domenica 18 marzo 2012

L'importanza di Nick Young

di Luca Ngoi


Vedetela come vi pare, ma l'acquisto di Nick Young da parte dei Los Angeles Clippers appare tanto come il miglior colpo del mercato appena concluso. La squadra angelena, infatti, dopo essere rimasta orfana del suo miglior closer, Chauncey Billups, era alla disperata ricerca di una guardia con tanti punti nelle mani da affiancare a Chris Paul, vista l'inconsistenza nel ruolo di titolare di Randy Foye, molto più adatto nel supporting cast. I nomi fatti per rimpiazzare l'assenza dell'ex Nuggets sono stati i più disparati, da JR Smith a Ray Allen, ma Young sembra essere l'uomo giusto al momento giusto: cerchiamo di vedere il perchè.
Innanzitutto perchè è più giovane delle due alternative sopraelencate e dunque molto più futuribile per il lungo termine, anche se ha caratteristiche diverse. Smith ha più talento globale, è in grado di segnare in qualunque modo e in qualunque momento, ma l'ex Wizards è più continuo sui 40 minuti e sulle 82 (o 66 che siano) partite, mentre Allen sarebbe stato più tiratore e più esperto nei finali di partita, magari di playoff. Non per questo perà Nick Young non può diventare, a livello di esperienza, quello che già è Allen, magari proprio a cominciare dai prossimi playoff, i secondi della sua carriera dopo la toccata e fuga proprio con la maglia dei Wizards in una accesa serie contro i Cavs di Lebron. Continuando nell'analisi possiamo dire che i 16.6 punti di media del ragazzo, affiancati a Chris Paul potranno diventare comodamente 20, anche se quasi sicuramente i tiri a sua disposizione saranno meno dei 18 e passa di media che poteva prendersi con la maglia di Washington. Gli verrà richiesto di essere più efficace in meno tempo e con meno tiri, ma come detto la presenza di CP3 gli renderà le cose molto più facili, e il compito limitato alla fase realizzativa tenderà a fargli disperdere molte meno energie. La pecca più grande è la difesa, incentivata dal fatto che non è un super atleta come poteva esserlo JR Smith, dunque non essendo "geneticamente" predisposto per la propria metà campo e non avendo doti atletiche sopra la media potrà fare una discreta fatica, ma i Clippers con lui in campo potranno schierare una shooting guard pura, a differenza di quanto fatto nell'era Billups quando si giocava con due playmaker e difensivamente si potevano soffrire le squadre molto fisiche e i quintetti alti come quelli che andranno ad affrontare ai Playoff.
Insomma, per concludere questa è la grande chance di Nick Young per dimostrare di non essere un giocatore adatto solo alle piccole squadre in cui spadroneggiare, ma viceversa di essere un giocatore fatto e finito. La mentalità vincente a volte ce l'hai innata, ma la si può anche creare: è quello che stanno cercando di fare nella metà veliera di Lob City, dove si potrà anche non vincere, ma il progetto è più accattivante che mai.

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