di Luca Ngoi
Dopo la sorprendente sconfitta a Golden State causata dal "raptus" di un infuocato Nate Robinson arriva la seconda sconfitta di fila per i Miami Heat di Lebron James, che sbaglia tre liberi su sei nel finale regalando di fatto la vittoria ai Clippers, che in questo modo si rigenerano dopo qualche gara poco convincente. A Salt Lake City invece servono 40 punti di Kobe Bryant e un overtime ai Lakers per continuare la striscia di vittorie, così come prosegue il magic moment dei Dallas Mavericks che hanno la meglio anche sui Boston Celtics sempre più in crisi. Nelle altre gare da segnalare la vittoria di New York su Philadelphia, di Orlando su Portland, di Denver (con leggero infortunio di Gallinari) su New Jersey, il primo successo in trasferta dei Kings ai danni dei Raptors di Andrea Bargnani (anche per lui infortunio ma leggermente più serio); prosegue poi la marcia dei Thunder a spese degli Hornets di Belinelli (10 punti per l'italiano), si riprendono gli Spurs contro i Rockets, mentre Indiana regola Atlanta e infine Chicago mantiene la vetta ad Est in un facile confronto con Washington. Dopo aver velocemente visto i risultati della notte come al solito ecco a voi tops e flops della Lega.
TOP: CHRIS PAUL. Nel primo vero successo importante dei Clippers c'è eccome la sua firma: 27 punti e 11 assist per il play ex new Orleans che sforna la prima gara veramente convincente di questa stagione e come al solito serve i vari Blake Griffin e DeAndre Jordan con una precisione geometrica. Probabilmente quello che serviva ai "velieri" era un leader in cabina di regia, e lui non lo era mai stato prima di questa partita, che avendo rivelato un successo così importante potrebbe definitivamente rilanciare lui e la squadra. Solo questione di tempo?
FLOP: BOSTON CELTICS. Dallas poteva essere l'occasione di far vedere a tutti che i biancoverdi ci sono ancora, e invece è arrivato il quinto stop stagionale, che per la squadra di coach Rivers significa anche record sotto il 50 percento di vittorie (4-5). Eppure questa volta Kevin Garnett e compagni hanno lottato fino all'ultimo secondo, guidati anche dai canestri di un Pierce troppo discontinuo per essere vero: canestri comunque non sufficienti a salvare una Boston che pare sempre più in un anno di transizione che preluda ad una rifondazione seria e cospicua.
LA SORPRESA: ISAIAH THOMAS. Non è la prima volta che troviamo il nome di questo ragazzo appena uscito dall'università di Washington nei nostri riassunti delle notti NBA, eppure non possiamo che inserirlo in questa categoria. Ai Kings manca il miglior realizzatore: Marcus Thornton, e allora si alza dalla panchina il rookie dal nome e cognome eccellente (ma senza parentela) per scrivere a referto 20 punti che sono una sorpresa fino a un certo punto visto che era noto che sapesse segnare, ma soprattutto 6 assist decisivi nella prima vittoria in trasferta dei ragazzi di coach Smart. Mancherà pure Marcus Thornton, ma di sicuro la coperta non è corta.
SARANNO FAMOSI: JOSH HARRELSON. Di Iman Shumpert vi abbiamo raccontato più e più volte, ma questa volta è l'altro rookie a far sorridere New York. Josh Harrelson infatti è il classico ragazzo bianco, poco dotato atleticamente ma dotato di una grandissima sostanza e in grado di svolgere in maniera eccellente il lavoro sporco, cosa che finora aveva sempre fatto per i Knicks concentrando il suo utilizzo in pochi minuti e stando sempre fuori dalle luci dei riflettori. Nell'ultima notte invece per lui sono arrivati 13 punti in 23 minuti che non possono che far contento tutto lo staff tecnico newyorchese, che finalmente potrebbe aver trovato in lui il lavoratore umile che si sporca le mani tanto agognato, ed appare ormai chiaro che sono le nuove leve (Shumpert e adesso anche Harrelson) a fare la differenza per questi nuovi, ispiratissimi Knicks.
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