lunedì 9 gennaio 2012

NBA Regular Season Day 15; Pau vince il derby dei Gasol, chi può fermare i Thunder?

di Luca Ngoi


Quindicesima notte di NBA basketball nella domenica americana in cui Pau Gasol ha la meglio sul fratello Marc in Lakers-Grizzlies, mentre gli Oklahoma City Thunder di Kevin Durant proseguono la loro marcia incontrastata battendo anche i San Antonio Spurs. Nelle altre gare di giornata vincono i Magic sui nuovi Kings di Keith Smart, così come i Suns sui Bucks e i T-Wolves del solito scatenato Kevin Love sui Wizards. Ma come al solito andiamo ad assegnare i buoni e i cattivi dell'ultima nottata di basket a stelle e strisce.

TOP: OKLAHOMA CITY THUNDER. Niente di nuovo sotto il sole. La squadra guidata da Kevin Durant continua a vincere e lo fa anche contro una compagine in grande forma come gli Spurs, che anche senza Ginobili avevano intrapreso una bella striscia positiva, subito stroncata ad OKC. Basta anche un Durant "normale", da 21 punti e 10 rimbalzi per risolvere la pratica, e se anche l'infortunio di Eric Maynor viene superato senza apparenti preoccupazioni allora si può capire come questa possa essere una contender fino alla fine.

FLOP: WASHINGTON WIZARDS. Anche qui di nuovo c'è poco. La squadra allenata da coach Flip Saunders non riesce ad ingranare la marcia, nonostante possa contare su elementi giovani e rampanti come i vari John Wall, Jordan Crawford e Nick Young, tutte guardie con miriadi di punti nelle mani. La squadra è ancora a secco di vittorie e sembra che nulla possa riuscire a mutare una situazione che pare ormai disperata. Probabilmente serve un innesto importante per il settore lunghi, che pure annovera tra le sue fila gente come Andray Blatche e l'altro giovane JaVale McGee. Mistero.

LA SORPRESA: REGGIE JACKSON. Pur essendo un rookie lo inseriamo in questa categoria perchè nessuno pensava potesse avere questo impatto. Come detto i Thunder saranno privi di Eric Maynor per tutta la stagione e serviva un playmaker di riserva, e allora nessun problema: arriva il ragazzo classe '90 a risolvere la situazione con 11 punti e 4 assist uscendo dalla panchina. La sua è una storia particolare perchè è nato a Pordenone, figlio di un militare americano, ha fatto il college a Boston trascinando i suoi Eagles fino all'anno da junior dove aveva 18.2 punti a partita, insomma il ragazzo sa segnare e probabilmente Oklahoma City lo confermerà come cambio di Westbrook fino alla fine.

SARANNO FAMOSI: RICKY RUBIO E KYRIE IRVING. Uno vince (Rubio) e l'altro perde, ma l'impressione che restituiscono è identica: entrambi sembrano padroni delle rispettive squadre, seppur in modi anche in questo caso diversi. Rubio si sta sempre più ricucendo un ruolo da giocatore d'impatto: entra dalla panchina e garantisce punti e assist in quantità (nella notte 13 punti e 14 assistenze), trovandosi a meraviglia coi compagni, e in particolare con l'altro rookie Derrick Williams, mentre Irving è il titolare e dopo qualche difficoltà iniziale la sua fiducia in sè stesso come realizzatore sta crescendo: i risultati si vedono, dati i 21 punti messi a segno nella notte, ma manca ancora un contorno di squadra adeguato per lui. Menzione d'onore per Markieff Morris, rookie di Phoenix che segna 13 punti e raccoglie 10 rimbalzi contro Milwaukee: prima doppia doppia per un ragazzo che potrà arrivare davvero in alto nella NBA del futuro.

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