domenica 8 gennaio 2012

NBA Regular Season Day 14; italiani belli ma perdenti, Durant tiene a galla i Thunder,

di Luca Ngoi


Due settimane di NBA e le emozioni che la Lega ci ha regalato sono già innumerevoli. Nell'ultima notte sono state superlative le prestazioni di due dei nostri portacolori (Gallinari e Bargnani) nonostante le due sconfitte, ma abbiamo anche assistito all'ennesimo show di Kevin Durant, mentre i Knicks tornano a vincere e a pareggiare il proprio record vinte-perse (ora 4-4), così come Dallas e i Clippers che piegano le resistenze degli Hornets (solo 3 punti per Belinelli) e dei Bucks. Cade invece Chicago, forse stanca per il back to back, che si arrende a degli scatenati Atlanta Hawks sempre più solidi e in grado di lottare per un posto ai playoff ad Est.
Detto ciò bando alle ciance e andiamo a scoprire come sempre i buoni e i cattivi di questa serata.

TOP: KEVIN DURANT E DANILO GALLINARI. Il primo vince e l'altro perde, ma i due sono accomunati da una cosa: l'avere in mano la squadra per cui giocano. Le prestazioni del Gallo ormai stanno convincendo tutti a Denver che possa davvero essere il leader in campo della franchigia del Colorado; nella notte per lui sono arrivati 31 punti (massimo in carriera pareggiato per la seconda volta), segnati nelle maniere più diverse, e anche se i suoi Nuggets hanno perso (117-121 contro gli Spurs) George Karl non può essere arrabbiato perchè ha forse trovato il punto di riferimento che serviva ai suoi. Per Durant invece sembra di ripetere sempre le stesse cose: anche contro i Rockets i suoi Thunder soffrono per quasi tutta la partita, sono sempre dietro a inseguire, poi arriva lui e la risolve nel finale con un jumper mortifero. Nulla di meglio per una squadra sembrata un po' in debito di ossigeno nelle ultime gare: sapere di poter contare su una sicurezza del genere negli ultimi secondi di partita è uno dei motivi per cui potranno fare molta strada anche nella post season.

FLOP: TORONTO RAPTORS. O meglio: i Toronto Raptors senza Andrea Bargnani. Già, perchè il lungo italiano è l'unico a salvarsi tra i canadesi, mettendo a segno la prima doppia doppia stagionale (21 punti e 11 rimbalzi), ma il resto della squadra è totalmente assente, segna la miseria di 41 punti complessivi  e subisce un bel -35 di scarto finale a Philadelphia. Coach Dwane Casey voleva, così come coach Triano in precedenza, che la sua fosse una squadra principalmente difensiva, ma non penso che questo escludesse la presenza di un attacco credibile.

LA SORPRESA: DANNY GREEN. In contumacia Manu Ginobili la rotazione degli esterni degli Spurs si allarga naturalmente e lui è uno di quelli a trarne maggior beneficio. Nella gara interna contro Denver per il prodotto di North Carolina arriva il massimo in carriera: 24 punti calati in un contesto di squadra davvero ammirevole per cui la distribuzione dei punti stessi, unita ad un attacco più fluido lo avvantaggia permettendogli di sfruttare un tiro sul quale nessuno ha mai dubitato. L'anno scorso il sistema Popovich ha messo sulla mappa NBA uno che aveva solo giocato in Europa come Gary Neal, ma quest'anno potrebbe toccare a lui.

SARANNO FAMOSI: BRANDON KNIGHT. I Pistons perdono, e fin qui la novità non c'è, ma quello che fa specie è il rookie scelto alla numero 7 nell'ultimo draft. L'ex Kentucky infatti prende in mano la squadra e segna 19 punti con 6 rimbalzi (mai pochi per una guardia) e 4 assist. Fino a questo momento le prestazioni del playmaker che ha "rubato" il numero di Ben Gordon sono state molto altalenanti, ma forse gli serviva solo qualche gara di ambientamento prima di spiccare realmente il volo. La stagione così concentrata non può aiutare i rookie, ma lui è un duro, e questo può essere un nuovo inizio.

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