martedì 27 dicembre 2011

Matchups: Gianluca Marchetti

intervista realizzata da: Claudio Pavesi



Cos'è Matchups? è la nuova rubrica di Basketzone RTP in cui vi proponiamo interviste, faccia a faccia (un matchup per l'appunto) con alcuni dei giocatori più interessanti del panorama cestistico.
Per Natale il gruppo di Basketzone RTP è pronto a farvi un fantastico regalo! Siamo infatti lieti ed orgogliosi di presentarvi la nostra prima intrvista che vedrà protagonista Gianluca Marchetti, playmaker classe '93 della Virtus Roma, un gran talento del basket azzurro che vi racconterà in questa intervista i suoi pensieri e le sue opinioni sul basket italiano e d'oltreoceano. (prima di ogni domanda e di ogni risposta ci sono le iniziali di intervistatore e intervistato)

CP: Innanzitutto cosa vuol dire per un giovanissimo ragazzo nato e cresciuto nella zona di Roma giocare proprio per la Virtus e rappresentare la propria città ad un livello così alto?
GM: Senza dubbio un onore, un sogno. Gioco in questa società da otto anni ed è sempre fantastico rappresentare questa città, vestire questa maglia e vedere come la squadra stessa creda in te.

CP: Parlando di grandi emozioni, cos'hai provato il momento dell'esordio con la prima squadra?
GM: Qualcosa di indescrivibile, un'emozione pazzesca in particolar modo perchè sono consapevole che non è cosa da tutti giocare su un parquet di Serie A. Ho lavorato tanto per arrivare a questo traguardo ma bisogna ammettere che ci vuole anche un po' di fortuna.

CP: Bisogna dire però che Roma sta affrontando qualche difficoltà quest'anno. Vi considerate comunque un mina vagante del campionato? Quanto può arrivare lontano questa Acea Roma?
GM: Sicuramente possiamo fare bene, e se devo essere onesto sono colpito perfino io dalla situazione in classifica, dato che in allenamento e in partita diamo sempre il 110% e abbiamo dimostrato che quando giochiamo bene possiamo dar filo da torcere a chiunque! C'è da dire che siamo stati anche un po' sfortunati dato che abbiamo perso tre partite ai tempi supplementari, ma noi lottiamo sempre e diamo tutti noi stessi indipendentemente dall'avversario, e questo coach Lino Lardo lo sa benissimo.

CP: Quanto lontano può arrivare invece Gianluca Marchetti?
GM: Per il momento non faccio molti progetti, cerco di dare il massimo in quello che faccio, quindi adesso i miei obiettivi sono semplici: cercare di fare bene con l'under-19 e conquistare un posto alle finali nazionali mentre, per quanto riguarda la prima squadra,cerco di allenarmi bene e di conquistarmi qualche minuto.

CP: Sei un playmaker particolare dato che l'altezza (solo 178 centimetri) non ti aiuta più di tanto, pensi che questo possa limitarti? C'è qualche giocatore nella tua stessa situazione da cui hai prenso ispirazione?
GM: Non penso sia un limite, in Italia infatti negli ultimi hanni ho avuto la fortuna di vedere giocatori come McIntyre, Boykins e Marques Green che non avranno tanto fisico ma sono la prova vivente dell'essenza del playmaking con la loro velocità, forza, resistenza, capacità di passare la palla e di pensare velocemente.Loro infatti hanno raggiunto traguardi incredibili nelle loro carriere. Quest'anno in squadra abbiamo Anthony Maestranzi che è alto come me ed è veramente super, lavora tantissimo sia sul campo che in palestra, fa sessioni di tiro veramente interminabili e si concentra molto sul controllo di palla e sui fondamentali, un vero esmpio, una scuola di basket.

CP: A proposito di modelli, in questi tuoi otto anni in maglia Virtus c'è un giocatore che ti ha aiutato più degli altri o con cui sei più legato?
GM: Sicuramente Tonolli è quello che mi ha dato più consigli fin dai primi anni e gli sarò sempre riconoscente. Anche Datome è veramente speciale, appena ha un secondo libero va a tirare e spesso mi ritrovo ad andare ad aiutarlo passandogli i palloni.

CP: Come abbiamo già detto sei giovanissimo, classe '93, e hai avuto più di una convocazione in Nazionale. Quest'anno le Nazionali under-19 e under-20 hanno vinto rispettivamente un bronzo e un argento europeo. Pensi che sia un segnale importante anche in prospettiva per la nazionale maggiore che in questo periodo non sta brillando?
GM: Sicuramente sì, poi due medaglie in un anno non si vedevano da molto tempo, ma abbiamo dimostrato di potercela giocare anche contro l'under-20 spagnola in cui dieci giocatori su dodici giocano nella massima serie del loro campionato, mentre nella nostra nazionale solo pochi hanno questa fortuna, e quindi direi che sono state grandissime prestazioni. In vista della Nazionale maggiore adesso è ancora presto per pensarci, ma sicuramente si potrà contare su un gruppo solido con tanti giocatori talentuosi.

CP: A proposito di giovani talentuosi, in Nazionale c'erano giocatori come Tessitori, lui si è trasferito a Siena in DNA per avere più minuti ma tu, in vista dell'anno prossimo cosa preferiresti fare, allenarti con giocatori più esperti in Serie A o avere tanti minuti in LegaDue o DNA, magari in una squadra di giovanissimi come quella del già citato Tessitori?
GM: Ora non ci penso, ma avrò tempo per farlo;comunque il modo migliore per imparare è senza dubbio giocare molti minuti. Sicuramente giocare con dei veterani permette di imparare molto ma squadre come quella di Siena in DNA, con ben undici giocatori nati tra il '92 e il '94, si crea un ambiente certamente piacevole e con grandi potenzialità.

CP: Con il Lockout NBA hai potuto ammirare molti giocatori americani in Italia quindi due domande vengono spontanee, sei più contento per la ripresa dell'NBA e sei più dispiaciuto per aver perso la possibilità di giocare contro giocatori del genere? C'è un giocatore che più di tutti avresti voluto vedere in Italia?
GM: Onestamente non so risponderti, sono felice per la ripresa dell'NBA ma dispiaciuto per non aver giocato per esempio contro Danilo Gallinari, contro cui avremmo dovuto giocare il 3 Gennaio. Oltre a Danilo mi sarebbe piaciuto moltissimo vedere Bargnani proprio alla Virtus dato che è romano.

CP: A proposito, proprio il giorno prima della fine del Lockout Roma aveva firmato Tyreke Evans che ovviamente non è mai arrivato. Cosa sarebbe stato per te giocare e allenarti con un ex Rookie dell'anno NBA?
GM: Non so nemmeno come definirlo, non avrei mai pensato di avere un'opportunità del genere a Roma, ma anche in questo caso siamo stati davvero sfortunati.

CP: Hai ragione, al massimo potrai raggiungere questi giocatori andando tu oltroceano.
GM: (ride) Aspettiamo a parlare, sarà il tempo a dirlo.

CP: In ogni caso se dovesse succedere noi di Basketzone RTP vogliamo essere i primi ad intervistarti
GM: (ride ancora) Ve lo prometto, lo sarete.

Facciamo i nostri saluti e ringraziamenti al giovane e simpaticissimo Gianluca e gli auguriamo, oltre al buon Natale, ogni bene in ambito cestistico e non. Ricambiamo gli stessi saluti e auguri a voi lettori sperando che questa sia la prima intervista di una lunga lista.

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