giovedì 22 dicembre 2011

Milano, al Pionir è impresa, tre italiane alle Top 16

di Luca Ngoi


Impresa doveva essere ed impresa è stata. Dopo la brutta partita casalinga contro Madrid il destino dell'Emporio Armani doveva passare da due vittorie, quelle contro Charleroi (data quasi per scontata) e quella, nettamente più difficile, al Pionir contro il Partizan. L'Arena già stracolma alcune ore prima della partita poteva incutere un qual certo timore, e invece i ragazzi di coach Scariolo sono stati bravi a rimanere in partita per 38 minuti, facendosi superare più volte e stancando così un Partizan fisico, intenso e voglioso ma poco concreto quando contava. Milano si conferma dunque molto più unita e compatta dalla dipartita del Gallo, e mette a segno la quarta vittoria consecutiva tra campionato e coppa, e questa volta non si può neanche addurre la scusante dell'avversario di poco valore. Per l'Olimpia quindi un'ottima prova di squadra, che tutta insieme maschera le permanenti difficoltà del solito Nicholas, ancora a poco agio nel ruolo di costruttore poco finalizzatore, ma per uno che scende ce n'è uno che sale per le Scarpette Rosse: si rivede infatti ad ottimi livelli un Omar Cook da 17 punti e 6 assist, solido e decisivo proprio nel momento del bisogno, cosa che fino ad ora non era mai riuscito ad essere, neanche ripensando alla vittoria contro Siena, e invece oggi il playmaker di passaporto montenegrino si è dimostrato quanto mai preciso, sulla falsariga di un Hairston nuovamente ai livelli da top europeo, il giocatore perfetto al momento giusto, completo in tutte le fasi del gioco e capace di farsi sentire nelle fasi cruciali della partita. 
Questo giovedì di Eurolega segnava però anche l'esordio di Alessandro Gentile nel mondo dei grandi, il debutto con la sua nuova squadra che lo ha visto scendere in campo per 11:09 minuti senza segnare neanche un punto ma prendendosi due tiri (entrambi da due), che confermano l'assenza di timidezza nel ragazzo, che non potrà necessariamente essere leader e stella da subito ma è progettato e destinato per esserlo in un futuro non troppo lontano. Il corpo, la mente e le mani sono da NBA sicura, ma ne abbiamo visti e sentiti troppi di talenti (non solo italiani) attesi da un florido futuro oltreoceano tradire clamorosamente perchè caricati di eccessive aspettative, quindi limitiamoci a descrivere il presente, nel quale Gentile è un giocatore da rotazione, il famoso role player che non ti fa vincere un titolo da solo, ma che avere o non avere può fare la differenza nella conquista del titolo stesso. 
La notizia della serata è comunque che l'Italia può vantare tre squadre su tre alle Top 16 della maggiore competizione continentale per club (che sommate alle altre tre in Champions League fanno 6 su 6 nelle due competizioni sportive più seguite in Europa, mica male), il che non accadeva da diverso tempo e che riconsegna lustro al movimento cestistico del nostro Paese, in attesa delle qualificazioni europee di questa estate, durante la quale la nazionale dei nuovi fenomeni Gentile e Aradori (ieri decisivo nella pur inutile partita di Siena in Polonia), abbinati ai Big Three della NBA cercherà di proseguire il magic moment dello sport tricolore.

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