giovedì 29 dicembre 2011

In punta di penna. Pronostici di fine anno

di Luca Policastro


Dopo mesi di spasmodica attesa e Lock out paventato e mai , per fortuna, realizzato è finalmente cominciata la stagione NBA , ovvero il  Nirvana per ogni appassionato della palla a spicchi ;  questo pezzo vuole essere un riassunto delle opinioni del sottoscritto circa i destini della stagione regolare 2011/2012 . Incominciamo col botto : a mio avviso le finals saranno disputate dai Miami Heat contro gli Oklahoma City Thunder. Questa è attesa essere la stagione della consacrazione per la franchigia nata sulle ceneri dei Seattle Supersonics che a un campione ormai affermato come Kevin Durant affianca un cast di tutto rispetto, a cominciare dal play Russell Westbrook  (uno dei migliori in circolazione per capacità tecnico-atletiche) per passare dal “barba” James Harden fino a gregari di lusso come l’ex Boston Perkins (uno dei migliori intimidatori d’area con una stazza notevole) , Serge Ibaka (“spagnolo” appena visto un po’ sottotono al Real ma che “scollina” sempre oltre il ferro), Thabo Sefolosha (gli appassionati del basket italiano lo ricorderanno sicuramente a Biella, comunque uno dei migliori “panchinari” della lega) quindi Nazr Mohammed, ecc.  A mio parere questa squadra può andare fino in fondo e ambire all’anello perché i suoi giovani maturano un anno ulteriore di esperienza e perché ,almeno storicamente, le squadre più incisive son quelle forti di un maggior tonnellaggio sotto le plance( e qui non si scherza con gli svariati califfi prima elencati).
Passando ai rivali nella lotta al titolo (a parere un po’ di tutti gli “addetti ai lavori” ) cioè ai Fuochi della Florida , questi vengono ammessi di diritto alla contesa solo leggendo il loro roster debordante di talento, forza fisica, atletismo e tutto quello che volete voi : è inutile citare i big Three di oggi ( quelli di Boston per cui il termine fu inizialmente coniato sono in calo pauroso) LeBron,Wade e Bosh , anche se ormai così come si sente dire si possono definire Duopolio o Diumvirato vista la posizione defilata dell’ala ex Toronto : comunque nelle fila di Miami militano giocatori di grande esperienza del panorama NBA come Shane Battier(specialista come pochi) Juwan Howard(poco a dir la verità),Mike Miller (gran rincalzo dalla panca..) , Eddy Curry (che quando perderà qualche dozzina di kg sarà incisivo anzichenò) e giovani dal sicuro avvenire come il rookie Norris Cole (matricola con faccia tosta da vendere da Cleveland State decisivo con 12 punti nel quarto periodo contro i Celtics l’altra notte).
Alle spalle di queste squadre che son sicuramente più avanti nella lotta al titolo ci son le solite formazioni che ambiscono a un posto “al sole” : a Est,se non fosse perché è New York, proprio i Knicks avrebbero una squadra che a un talento(e a un monte salari ) smisurato (Stoudamire,Anthony,B-Davis,Chandler…) associa però la classica schizofrenia che non li ha mai portati, in tempi recenti, molto lontano; occorre poi citare anche i Boston Celtics che nonostante un roster dall’età anagrafica molto avanzata diranno la loro fino alla tarda primavera quando (e se) avranno tutti i loro effettivi a disposizione. Un passo indietro a Est lo fa Orlando , squadra troppo Howard - dipendente(sembrava se ne potesse andare fino a qualche giorno fa poi tutto è rimasto tal quale) e che ha del buon talento ma non bene assortito e soprattutto in Van Gundy un allenatore incapace di gestire la pressione delle gare decisive e che opera spesso scelte cervellotiche. “Last but not least” (anzi son i primi contender per il titolo dell’East) i Chicago Bulls dell,Mvp del giochino Derrick Rose e che han aggiunto un cecchino come Rip Hamilton  un parco giocatori di classe e esperienza come Boozer, Deng,Noah solo per citare i più importanti: questo mix di talento e freschezza atletica è allenato dal miglior allenatore (non solo in fase difensiva) della lega Tom Thibodeau , un uomo sicuramente di altri tempi per modo di lavorare, ma che è estremamente pragmatico e concreto.  Celtics voi lo conoscete?
Per quello che riguarda la sponda sul Pacifico da segnalare sicuramente i Los Angeles Clippers che hanno una formazione dal mix , che trovata la giusta chimica, è potenzialmente esplosivo ; i cugini dei suddetti son un po’ in difficoltà ma mai dare per morti i Lacustri che hanno dalla loro il miglior giocatore della “baracca”, uno che se vuole e se in grado fisicamente (ultimamene è un po’ martoriato dagli acciacchi fisici) le partite gliele vince da solo. I campioni in carica ,i Dallas Mavericks , han fatto un passo indietro perché hanno si aggiunto gente come Odom (non troppo ben visto in Texas però) e Vince Carter (in parabola molto discendente) ma hanno perso il centro che storicamente han cercato per anni disperatamente e che gli sigillava l’area pitturata , quel Tyson Chandler finito nella Big Apple e due gregari di lusso come JJ Barea (finito a capitalizzare gli scorsi PO da assoluto protagonista a Minny) e Rudy Fernandez (col Gallo a Denver).
Avendo citato i Celtics, gli “analoghi” (per struttura di roster e impronta di gioco) nella conference Ovest son i San Antonio Spurs la squadra che con Popovich ha il ciclo più vincente della storia NBA (coi C’s degli anni ’50 e i Lakers a cavallo dello scorso decennio) e che comunque annovera nelle proprie fila Tony Parker, Manu Ginobili e Tim Duncan. Saranno li a lottare pure loro dopo la magra figura dello scorso anno caratterizzata dall’uscita al primo turno con i Grizzlies (a proposito occhio alla loro voglia di riconfermarsi con un Gay in più , ma forse troppo dipendenti dalle “lune” di un fenomeno assoluto come Zeebo Randolph che è capace di passare da triple doppie a virgole clamorose nel giro di un battito di ciglia)
Possibile sorpresa del lotto una volta approdata ai Playoffs saranno i Denver Nuggets(che è la squadra di Gallinari, non perché ci gioca ma anche per carisma e leadership) che hanno un quintetto di tutto rispetto coi vari Lawson,Afflalo, Fernandez e Nenè Hilario  e che han dato una sberla mica da ridere ai campioni NBA  a domicilio.
Oscar della sfortuna va ai Portland Trail Blazers (i Clippers son stati ben felici di cederglielo) : dopo aver saputo che Greg Oden salterà un’altra intera stagione per i problemi cronici che lo affliggono hanno visto il ritiro della loro superstar Brandon Roy che a soli 27 anni appende le scarpette al chiodo per le sue ginocchia malandate.

Luca Policastro

p.s.  Essendo l’ultimo appuntamento per questo 2011 colgo l’occasione per augurare un felice anno nuovo a tutti gli amici che sempre fanno sentire il loro appoggio e ci seguono appassionatamente.

Nessun commento:

Posta un commento