mercoledì 28 dicembre 2011

NBA Regular Season Day 3; spettacolo a Miami, primo successo per LA

di Luca Ngoi


Terzo giorno di basket NBA, e anche se le partite notturne sono state meno della giornata precedente lo spettacolo non è certamente mancato. Come al solito andiamo a ricapitolare i protagonisti positivi e quelli negativi di questo ennesimo appuntamento col basket d'oltreoceano.

TOP: LEBRON JAMES. Dominatore assoluto dei primi due quarti della partita vinta dai suoi Heat contro Boston, nei quali fa esattamente quello che vuole sui due lati del campo, tra linee di passaggio intercettate, corse in contropiede e canestri letteralmente inventati dal nulla. Alla fine i numeri, per un fenomeno quale è, sono anche normali: 26 punti, 6 rimbalzi e 5 assist ma l'impressione è che se messo nelle condizioni di campo ideali possa davvero lasciare soltanto le briciole agli avversari.

FLOP: UTAH JAZZ. Guardandoli adesso viene difficile persino ricordarsi dei tempi in cui Deron Williams e Carlos Boozer mettevano insieme uno dei pick n roll più micidiali dalla coppia Stockton-Malone, eppure gli Utah Jazz versione 2011-12 sono questi: una squadra mediocre, che gioca a ritmi soporiferi in una città in cui già è difficile entusiasmarsi per evidenti ragioni culturali, figuriamoci se nemmeno lo sport fa qualcosa per facilitare il processo.

LA SORPRESA: NORRIS COLE. Era difficile immaginarsi che un ragazzo scelto nel finale del draft dai Chicago Bulls e passato tramite diverse vicessitudini a Miami potesse di colpo risolvere una partita, pur di inizio stagione regolare, contro i Boston Celtics. E invece l'ex leader dell'università di Cleveland State si è letteralmente preso gli Heat sulle spalle sferrando l'allungo decisivo con uno sfondamento ai danni di Brandon Bass, una tripla e un tiro uscendo dai blocchi a suggellare una prova da 14 punti nel solo quarto quarto. Alla fine per lui saranno 20, e teoricamente sarebbe il playmaker di riserva, ma continuando così sarà facile per lui scalzare l'attuale antagonista Mario Chalmers nel ruolo. Gli high five di Wade e Lebron a gara conclusa valgono più di mille parole.

SARANNO FAMOSI: MARSHON BROOKS. Anche in questo caso parliamo di gente che non ha paura di prendersi le proprie responsabilità anche se soltanto al primo anno tra i professionisti. La guardia uscita in estate da Colorado infatti è l'unico che provi seriamente a dare una scossa ai suoi Nets nella debacle contro Atlanta e alla fine mette insieme 17 punti e rimbalzi, che consentono alla squadra del patron Prokhorov di rimanere quantomeno a galla. La faccia tosta che mancava in una squadra di bravi ragazzi.

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