mercoledì 14 marzo 2012

Monta Ellis dice addio ai Warriors, nella Baia arrivano Steph Jackson e Andrew Bogut

di Luca Ngoi


Qualche giorno fa vi abbiamo espresso le nostre perplessità sulle tante chiacchiere e pochi fatti nel mercato NBA, ma con l'avvicinarsi ormai prossimo della fine degli scambi per le varie franchigie qualcosa si è mosso. La notizia del giorno è infatti lo scambio a cinque giocatori che ha portato Monta Ellis, Ekpe Udoh e Kwame Brown a lasciare Golden State per Milwaukee e Andrew Bogut e Stephen Jackson a compiere il percorso inverso. Prima di analizzare pro e contro di questa situazione, in attesa ovviamente di valutarla sul campo, c'è da registrare il relativo (ed è un eufemismo) malcontento dei due giocatori che vedete in foto a lasciare le rispettive squadre. Sia Ellis sia Bogut infatti non si sono detti particolarmente dispiaciuti di provare una nuova esperienza dopo anni in cui sono progressivamente diventati gli uomini franchigia di Warriors e Bucks. 
Sul piano tecnico lo scambio aggiunge ai Bucks quella presenza fisica che cercavano da anni a questa parte, dopo gli esperimenti dei vari Biedrins (ancora sul piede di partenza), Gazduric, Amundson e lo stesso Kwame Brown malamente riusciti: finalmente arriva un centro degno di questo nome, in grado di reggere fisicamente contro tutti i pari ruolo e di affiancare David Lee formando una coppia di rimbalzisti davvero niente male. Inoltre il ritorno di Stephen Jackson, già protagonista in quei famosi Warriors del "We Believe" che arrivarono miracolosamente a sconfiggere Dallas in uno degli upset più clamorosi degli ultimi dieci anni, consentirà di non soffrire particolarmente la dipartita di Ellis sotto il piano puramente realizzativo e porterà una presenza esperta e carismatica in un settore, quello delle guardie, che ha sempre richiesto la presenza del famoso "closer", l'uomo che si prende l'ultimo tiro nelle partite decisive.
Per quanto riguarda Milwaukee invece loro potranno aggiungere un realizzatore dinamico, un giocatore che sa crearsi il proprio tiro anche dal palleggio ma allo stesso tempo essere mortifero sugli scarichi di Brandon Jennings che in questo modo potrà essere sgravato dalle responsabilità offensive e concentrarsi maggiormente sulla regia (staremo a vedere se tutto ciò significherà più o meno palle perse per lui); oltre all'ormai ex Golden State i Bucks vanno ad acquisire un lungo molto futuribile e in netta fase ascendente come Ekpe Udoh, autore di diverse prove positive in quintetto con i Warriors quest'anno e che in un ambiente favorevole ai giovani come quello del Wisconsin potrà dire la sua. Su Kwame Brown il giudizio non è eccessivamente negativo poichè nonostante un contratto totalmente immeritato da 7 milioni di dollari la sua durata lo porterà a scadere il 30 Giugno, momento in cui i Bucks potranno liberarsene senza problemi e rimpianti visto che crediamo che non sarà certo l'ennesima squadra nella sua carriera a portargli un qualsivoglia riscatto tecnico.
Come al solito al campo l'ardua sentenza per stabilire chi ci avrà visto giusto in questo primo scambio del mercato NBA, ma all'apparenza nessuna delle due squadre ci ha eccessivamente guadagnato o perso: la classica trade da "vissero tutti felici e contenti".

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