lunedì 16 gennaio 2012

Matchups: Alessandro Mamoli


intervista realizzata da Claudio Pavesi

Basketzone RTP non vi fa mai mancare nulla e questa volta vi regala un'intervista con Alessandro Mamoli, giornalista di SKY Sport Italia e vera e propria enciclopedia del basket. (prima di ogni domanda e di ogni risposta ci sono le iniziali di intervistatore e intervistato)



CP: Iniziamo con l'NBA, quale pensi possa essere la squadra rivelazione dell'anno?
AM: Ora è veramente presto per dirlo anche se mi verrebbe da dire i Clippers se si considerano i loro risultati degli ultimi anni, certo che se poi si va a vedere il roster non è certo una sorpresa vederli battere squadre come i Lakers. Per adesso mi hanno colpito gli Utah Jazz che hanno un record molto positivo (7 vittorie e 4 sconfitte al momento dell'intervista), cosa che non mi sarei mai aspettato considerando i loro giocatori, poi magari mi smentiscono perdendone 8 in fila ma adesso come adesso penso che nessuno si sarebbe aspettato una tale partenza da loro.
CP: Sempre riguardo l'NBA non pensi che sia strano che i Lakers, e soprattutto Kobe, abbiano dato l'ok per fare andare via Lamar Odom senza garantire un rimpiazzo? Quindi un'altra domanda sorge spontanea, arriverà un rinforzo, per esempio Dwight Howard?
AM: Sicuramente è stata una scelta in funzione economica, i Lakers erano decisamente oltre il Salary Cap e dato che la crisi c'è anche dall'altra parte dell'Oceano Pacifico sono pochissimi quelli che possono permettersi di spendere così tanti soldi. Parlando di rimpiazzi i Lakers potrebbero migliorare solo con l'arrivo di un vero big ma ciò accadrebbe solo con uno scambio quindi in poche parole qualcuno deve anche andarsene, ovviamente Kobe non si muove di conseguenza o parte Bynum o parte Gasol
CP: Vale la pena cedere Bynum considerando la sua età e soprattutto come sta giocando recentemente?
AM: Non saprei dire se effettivamente ne vale la pena dato che Howard il meglio di sè lo da con il pick'n'roll, infatti con Chris Paul sarebbe illegale mentre i Lakers, come ho detto più volte in telecronaca, hanno il vero playmaker in Gasol e il leader è ovviamente Bryant che ama giocare a pochi metri dal canestro per cui non penso che sia il sistema migliore per Howard. Al contrario Bynum sembra molto più a suo agio in questo ambiente.
CP: Cosa ne pensi dei Wizards? Sono davvero così "scarsi"? Potrebbero fare la stessa scalata dei Thunder visto il talento e la prossima scelta al Draft?
AM: Non penso che quello dei Wizards sia un gran mix, non perchè non ci sia talento all'interno della squadra ma più che altro per una questione di testa, McGee e Blatche non sono per niente maturi oltre che abbastanza discontinui. Ci sono inoltre grossi dubbi a livello di leadership, chi è l'uomo squadra? John Wall o Nick Young? Poi bisogna definire il ruolo di Jordan Crawford, è importante o no? Non bisogna dimenticarsi che c'è anche Rashard Lewis, per qualche motivo il secondo giocatore più pagato dell'NBA e proprio per questo quando finirà il suo contratto arriverà il momento di investire ma bisognerà vedere in quanti crederanno in questo progetto. Al prossimo Draft, che io ritengo uno dei migliori degli ultimi anni, dovranno scegliere con giudizio anche se la strada da percorrere resta lunga.
CP: Sappiamo della tua (e nostra) passione per Jimmer Fredette quindi cosa ne pensi attualmente di lui in NBA? Non pensi sia capitato in una squadra di tanti giocatori come lui cioè più guardie che playmakers? Può darsi che la sua scelta al draft fosse più mediatica che tecnica?
AM: Le caratteristiche di Fredette le conosciamo e sappiamo anche del suo grande carattere ma le difficoltà che potrebbe affrontare secondo me riguardano più che altro la sua gestione. A Sacramento i leaders sono Evans e probabilmente Cousins mentre Fredette per ora è solo un complemento anche se a BYU era il leader, doveva prendersi ogni responsabilità e poteva tirare ad ogni azione da qualsiasi posizione nel campo. Ora saranno i Kings a dover decidere se sono una squadra da play-offs, e ciò vuol dire dargli meno minuti, o se sono una squadra ancora in ricostruzione e in questo caso quindi dovrebbero farlo giocare molto di più, ciò non toglie che il suo potenziale è comunque altissimo. Per quanto riguarda la scelta è paragonabile a quella di Stephen Curry, un ragazzo basso che non si sa bene se è un play o una guardia che viene da un piccolo college in cui fa 30 punti a partita, inoltre Curry era anche fisicamente più debole e più smilzo di Fredette ma ora è un gran giocatore e fa quasi 20 punti a partita quindi anche Jimmer potrebbe percorrere la stessa strada.
CP: Passiamo ora all'NCAA. Hai potuto vedere molte partite in alcuni dei più spettacolari palazzetti del mondo universitario americano, qual'è l'esperienza che ti ha colpito di più? C'è una partita in particolare che ti è rimasta impressa?
AM: E' difficile dirlo perchè in quattro anni mi sono organizzato un tour in tutti i migliori campus degli Stati Uniti e ogni singolo posto ha qualcosa che lo rende magico. Tra le mie partite preferite non posso non citare Kentucky contro Florida del 2009/10 in una Rupp Arena piena in ogni ordine di posto, una partita meravigliosa conclusasi con la vittoria dei Wildcats con un canestro allo scadere di Jodie Meeks che ha fatto letteralmente esplodere l'arena. Un'altra esperienza fantastica è stata quella al Cameron Indoor Stadium di Duke dove volevo vedere se i Cameron Crazies erano davveso così pazzi come dicono,la partita era contro i Miami Hurricanes quindi l'arena non era totalmente piena ma in compenso Duke ha vinto in rimonta quindi mi sono goduto l'impressionante tifo del Cameron mentre incitava i ragazzi di Coach K. Partite a parte però l'esperienza più bella è stata quella che ho provato in Dicembre quando sono stato accolto nel campus di Kansas, dire che sono stato trattato benissimo è dire poco, ho avuto l'opportunità di seguire gli allenamenti, di vivere a stretto contatto col coaching staff e anche di vedere le partite dalla panchina, fantastico.
CP: C'è secondo te una vera cenerentola quest'anno nonostante squadre come Creighton e Murray State siano nel ranking?
AM: Le due squadre di cui mi hai parlato possono sicuramente essere considerate cenerentole anche se sono nel ranking poi comunque bisognerà aspettare la fine dei tornei di conference per dare un vero giudizio dato che nelle conference "minori" solo chi vince la competizione può andare a giocarsi tutto nel torneo NCAA quindi Murray State potrà anche essere dodicesima nel ranking ma se per qualche motivo non vince il titolo di conference può scordarsi il torneo finale. Una potenziale cenerentola potrebbe essere anche Long Beach State che però ha avuto su di sè molte pressioni e quindi ha perso alcune partite nell'inizio di stagione ma resta comunque una squadra molto interessante.
CP: C'è un giocatore e/o una squadra che ti appassionano più di altri? Un nuovo pupillo come lo era Fredette fino all'anno scorso?
AM: Per quanto riguarda le squadre sono tante quelle che mi piacciono mentre riguardo i giocatori per ora nessuno è agli stessi livelli di Fredette ma nel suo caso non si parlava solo delle sue qualità come giocatore, era una questione di cuore, Jimmer è un tiratore pazzesco e io da giocatore ero principalmente un tiratore quindi per lui impazzivo. Ora come ora il giocatore che mi piace più di tutti in NCAA è Jeremy Lamb di UConn, penso che sia davvero una spanna sopra a tutti gli altri, di un'altra categoria, potenzialmente un' All-Star in breve tempo, l'anno scorso è cresciuto bene al fianco di Kemba Walker ma il suo ruolo era solo quello di tiratore mentre ora è il vero leader degli Huskies.
CP: Parlando di prospetti NBA chi può essere il jolly del mazzo, la sorpresa del Draft? Per esempio Liliard di Weber State e Nicholson di St. Bonaventure?
AM: I nomi che hai detto sono sicuramente interessanti ma per il resto è presto per poterlo dire, bisognerà vedere come alcuni prospetti giocheranno quando si arriverà nei momenti importanti della stagione, bisognerà valutare eventuali infortuni e poi comunque non c'è mai niente di certo, l'esempio principale è Scottie Reynolds che portò Villanova alle Final Four e poi fu rilasciato da Veroli dopo quattro partite.
CP: Per le prime scelte si parla di Drummond e Anthony Davis. Il fisico smilzo di Davis può essere un deterrente? Drummond vale davvero la prima/seconda scelta? Ha mostrato buone medie ma quasi mai è risultato particolarmente decisivo.
AM: Prestazioni a parte Davis e Drummond saranno per forza i primi a essere scelti anche perchè quando si sceglie un giocatore bisogna pensare a come sarà a cinque anni di distanza, Davis infatti è chiaramente il miglior talento in assoluto e con quella conoscenza cestistica a mio avviso sarebbe la prima scelta del Draft con qualsiasi fisico anche se molto smilzo, d'altronde un discorso simile può essere fatto anche su John Henson di North Carolina che, nonostante i pochi chili, è uno dei migliori rimbalzisti e migliori stoppatori del Draft. L'unico altro giocatore ai livelli delle due prime scelte è Jeremy Lamb che se dovesse essere scelto dopo la 4 o la 5 potrebbe seguire la strada di Wade, scelto con la numero 5 dagli Heat. Un altro che può intromettersi in questo discorso è Harrison Barnes di North Carolina, anche lui un dotato di un super talento che però bisogna ricordare non è l'unica cosa che serve per diventare una stella NBA, anche se si ha il talento di Lamb e Anthony Davis bisogna avere la testa per farlo fruttare.
CP: Jared Sullinger l'anno scorso sarebbe stato probabilmente la prima scelta assoluta al draft mentre ora probabilmente andrà almeno alla 5 ma sta causando molte preoccupazioni per i suoi continui stop, a questo punto ha fatto bene a restare a Ohio State?
AM: Secondo me ha fatto bene a restare, gli infortuni non sono nulla di grave e non preoccupano più di tanto e se ora non è più considerato la prima scelta lo si deve per prima cosa alla qualità generale del Draft che nel prossimo sarà molto più alta rispetto a quella del Draft appena passato.Quest'anno sta mostrando buoni miglioramenti ma anche qualche limite in più in alcune situazioni che l'anno scorso non si era notato più di tanto quindi essere stato la prima scelta l'anno scorso probabilmente sarebbe stata una brutta decisione dato che avrebbe mostrato questi suoi limiti solo in NBA e come unico lato positivo gli avrebbe fruttato solo qualche soldo in più rispetto a quelli che guadagnerà a partire dall'anno prossimo. A mio parere è sempre stato un po' sopravvalutato ma io stesso lo sceglierei verso la 6 o la 7, alla 10 poi è un furto, è uno di quei giocatori sicuri che sai che ti daranno sempre il loro solido apporto, probabilmente non sarà un' All-Star ma dà delle certezze, per fare un paragone finanziario Sullinger è come i titoli, è quasi impossibile perderci, magari non diventi milionario moltiplicando il fatturato infine volte come giocando in borsa o al casinò ma di sicuro non si va in perdita.
CP: Parlando di college, tra le nostre interviste abbiamo avuto anche Amedeo Della Valle di Findley Prep, quale pensi sarà il suo impatto in NCAA?
AM: Penso proprio che avrà un buon impatto poi dato che non ha ancora deciso che università frequenterà bisogna aspettare la sua scelta per fare considerazioni approfondite, poniamo il caso che scelga UCLA e poi arrivi nella sua stessa squadra anche Shabazz Muhammad ovviamente Amedeo rischia di vedere un minor minutaggio ma sono certo che farà la scelta giusta e andrà dove avrà un buon coach, un buon sistema e soprattutto la possibilità di giocare subito sin dal primo anno.
CP: Infatti queste sono le stesse cose che ci ha detto quando lo abbiamo intervistato
AM: Per questo sono fiducioso, pur non avendolo visto giocare un'infinità di volte ci ho parlato moltissimo in occasione del servizio su di lui per SKY e mi sono fatto un'idea di che persona sia e devo ammettere che sono molto fiducioso, anzi, sono convinto che diventerà come minimo un solidissimo giocatore di basket italiano e sono ancor più certo del fatto che sia lui il pezzo che manca alla nostra Nazionale non solo per la sua abilità di segnare e di tirare da fuori ma anche per la sua testa che sembra ci sia già pur essendo ancora molto giovane.
CP: Sempre nelle nostre interviste oltre a Della Valle abbiamo avuto anche Matteo Imbrò che l'anno scorso fu invitato al Jordan Classic Game con i migliori giovani al mondo. Pensi che lui e Della Valle possano arrivare in NBA? Chi Saranno i prossimi italiani in NBA? Si parla di Gentile al draft 2013.
AM: Oltre a quello che ho già detto su Amedeo non credo di poter sapere se lui e Imbrò riusciranno a raggiungere l'NBA dato che è ancora presto per dirlo, per quanto riguarda Gentile sono quasi sicuro che verrà scelto, probabilmente al secondo giro, però non so quanto interesse abbia Gentile a giocare in NBA anche se è difficile rinunciare a certi contratti che sicuramente cambiano la vita. Non voglio dire che Gentile non sia al livello NBA ma semplicemente penso che sia più adatto al gioco europeo considerando che, come ben saprai, il gioco europeo non è di "serie B" rispetto a quello NBA ma è solo diverso anche se purtroppo molti non lo hanno ancora capito. L'esempio di Rubio è perfetto, a Badalona con Fernandez giocava a duecento all'ora ed era fenomenale, poi al Barcellona e in Nazionale ha dovuto rallentare perchè erano sistemi diversi e probabilmente è risultato un po' meno brillante ma secondo molti Rubio era già un giocatore in fase calante perchè si limitavano a guardarlo in questi sistemi; ora a Minnesota con Beasley e Love gioca ancora a duecento all'ora e quelli stessi che lo accusavano di essere scoppiato sono i primi a lodarlo. Con questo esempio voglio dire che il gioco NBA è perfetto per uno come Rubio mentre Gentile mi sembra più interessato ad uno stile europeo ma quella dell'NBA è un'esperienza che gli auguro e penso gli farà bene.
CP: Come spesso chiediamo ai nostri intervistati e come facciamo sempre noi in radio è tempo di pronostici, quali sono le tue previsioni per Eurolega, NCAA e NBA?
AM: Non riesco a dirti solo il nome del vincitore di queste competizioni ma secondo me le Final Four di Eurolega se la giocano il Barcellona, il Maccabi, il CSKA e poi una squadra turca a tua scelta. In NCAA penso che nelle Final Four vedremo Kentucky, North Carolina, Syracuse e, sempre che non incontri prima una delle tre già citate, anche Uconn, attenzione però a Xavier che potrebbe essere la mina vagante del torneo. Per quanto riguarda l'NBA posso provare a indovinare al massimo le finali di conference in cui, salvo accoppiamenti inaspettati, credo vedremo i Miami Heat contro i Chicago Bulls a Est mentre a Ovest sono certo che vedremo gli Oklahoma City Thunder anche so non riesco a trovare un'avversaria quindi credo in una squadra-sorpresa nelle finali della Western Conference.


Ovviamente ringraziamo di cuore Alessandro Mamoli, una delle persone più gentili e disponibili che abbia conosciuto, gli facciamo i complimenti per tutto quello che fa e chiudiamo augurando ogni bene a lui e alla sua famiglia. Lo stesso vale per voi cari lettori e continuate a leggere il blog di Basketzone RTP per interviste sempre nuove e interessanti e per ogni notizia sul mondo del basket.

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