lunedì 26 dicembre 2011

Che Natale in NBA ! Top D-Rose, che sorpresa Ryan Anderson

di Luca Ngoi


Il momento che tutti attendavamo è arrivato. Finalmente la NBA ha lanciato in aria la sua prima palla a due (con la partita tra Boston e New York) e tutte le varie superstar coinvolte hanno potuto dimostrare, proprio in un giorno speciale come quello di Natale, di che pasta sono fatte e che ancora per un altro anno non sarà affatto facile avere la meglio nella Lega più spietata al mondo. Vediamo come sempre i top e i flop di giornata.

TOP: DERRICK ROSE. Non tanto per i numeri (22 e 5 assist da un MVP sono ancora normali), ma per come si è preso sulle spalle la squadra nel finale, andando letteralmente a vincere per Chicago una partita che sembrava già ampiamente persa, vista la carestia offensiva nel finale. Il canestro dell' 88-87 conclusivo va già inserita in una ipotetica top 10 di fine stagione. Inarrivabile.

FLOP: STEPHEN CURRY. Ha l'attenuante del solito problema al ginocchio (rimediato nell'ultima partita di pre season), ma 4 punti e 5 palle perse in 33 minuti di gioco non sono cose ammissibili. Se la forma fisica era quella che era allora avrebbe fatto meglio a stare in panchina, e allora il flop di giornata non andrebbe assegnato a lui ma a coach Mark Jackson che l'ha schierato.

LA SORPRESA: RYAN ANDERSON. Orlando perde Brandon Bass in ala grande, non ritrova la vittoria (Magic sconfitti ad Oklahoma City 89-97), ma acquista, pur avendolo sempre avuto in casa, un clamoroso sostituto dell'attuale giocatore dei Celtics. Parliamo di Ryan Anderson, che domina la scena lontano e sotto canestro segnando 25 punti e raccogliendo 10 rimbalzi. Giocatore perfetto per il sistema di coach Van Gundy, molto più del predetto Bass date le sublimi doti di tiratore da fuori. Può essere il suo anno.

SARANNO FAMOSI: IMAN SHUMPERT. 11 punti e 4 rimbalzi nella prima partita NBA non sono affatto male. Ma più che i numeri, a stupire è la leadership messa in campo da questo ragazzo che sprizza atletismo da tutti i pori, corre, salta e mette in campo anche delle discrete mani, nonostante i 10 tiri sbagliati. L'impressione è che lui possa essere quello che serve ai Knicks in contumacia Baron Davis, anche più di un confusionario Toney Douglas. Peccato per l'infortunio che lo ha fatto uscire nel finale, ma attenzione anche a lui nella corsa al rookie dell'anno.

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