di Luca Policastro
Voglio dedicare il mio ormai consueto pezzo settimanale a un
campione che all’anagrafe fa Tracy Lamar McGrady jr : questo ragazzo , classe
79 , è tanto pieno di talento quanto fragile tipo un cristallo Swarowski ; tanto per gradire, è stato uno dei primi a
passare direttamente dalla high school all’NBA (viene da Mt. Zion Christian
Academy) dove venne scelto dai Raptors ; almeno inizialmente era conosciuto per
essere cugino alla lontana con Vincredible, Vince Carter , ma ben presto si
scrolla di dosso questa etichetta per via delle memorabili gesta sui parquet di
tutta America.
Tutto il suo infinito talento si è messo meglio in mostra in
quel di Orlando dove il ragazzo volle vigorosamente andare per vestire la
maglia numero 1 appartenuto al suo idolo Penny Hardaway : già nel primo anno
vince il premio di giocatore “più migliorato” e finisce all’All star Game ; un
paio di stagioni più tardi è stato miglior realizzatore della lega con la
bellezza di 32,1 punti a partita. Che il ragazzo il fondo della retina lo veda spesso
è stato confermato l’anno dopo dove si conferma best –scorer con soli 28 punti
di media partita(con un top di 62 contro i Washington Wizards) ; nonostante
queste incredibili cifre il record dei Magic non era molto lusinghiero e spesso
TMac è stato accusato di impegnarsi poco
( qui prende anche il soprannome “The Big Sleep” per via della sua
espressione sonnolenta e della incredibile capacità di addormentarsi in ogni
dove).
Molto presto i rapporti col GM si deteriorarono e nella
stagione 2004/05 finisce in Texas, precisamente a Houston insieme a Juwan
Howard in cambio di Steve Franchise Francis
che invece fa la
tratta opposta ; quell’anno si è reso protagonista di una vera e propria
impresa sportiva quando ribalta 11 punti di svantaggio agli Spurs
segnandogliene 13 negli
ultimi 35 secondi di partita (ricordo come fossero ieri i
commenti increduli di quegli istanti del duo Tranquillo – Buffa) . Nonostante
cifre da capogiro anche in quel di Houston le critiche si sprecano perché non
riesce mai a portare i biancorossi oltre il primo turno playoff (addirittura
nell’anno in cui lui è infortunato la squadra arriva al secondo turno , apriti
cielo).
Una costante della carriera di Tmac son gli infortuni che ma
l’hanno abbandonato e che ne hanno limitato le incredibili potenzialità : prima
frequenti problemi alla schiena (con le siringate che erano all’ordine del
giorno solo per poter tirare ) quindi problemi a entrambe le ginocchia
(operazione a ginocchio sinistro che gli fa perdere gran parte del 2009 ).
La stagione 2009/10 è costellata da numerosi altri problemi
fisici così a Febbraio è spedito nella Grande Mela dove è allenato da D’Antoni
che subito gli dimostra fiducia (ripagata da iniziali buone prestazioni) e
vuole provarlo come Play : ben presto l’idillio si spezza e TMac (che era il
giocatore NBA più pagato) finisce free agent in estate : gli viene offerta una
possibilità ma gli introiti calano esponenzialmente ai Detroit Pistons : qui
infatti si deve accontentare del minimo salariale ma spera di rimettersi in
sesto dal preparatore atletico che ha curato anche un All Star quale Antonio Mc
Dyess anch’egli martoriato dagli infortuni.
L’ultima squadra in ordine di tempo che dà fiducia a TMac
(che tra l’altro ha scollinato i trent’anni da un po’ ) son i Falchi di Atlanta
: anche qui firma il consueto annuale al minimo salariale ma sembra che almeno
gli acciacchi fisici lo mollino un attimo . Infatti le prime partite di regular
season son decisamente buone ma è qualche giorno fa che il campione ha
sfoderato l’ennesima perla della sua carriera : sul parquet della squadra più
in forma del momento e reduce da un filotto di 5 partite consecutive ,i Miami
Heat , TMac mette a referto 13 punti (11 nell’ultimo periodo)conditi da 5
rimbalzi e 4 assist (il massimo dal
novembre 2008 ) e porta i suoi Hawks a una vittoria alla vigilia quantomeno
insperata. Ecco le dichiarazioni del redivivo TMac a fine partita :”Per me è
stato molto importante battere la squadra di LeBron e Wade contro i quali
peraltro è facile trovare le giuste motivazioni” e “Finalmente posso dichiarare
di sentirmi in forma dopo l’infortunio al ginocchio” : insomma sembra proprio
che per il ragazzo di Barlow la 15sima stagione NBA consecutiva sia iniziata
sotto i migliori auspici.
Personalmente non posso che essere entusiasta per la
rinascita di TMac che similmente alla fenice è rinato dalle proprie ceneri :
bisogna rendere gli onori a un ragazzo che ha avuto tantissima sfortuna nella
sua carriera cestistica ; senza questa cattiva compagnia probabilmente staremmo
parlando di un giocatore molto più incisivo e vincente di quello che è adesso.
Nota a margine a sua parziale discolpa : non ha mai giocato con giocatori alla
sua altezza (se escludiamo un Grant Hill che ai tempi di Orlando era più
infortunato di lui-il che è tutto dire- e Yao Ming , che tra l’altro adesso si
gode la sua Cina da ritirato col contratto da nababbo) .
Se quindi si tenesse conto di tutte queste variabili
sicuramente influenti si potrebbe vedere la carriera di Mc Grady sotto una
lente diversa : è facilissimo accanirsi su di lui (non solo non ha al dito
manco un anello ma non ha mai superato un turno di Playoff) però così facendo si dimenticano le sue
giocate, i crossover, le entrate al ferro come ridere, la mano da cecchino , le
scollinate oltre il ferro..
Concedetemi di trascrivere il virgolettato di uno che
,nonostante tutto quello che ha vinto come allenatore, a sentirlo parlare di
basket si rabbrividisce : “ tra Mc Grady e Josh Howard (avessi detto… avvistato
nei pressi delle Montagne Rocciose in mezzo ai Mormoni in quel di Salt Lake
City) sicuramente mi tengo il secondo”. Ah,se ancora non avete capito chi è il
solone in questione vi do un paio di indizi
: faceva la pubblicità del The Lipton e commenta le partite su una nota
rete televisiva con uno che ne capisce ancora meno di lui.
Luca Policastro
PS : Auguri di un fortunato 2012 a tutti i lettori del Blog
di BasketZone .
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