di Claudio Pavesi
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Le Sweet Sixteen si aprono con Syracuse-Wisconsin, la numero 1 del tabellone contro la numero 4. Fin dall'inizio sono coloro che a fine primo tempo saranno i leading scorer a prendere in mano le redini della gara cioè Jared Berggren per i Badgers e Brandon Triche per gli Oranges, il primo è il solito bomber di Wisconsin, un centro con grande tiro da tre punti, il secondo invece è un po' una sorpresa vederlo come migliore realizzatore essendo più che altro un giocatore di energia, uno di quelli che costruisce il suo gioco sulle difese lontano dal pallone e sulle piccole cose di solito non segnalate sui tabellini. Nel primo tempo entrambe le squadre bilanciano bene gli attacchi, infatti segna praticamente ogni giocatore, ovviamente però non mancano alcuni picchi come i 10 punti di Berggren con due tiri da tre punti e il 100% dal campo ma anche i 9 punti a testa per la coppia di guardie di Syracuse Triche-Waters. Scoop Jardine ha qualche problema a far girare la palla come testimoniano i 2 assist di squadra dopo i primi 20 minuti di gioco. Syracuse domina però a rimbalzo grazie anche all'intervento di Baye Keita, giocatore senegalese al secondo anno con capacità irreali di salto e posizionamento. Keita torna da un infortunio che lo ha limitato a lungo e in coppia con Fair è deciso a guadagnare i minuti messi a disposizione dall'assenza di Fab Melo. In chiusura del primo parziale Syracuse raggiunge anche un vantaggio di dieci punti in parte vanificato però negli ultimi secondi di un bel primo tempo che si concluderà 33-27 per gli Oranges. A inizio secondo tempo Wisconsin è a dir poco determinata e usando il suo letale tiro da tre punti riporta la partita sulla parità a quota 40 dopo circa cinque minuti di gioco. La partita continua mantenedo l'equilibrio grazie all'esplosione di due giocatori, C.J. Fair per gli Oranges, autore alla fine di 15 punti e 7 rimbalzi, e di Jordan Taylor per Wisconsin, 17 punti e 6 assist per lui tirando con oltre il 50% da tre punti. A 40 secondi dalla fine Syracuse conduce 64 a 61 ma Wisconsin dopo un attacco abbastanza statico e brutto riesce a guadagnarsi due liberi con cui arriva a -1. Nell'azione successiva Syracuse rischia di perdere palla più di una volta ma alla riesce a guadagnare i tiri liberi con Joseph che però sbaglia malamente e regala palla a Wisconsin. In 11 secondi Wisconsin non costruisce molto e si riduce a tentare una tripla con Jordan Taylor da disanza notevole a soli 2 secondi dalla fine ma Dion Waters difenderà benissimo sul tiro che verrà sbagliato. L'ultima possibilità arriva sul rimbalzo successivo conquistato da Gasser che prova a lanciare in cielo una preghiera, purtroppo per lui non accolta. Finisce 64-63 per la squadra di Jim Boeheim, coach che con quella di oggi arriva a 48 vittorie nel Torneo NCAA diventando così il quinto coach nella storia come numero di vittorie nella competizione dopo aver superato nientemeno che coach John Wooden.
Ohio State-Cincinnati si prospetta una partita molto divertente e spumeggiante considerando lo stile di gioco dei due allenatori e la presenza di talenti come Sullinger, Craft, Deshaun Thomas e Justin Jackson. Le squadre partono forte e le giocate spettacolari non si fanno attendere come conferma l'highlight firmato Justin "Action" Jackson dopo soli 6 minuti di gioco: dopo una palla persa in attacco l'ala dei Bearcats non si demoralizza, insegue il portatore di palla e gli rifila una delle stoppate da dietro più energiche e agonisticamente cattive mai viste nella mia vita. La partita prosegue e a 7 minuti dalla fine del primo tempo Ohio State conduce 23 a 17 grazie agli incredibili 12 punti di Deshaun Thomas e al dominio a rimbalzo di Sullinger, già 7 rimbalzi per lui, 4 dei quali in attacco. All'intervallo Ohio State conduce di ben 12 punti (37-25) ma all'inizio della ripresa Cincinnati inizia a stringere le maglie della difesa e si concentra su un gioco fatto di contropiedi innescati da palle recuperate, una tattica che sembra funzionare e che in 6 minuti porta i Bearcats a chiudere un parziale di 21 a 6 decisivo per il loro primo vantaggio. Cincinnati manterrà la testa per altri quattro minuti, fino alla metà del secondo tempo quando decide di svegliarsi Aaron Craft. Il playmaker dei Buckeyes non solo cambia il ritmo offensivo della partita ma fa la differenza anche in difesa, le sue marcature sono perfette e lo portano a realizzare ben 6 palle recuperate oltre che a ricevere gli elogi di grandi allenatori come Tom Izzo di Michigan State, il guru della difesa a zona. I compagni di Craft non sono da meno e tornano a segnare come dimostrano le statistiche finali di Sullinger (23 punti e 11 rimbalzi) e di Deshaun Thomas (26 punti e 7 rimbalzi). I Buckeyes prendono il largo e Cincinnati non può fare altro osservare i continui canestri degli avversari che concluderanno la partita con il risultato di 81 a 66. Ohio State torna alle Elite Eight battendo proprio Cincy, la squadra che cinquant'anni fa gli aveva soffiato il titolo in finale per due anni consecutivi.
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