giovedì 19 gennaio 2012

Matchups: Gianmaria Vacirca

intervista realizzata da Luca Ngoi


È stato giornalista (per la “nostra” Provincia Pavese tra le altre testate), addetto stampa di squadre di basket, osservatore e dirigente, comunque sempre appassionato della palla a spicchi. Una passione che non muore mai per Gianmaria Vacirca, ex General Manager di Montegranaro e di un’edizione elettrizzante di Capo d’Orlando, dove ebbe ai suoi ordini un certo Gianmarco Pozzecco. La nostra rubrica Matchups lo ha contattato per un’intervista in cui si racconta a 360 gradi e ci mette a disposizione una parte della sua sconfinata sapienza cestistica.

La sua ultima esperienza professionale è stata a Montegranaro. Come giudica i progressi della squadra di Giorgio Valli?
Valli ha dato un'impronta alla squadra molto interessante, dando grande attenzione all aspetto difensivo, un po come sta facendo il mio amico Attilio Caja a Cremona. La Sutor può mettere in difficoltà chiunque e togliersi delle belle soddisfazioni.

Cosa è andato storto in questa sua ultima esperienza?
E' stata molto breve perchè è durata solo un mese. Le mie dimissioni e l'esonero di Drucker hanno permesso alla società di fare un reset abbastanza presto, considerata l'insoddisfazione per il rendimento della squadra. Probabilmente ho date per scontate troppe cose, avrei dovuto dare un supporto diverso e dei consigli migliori al coach, senz'altro era giusto che la società voltasse pagina tornando a un manager molto più operativo sul campo. È ' comunque stata per me un'esperienza meravigliosa e straordinaria, soprattutto nella stagione delle 10 vittorie consecutive con Frates in panchina.

Parlando di campionato italiano come giudica il calo di Siena rispetto agli ultimi anni? È il Montepaschi ad essersi indebolito o sono le altre ad essersi rafforzate?
Il Montepaschi ha un piccolo calo fisiologico, ma è sempre prima in classifica, avanti in Coppa e con l'infermeria più al lavoro del solito. Bravissimi sempre.

L’argomento Siena ci porta a Simone Pianigiani, allenatore della nostra Nazionale. Quali sono secondo lei le prospettive azzurre per la prossima estate?

Le prospettive della Nazionale sono molto interessanti e ci sono dei giocatori giovani che possono fare bene. Il mio idolo è DeNicolao, una più che valida opzione per il ruolo di playmaker.

Si parla tanto di riforma dei campionati e qualcosa è stato fatto a livello di serie minori con la riforma della ex A Dilettanti (ora DNA). Come giudica questa nuova formula un po' sul modello americano?
A me piace molto. Ed è pure divertente. A me piace l'idea di una sola lega professionistica e di una lega di sviluppo dilettantistico, dedicato ai giovani italiani. Ma ci sono persone ben più preparate di me che possono trovare la soluzione giusta, ma che sia in tempi rapidi.

Lei ha un’esperienza personale che la lega al coach della “nostra” Pallacanestro Pavia, Pat Baldiraghi. Fu infatti proprio lei ad assegnargli questo nickname: le va di raccontarci come andarono le cose in quell’occasione?
Che ricordi! Lavoravo alla Provincia Pavese, per me una esperienza lunga e piena di emozioni, e mi venne affidato dal caposervizio Stefano Pallaroni un pezzo sulla vittoria all'esordio della Longobardos allenata da Baldiraghi. Era una squadra di giovanissimi, capace di vincere all’ esordio in campionato contro un avversario ben più quotato...e celebrai quel colpo accostando il coach a Pat Riley. A saperlo, avrei dovuto chiedere i diritti d'autore....

Spostiamoci negli USA adesso. Come General Manager ha visto e continua a visionare talenti di college e non solo: qualche consiglio per gli acquisti per le squadre del nostro campionato?
Il mio giocatore preferito è Robbie Hummel di Purdue. Tra i playmakers ci metto Damier Pitts di Marshall e Jorge Gutierrez di California. Tra le guardie Johnson Odom di Marquette e Chris Johnson di Dayton. Nelle ali Rakim Sanders di Fairfield, anche perche' è ben allenato dal mio amico Sidney Johnson. John Shurna da Northwestern è uno dei miei idoli. Per i lunghi...occhio a Greg Mangano che può prendere il passaporto, poi Robert Sacre di Gonzaga, Tyler Zeller da North Carolina e un altermativo Kyle O'Quinn da Norfolk.

Quali sono i campionati che a suo parere sfornano i talenti migliori?
Seguo Tanto Francia, Belgio, Turchia e Germania.

In questo senso come giudica l’importanza di una lega come la D-League? È veramente affidabile prendere un giocatore da quel campionato?
Nella D-League bisogna essere bravi a leggerci dentro. Non credo che i giocatori accumulino buone abitudini e in tanti stanno li solo per aspettare l occasione della chiamata dalla Nba. L'esperienza europea sarebbe preferibile, ma ai sogni...non si comanda...

Quali sono i prospetti più interessanti che ha visionato quest’anno?
Seguo tanto il College Basket, che è una vera passione, e penso di poter far valere la risposta di cui sopra. In giro per l'Europa ci sono tanti buoni giocatori: mi piace molto il lungo di Parigi Lamont Hamilton, che è in scadenza di contratto. E in Germania Bobby Brown sta tornando sui suoi livelli dopo un anno luci e ombre all'Aris. In Legadue mi entusiasmano Renfroe e Freeman.

Parlando di prospetti, chi potrebbe essere la cosiddetta "steal" del prossimo Draft NBA?
Mi piacerebbe che una steal nel Draft possa essere Tornike Shengelia, se non altro perchè due anni fa doveva essere con me, salvo poi scoprire l'inghippo e un suo cambio di "umore" al riguardo.Non so quale possa essere la sua dimensione in NBA, ma sono un grande tifoso di Alex Oriakhi di UConn.

Quali sono i pregi e i difetti della vita da General Manager ed osservatore? È un ruolo forse un po’ troppo sottovalutato…
Quello del General Manager è un ruolo diverso da realtà a realtà. Dipende molto da quali sono le priorità della società, ragion per cui il ruolo va interpretato secondo le "necessità" del Club di appartenenza. Ci sono dirigenti più vicini alla parte tecnica, dirigenti più vicini all'area marketing e reperimento delle risorse e pure dirigenti chiamati a fare entrambi i ruoli, oppure relegati a fare i "passacarte". Diciamo che è un mondo molto vario, con poco ricambio perchè il nostro sistema non ama più "formare" come una volta. Ho avuto la fortuna di fare più cose in tutti questi anni e di aver avuto dei collaboratori eccezionali cresciuti in "casa", divenuti vere e proprie risorse per il club.

Ci può raccontare l’esperienza della sua Upea Capo d’Orlando? Quell’anno riuscì a mettere insieme una squadra dal grande talento guidata da un Gianmarco Pozzecco ancora ispiratissimo…
A Capo d'Orlando tutti abbiamo vissuto una stagione esaltante. Ancora oggi Pozzecco la definisce la più bella della sua vita, e non è un caso. Lui ci venne regalato dal Presidente Sindoni, poi con un bel lavoro di gruppo fummo bravi a pescare il resto: penso a Diener, Slay, Howell, Wallace, poi Mejia e Beck, Ndoja e Bruttini tra gli Italiani, ragazzi che stanno facendo benissimo da anni. Ma era buona anche la squadra della stagione successiva, poi non iscritta al campionato: penso a Diener, Brunner e Caner Medley. Peccato: sarebbe stato fantastico andare a giocare a Mosca contro il Kimkhi.

Tra le tante cose che fa cura anche un blog che si chiama Basketkitchen. Come è nata l’unione basket-cucina?
Basketkitchen.com è un divertimento unico. Ho la mail piena di contributi ancora da pubblicare, perchè è vero che siamo gente di basket, ma è anche vero che i piaceri della tavola sono unici. C'è che manda ricette fai da te e chi manda recensioni di ristoranti del "dopopartita": tutto bellissimo, uno spasso.

In questo periodo in cui è senza squadra si sta tenendo occupato facendo il telecronista per Eurosport, emittente ufficiale dell’Eurocup, ma ha già avuto contatti con qualche squadra per tornare in sella?
Nessun contatto, anche perchè la mia esperienza di dirigente di club si è esaurita a Montegranaro. Ci sono dei momenti nella vita e in una "carriera" in cui senti la necessità di fare altro, e sono praticamente 18 anni che tutti i miei weekend sono occupati dalla pallacanestro. Prima perchè scrivevo, poi perchè la mia palestra è stata lunga, dieci anni in serie C partendo da addetto stampa. La vita di club mi ha dato tantissime soddisfazioni, ma oggi per me ha senso prendere una strada diversa, vivere questo sport in un altro modo e allargare gli orizzonti. A Maggio partirò per un lungo tour musicale al seguito di Springsteen, ma anche dei Pearl Jam e di Tom Petty, mettendo in condivisione un'avventura on the road di 3 mesi. Una tourneè vissuta dalla parte dei fans, facendo l'inviato vecchio stampo utilizzando le nuove tecnologie e col contributo di critici musicali, scrittori, fotografi, registi, emittenti radiofoniche che abbiano voglia di sentirsi un po’ "Radiofreccia".

Concludiamo con la domanda che facciamo a tutti i nostri intervistati: un pronostico secco su NBA, Eurolega, Serie A e a questo punto anche Eurocup dato il suo ruolo di osservatore da vicino.
Sono un mago al contrario nei pronostici. Dico Siena per il campionato, Maccabi per l'Eurolega, Bulls campioni NBA, Kimkhi vincitore dell'Eurocup. Grazie e buon basket a tutti!

Ringraziamo Gianmaria Vacirca per l’estrema disponibilità e completezza nelle sue risposte e gli auguriamo il massimo per qualunque progetto abbia intenzione di intraprendere consci che dirigenti così appassionati e competenti farebbero ancora molto bene al basket nostrano.

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