giovedì 12 gennaio 2012

In punta di penna. Prospettiva derby per la Pavia cestistica?

di Luca Policastro


Tutto ciò che state per leggere probabilmente non è cosìprossimo ad accadere ma nemmeno è un fatto utopistico : molto presto la nostracittà potrebbe avere un derby intestino destinato sicuramente a dividere icuori pulsanti della palla “a spicchi” ; infatti se da un lato la rivalestorica della Nuova Pallacanestro Pavia , la Pallacanestro Vigevano , è ormaisprofondata nelle serie minori a causa di numerosi problemi finanziari si staaffacciando nel panorama cestistico di un certo livello una compagine tantoambiziosa quanto pronta a investire capitali importanti per risalire lecategorie . Stiamo ovviamente parlando del Basket Bridge targato Edimes (sìproprio il famoso marchio farmaceutico che per anni ha sponsorizzato l’attuale Paul Mitchell nell’ultima metà del decennio di Legadue ) che attualmente militanel campionato di C Dilettanti ma che non nasconde le proprie intenzioni avendoallestito un roster di tutto rispetto : la società guidata dal presidente Ripa( non è uno sconosciuto, vero ? ) ha aperto la propria campagna acquisti estivafirmando nientepopodimenoche Andrea Conti , decimo uomo della Vanoli Soresina in serie A1. A ruota son arrivati due conoscenze del basket pavese come l’ alaPomenti e il factotum Cristelli (quest’ultimo titolare lo scorso anno duecategorie più su) . Altri giocatori di caratura tecnica sono il gaucho Pose Rossi (play di esperienza per la categoria) , Benevelli e l’ultimo arrivato Marsili (da Veroli ). Ha lasciato la compagine di via Rasori Mascherpa , un giovane molto interessante che però si è scontrato coi senatori dellospogliatoio e ha rescisso il contratto accasandosi a Bergamo.
Certamente sulla carta tra le più accreditate per fare ilsalto di categoria la formazione pavese è parsa però un passo indietro aTortona (che ha assestato alla stessa due “scoppole” col trentello rifilato in Piemonte e il -25 a domicilio) che sarà la formazione con la quale si giocheràla promozione fino all’ultimo (ricordiamo non ci son salti diretti di categoriama passa la squadra che avrà la meglio dopo i play off)).
Sicuramente per la formazione pavese ci sarà da lavoraremolto per colmare il gap tecnico-atletico che la separa dalla squadraalessandrina ( dove milita un altro pavese , quel Quaroni tanto agognato dallapiazza pavese quanto micidiale quando si trova contro le compagini della sua città) ma , magari con qualche ulteriore rinforzo , l’impresa sembra alla portata dei ragazzi di coach Sacchi.
Dopo aver descritto questa piccola-grande realtà cittadinanon resta che fare un elogio a quella che tuttora è ancora la prima squadra(anche perché milita nella terza serie nazionale) cioè la Paul Mitchell : iragazzi di coach Baldiraghi anche quest’anno stanno sovvertendo i pronostici di inizio stagione e si son resi protagonisti di vere e proprie imprese sportive (come il ventello rifilato a Trieste domenica scorsa- squadra di vertice nella categoria- allenata dall’ex ducale Dalmasson) che li mantengono a galla nel girone più duro di tutta la A dilettanti( tra l’altro mi si permetta di fare un appunto alla cervellotica suddivisionedelle squadre della lega stessa : si è voluto copiare il modello NBA creando più scompiglio che beneficio esquilibrando i valori tecnici) e che ora come ora li farebbe salvare senzaricorrere al barrage dei play out (siamo a pari punti con Lago Maggiore ma in virtù dello scontro diretto favorevole saremmo avvantaggiati ora come ora).Contro la stessa “ex-Castelletto Ticino “ sarà disputata domenica la gara forsepiù importante e decisiva dell’anno nella prossima giornata di campionato.
L’auspicio , da appassionato e tifoso delle squadre dellamia città , sarebbe quello di vedere un’unica formazione di pallacanestro versola quale siano profusi tutti gli sforzi economici e che possa finalmentetornare a calcare i parquet che le spettano ( in fondo ci sono o sono state)formazioni in Legadue (come Sant’Antimo , Ostuni , San Severo , Roseto ecc ) emagari tentare di compiere quei progressi tali per cui la massima serie non siapiù un ‘utopia ( è ormai quasi vent’anni- dai tempi del grande Oscar Schmidt-che a Pavia manca) ma una categoria raggiungibile. Facendo invece unragionamento attinente alla realtà sappiamo che ,a causa dei numerosi dissiditra gli uomini componenti le rispettive dirigenze , la prospettiva “fusione”resterà un sogno da custodire gelosamente nel cassetto e quindi non ci restache sognare un derby che riporterebbe migliaia di persone al palazzetto e chefarebbe riassaporare le giuste gioie a una città che vive e ha sempre vissutodi pallacanestro .

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