di Claudio Pavesi
In queste ultime settime lo sport americano è stato messo pericolosamente sotto accusa per gli eclatanti casi di molestie sessuali da parte di allenatori nei confronti di ragazzi ancora minorenni in qualche modo relazionati con la squadra di appartenenza come è successo nel football NCAA con coach Sandusky, defensive coordinator a Penn State, o come nel basket NCAA con Bernie Fine, assistente a Syracuse. Purtroppo queste notizie sbarcano ora anche in NBA, più precisamente a Golden State dove troviamo il diretto interessato cioè Monta Ellis. Ok è vero, il caso di Monta Ellis non riguarda giovani ragazzi minorenni per nostra fortuna ma è comunque il primo caso di natura sessuale che riguarda un giocatore NBA dopo l'arcinota vicenda Bryant avvenuta nel lontano 2003 ma cerchiamo di fare ordine.
Erika Ross Smith ha denunciato Monta Ellis e i Warriors per molestie sessuali sul posto di lavoro che si sarebbero svolte dal novembre 2010 al gennaio 2011 quando la Ross Smith lavorava come membro dell'ufficio stampa della franchigia californiana. La Ross Smith ha dichiarato che, di punto in bianco, dal novembre 2010 ha iniziato a ricevere dozzine di messaggi giornalieri anche alle ore più improbabili in cui Monta Ellis le avrebbe fatto parecchi apprezzamenti e proposte sessuali, a cui vanno aggiunti altri messaggi in cui il giocatore sosteneva di volere stare con lei ad ogni costo benchè fosse sposato e con un figlio fino ad arrivare agli ultimi MMS in cui la Ross Smith si è vista ricevere anche foto degli attributi del giocatore. Purtroppo per Monta Ellis, la Ross Smith non provava per lui gli stessi sentimenti tanto che le poche volte che rispondeva ai messaggi erano per dirgli di smettere di assillarla ma evidentemente il ragazzo ha la testa dura perchè è andato avanti imperterrito nella sua opera fino al gennaio 2011 quando ha smesso di mandare messaggi per un solo motivo: la moglie che, venuta a conoscenza di tutto, ha imposto al marito di smetterla e alla società di allontanare la Ross Smith, cosa che è effettivamente avvenuta. La società ha cercato di giustificare il licenziamento sostenendo che quella in atto era una relazione tra due colleghi di lavoro e che, essendo una cosa non accettabile, l'unica soluzione era allontanare una delle parti cioè la Ross Smith che, al contrario, sostiene che il suo licenziamento sia stato solo un modo per "coprire" i commenti e i comportamenti di Monta Ellis. Nelle prossime settimane verranno resi pubblici tutti i messaggi di Monta Ellis e il giudice vedrà se portare avanti questa causa o meno.
Indipendentemente da come si concluderà la questione una domanda sorge spontanea, è questo il comportamento di un uomo-franchigia NBA? Ma soprattutto, è questo il comportamento di un uomo di 26 anni per di più padre di famiglia?
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