giovedì 29 dicembre 2011

NBA Regular Season Day 4; Miami perfetta come... New Orleans!



di Claudio Pavesi

Nuovo giorno e nuovo recap della notte NBA in cui alcune squadre come Miami hanno affrontanto un back-to-back, mentre altre sono scese in campo per porre fine a un momento di crisi come Boston, ma non perdiamo altro tempo e dedichiamoci ai consueti top e flop della giornata

TOP: LEBRON JAMES. Di nuovo nonostante abbia giocato anche ieri rivelandosi anche in quel caso il migliore di tutti il re non si ferma e anche nel back-to-back insegna basket ad avversari e spettatori nella vittoria degli Heat sui Bobcats, la terza vittorie in tre partite. Una prestazione da 35 punti, 6 rimbalzi, 7 assist, 3 rubate, 2 stoppate e una faccia che più cattiva non si può per dimostrare a tutti che anche in regular season non si scherza e che questi Heat sono probabilmente la squadra da battere. Indomabile Lebron.

FLOP: BOSTON CELTICS.Terza partita e terza sconfitta per la squadra di Doc Rivers che non è mai partita così male dall'acquisto di Garnett e Allen. Questa volta sono stati i nuovi Hornets ad abbattere i biancoverdi aiutati dai 13 punti di Belinelli, i 21 di Jarrett Jack e i 20 di Carl Landry ma non sono stati tanto gli Hornets a sbalordire quanto i Celtics a deludere anche se bisogna ricordare che sono ancora privi di Paul Pierce. Nella notte nessun Celtic è andato oltre i 15 punti di Ray Allen compreso Garnett che si ferma a 8 e Rondo a 13 con solo 6 assists e ben 4 palle perse. Vi abbiamo detto che, oltre a Bass, l'unico lungo entrato dalla panchina è Greg Stiemsma che ha giocato ben 20 minuti? Boston, abbiamo un problema.

LA SORPRESA: SAMARDO SAMUELS. Debutto stagionale per questo giocatore al secondo anno proveniente da Louisville University, e che debutto! 17 punti, 4 rimbalzi e 1 assist con 6 su 8 dal campo per il giocatore dei Cleveland Cavaliers che ha aiutato la sua squadra a battere i Detroit Pistons in soli 24 minuti di utilizzo. Il fisico è notevole e Rick Pitino, suo allenatore al college, sostiene che raramente ha visto nella sua lunga carriera un lungo con le mani più educate delle sue. Che sia un nuovo spiraglio di luce per questi Cavaliers?

SARANNO FAMOSI: BRANDON KNIGHT. 28 minuti, 23 punti, 1 rimbalzo, 6 assist e 2 rubate, non male se consideriamo che tira anche con 10 su 13 dal campo e 3 su 5 dall'arco dei 3 punti. Il rookie da Kentucky era considerato ancora acerbo per l'NBA ma sembra che il ragazzo classe 91 (sì avete letto bene 91) voglia dimostrare a tutti gli altri General Manager NBA cosa si sono persi. Il suo compito è essere il futuro dei deludenti e svogliati Pistons ma, con la sua grinta e voglia di far bene, parrebbe essere anche il presente della franchigia del Michigan.

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