di Luca Ngoi
Nella notte in cui il basket festeggia i suoi 120 anni, senza sentirli minimamente, gli dei di questo sport decidono di fare un regalo anche a Siena, facendola rimontare uno svantaggio di 15 punti e permettendogli così di avere la meglio sul Barcellona degli imbattibili, quella che veniva da ben sedici partite consecutive senza sconfitta, che in Eurolega non solo non aveva mai perso, ma addirittura non era mai andato sotto i 13 punti di scarto minimo. Insomma, una squadra sulla carta davvero inaffondabile e che invece il Montepaschi è riuscito a scardinare con una reazione di pura forza di volontà, prima ancora che di tecnica e di precisione difensiva. Il 77-74 finale è il frutto di un'ultima parte di match giocata da ciascuno con la massima intensità: da Ress a Rakocevic, da Aradori a Moss, tutti hanno contribuito per un risultato ed una serata che tutta la città di Siena ricorderà, dato l'incredibile sold out registrato al PalaEstra. E l'impresa assume ancora di più i connotati di epica se consideriamo che è arrivata senza i tre pezzi cardine di questa squadra: Lavrinovic, Kaukenas e McCalebb ancora tutti ai box. Proprio a questo proposito osiamo dire che questa MPS senza i suoi consueti fenomeni gira, se possibile, ancora di più e in modo migliore: l'assenza dei tre cavalieri ha, un po' come nel caso della Milano senza Gallinari, responsabilizzato coloro che fino a qualche settimana fa si trovavano ai margini del progetto, disorientati e accompagnati da cifre misere (vedi i vari Andersen, Michelori, Lechtaler, ma anche lo stesso Aradori) facendoli elevare, proprio nel momento del bisogno a grandi protagonisti della ribalta, uno su tutti Andrea Michelori, che fino all'infortunio di Lavrinovic aveva giocato in tutto 46 secondi in Eurolega, neanche il tempo di scaldarsi per bene, e che una volta buttato nella mischia non ha avuto paura, da giocatore esperto e navigato quale è, di prendersi i suoi tiri e le sue responsabilità e anche nella partita di oggi (2 punti ma 4 rimbalzi in quasi 11 minuti) il suo contributo si è sentito. E consideriamo che era stato praticamente ceduto non una ma ben due volte (prima a Venezia e poi a Casale), salvo far rientrare il tutto nel momento dell'infortunio del lituano. Lo stesso si può dire anche di David Andersen, oggi decisivo con i suoi 12 rimbalzi e che prima dei problemi fisici di Lavrinovic era sembrato spesse volte un corpo estraneo alla squadra, così come Rakocevic, rivestito da nuovi compiti offensivi e più libero di creare anche nella serata odierna non ha deluso le aspettative andando a segno con 21 punti.
Insomma, è una Siena operaia ma vincente, come piacerà sicuramente ai suoi innumerevoli tifosi, che hanno visto probabilmente la miglior partita dell'anno in Eurolega, sicuramente alla pari con il CSKA-Panathinaikos dell'andata finito al supplementare con la vittoria dei greci (prontamente riscattata dai russi nella giornata di ieri). Il Montepaschi strappa il secondo posto matematico nel girone che dovrebbe valergli incroci ancora favorevoli per le Top 16, quando si ricongiungerà col suo playmaker titolare e potranno iniziare a valutarsi le condizioni di Lavrinovic, mentre per riavere Kaukenas bisognerà sudarsi la qualificazione alle Final Four di Istanbul, altra impresa non facile ma che Siena vuole tornare a compiere.
Per la serie "risultati sparsi" vi segnaliamo la ininfluente, ma pesante, sconfitta di Cantù al Pireo 86-61 contro l'Olympiacos, mentre nel girone di Siena l'Unics Kazan stende il Prokom 68-41. Ad Istanbul il Fenerbahce privo di Sefolosha perde 70-80 contro Bilbao, che si rimette in corsa per la qualificazione, così come lo Zalgiris che compie il colpaccio a Bamberg battendo il Brose Baskets 68-82. Chiude il turno la vittoria schiacciante del Maccabi 96-57 contro l'Anadolu Efes.
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