domenica 11 dicembre 2011

Chris Paul - Lakers. Game over! (o forse no?)

di Davide Quaranta




Niente da fare per quella che aveva già il titolo della trade più chiacchierata della preseason NBA: Chris Paul non andrà ai Los Angeles Lakers...almeno per ora. La decisione della dirigenza gialloviola è arrivata dopo aver preso atto delle troppo onerose richieste fatte dalla lega di Stern (proprietaria degli Hornets) per cedere il playmaker ex Wake Forest.

Il GM Kupchak, tuttavia, non ha perso tempo e, sfruttando la mancata partenza di Gasol e Odom, ha deciso di inviare quest'ultimo alla corte di Mark Cuban e dei suoi Dallas Mavericks in cambio di un paio di scelte future. Una mossa che ha ovviamente sollevato il malcontento dei tifosi più istintivi ma che ha lasciato intendere ai più attenti la grossa volontà di arrivare a Dwight Howard cedendo solo Bynum.

Ora come ora la situazione è in fase di stallo in quanto il centro dei Magic ha espresso sì la volontà di essere ceduto, specificando però di gradire la destinazione New Jersey Nets, mentre la franchigia della Florida avrebbe chiesto ai Lakers,oltre al già citato Bynum, anche Pau Gasol, che i californiani vorrebbero trattenere per formare una frontline che farebbe spaventare anche i più ottimisti.

Oltre all'obiettivo Howard, come detto, i Lakers starebbero lavorando sotto traccia anche facendo leva sulla volontà del giocatore, per fare arrivare CP3 al termine della stagione come Free Agent.

Per la serie "altre trattative", da segnalare il rinnovo per 5 anni di Jason Richardson con i Magic, l'ingaggio di Kapono da parte dei Lakers, l'approdo di Caron Butler ai Clippers, il taglio di Billups da parte dei Knicks (Mister Big Shot ora sembra molto vicino agli Heat), il ritorno in campo di Tracy McGrady in maglia Hawks e il decisivo passaggio di Tyson Chandler ai New York Knicks, che ha permesso ai Mavs di liberare spazio salariale per l'ingaggio di Odom.

La stagione non è ancora iniziata, ma il mercato si fa già scoppiettante, nel quale le sorprese arrivano intervallate da pochi minuti di "calma". Non resta che seguire tutti i movimenti e,questa volta per davvero, esclamare: "Welcome back, NBA!"

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