di tutta questa
stagione. Sono azioni come questa a farci comprendere l’essenza di questo
sport, e l’euforia dei tifosi sardi ne consegna ancora di più l’idea di una
competizione sana e pulita, a differenza di altre specialità minori in cui i
tifosi troppo spesso si ergono a padroni rubando la scena ai veri protagonisti:
gli atleti che scendono in campo. L’immagine più bella per lo sport più bello.
Facendone un fatto tecnico, tante congratulazioni alla
realtà sassarese, una piccola città ma con un amore sconfinato per la palla a
spicchi e con un allenatore, Meo Sacchetti, in grado di costruire squadre dalla
conformazione simile, con un’ala e un lungo dominanti atleticamente(l’anno
scorso White e Hunter, quest’anno Hosley e Easley) con attorno un gruppo
compatto e guidato in cabina di regia dall’estro di Travis Diener: una formula
alla quale nessuno pare aver trovato ancora le contromosse. E intanto è
arrivata la semifinale: sky is the limit. RISULTATO SERIE: SASSARI 3 VIRTUS BOLOGNA 0
Lo strapotere di Siena in terra toscana è apparso evidente a
tutti: troppo forti, troppo grossi, troppo profondi per la piccola Varese,
qualificatasi come ottava ma lo stesso in grado di piazzare lo scherzetto ai
campioni d’Italia in gara 3 seguendo i propri princìpi di squadra organizzata e
che sa quello che deve fare in campo. In gara 2 c’erano stati segni di
risveglio da parte della truppa di coach Recalcati, che però è forse un po’
troppo legata alle percentuali (finora misere) di Phil Goss. Con uno Stipcevic
così (19 punti e +14 alla voce plus\minus) sognare il pareggio non sembra così
tanto un miraggio. RISULTATO SERIE: SIENA 2 VARESE 1
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