di Luca Ngoi
Soltanto tre gare giocate nell'ultima notte NBA, nella quale perdono i Nuggets di un Danilo Gallinari autore di 18 punti non sufficienti a placare le scorribande sotto canestro del duo Millsap-Jefferson; sempre a Ovest continuano a vincere in casa gli Spurs, questa volta ai danni dei Suns di Steve Nash e infine in quel di Detroit tornano al successo i Golden State Warriors che si impongono per 99-91 al Palace of Auburn Hills. Nonostante le sole tre gare giocate siamo in grado anche oggi di assegnare i nostri consueti premi: ecco a voi top e flop di nottata.
TOP: SAN ANTONIO SPURS. In casa è praticamente impossibile avere la meglio sulla squadra di Gregg Popovich, che contro Phoenix ritrova un Tim Duncan dominante (doppia doppia da 24 e 11 per lui) e non risente affatto della ormai consolidata assenza di Manu Ginobili, ben sostituito da un sempre più sorprendente Richard Jefferson. Ridendo e scherzando il record è di 9-4 dunque molto positivo, così come l'anno scorso quando però arrivò una sorprendente eliminazione al primo turno, ma quest'anno gli "speroni" sanno di essere all'ultima fermata della loro carriera tutti assieme e per questo sarà vietato fallire.
FLOP: DETROIT PISTONS. La partita con Golden State non era esattamente riservata ai più fini palati, ma ormai il palazzo di casa è sempre più desolatamente vuoto, un po' per la crisi e un po' perchè la squadra è probabilmente la più debole della lega e neanche contro una delle compagini più in difficoltà arriva la tanto agognata "W". I Warriors di fatto sono privi di un centro, quindi i Pistons potevano far valere il Greg Monroe in rampa di lancio (comunque 25 e 8 rimbalzi per lui), ma neanche questo ha funzionato. Tayshaun Prince è nuovamente scontento e gli unici su cui far affidamento sono ormai il già citato Monroe e il rookie Brandon Knight; per il resto dall'anno prossimo gli altri potrebbero sentirsi tutti in discussione.
LA SORPRESA: UTAH JAZZ. Vi abbiamo sempre parlato di Denver come uno dei campi più difficili da espugnare dunque l'impresa dei Jazz va registrata e sottolineata. Questa era una di quelle squadre che a inizio campionato non avremmo mai pensato potesse andare così forte, e invece i ragazzi di coach Corbin stanno mostrando di avere del carattere. Il punto di forza è chiaramente nella coppia di lunghi formata da Al Jefferson e Paul Millsap, capaci di mettere assieme 40 punti e 20 rimbalzi in due quasi ogni sera, mentre per il resto giocatori pieni di voglia come Gordon Hayward e il rookie Alec Burks garantiscono una buona dose di dinamismo. Da Salt Lake City con furore: attenti a Utah.
SARANNO FAMOSI: KAWHI LEONARD. Il rookie degli Spurs parte in quintetto contro Phoenix e ripaga la fiducia di coach Pop sfornando una solida prova da 12 punti e 8 rimbalzi nel ruolo di guardia, cosa che non era affatto al college di San Diego State, dove era se mai un'ala piccola che in alcuni momenti poteva giocare anche da numero 4. San Antonio è un ambiente tranquillo per un giocatore al primo anno perchè tutti i riflettori di tifosi e stampa sono sempre puntati sui soliti noti, dunque crescere per un giovane diventa molto più facile ed ogni prestazione positiva, come quella dell'ultima notte, viene spesso rilevata a gran voce. Quando Indiana l'ha scambiato la notte del draft per ottenere George Hill eravamo un po' scettici che potesse rivelarsi mostrando buone cose e invece il ragazzo sta dimostrando di valere eccome, anche se i frutti del suo potenziale li vedremo completamente tra due o tre anni.
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